La nostra recensione di Nintendo Switch 2

Dopo qualche giorno, siamo pronti a parlarvi del primo contatto con Nintendo Switch 2

Dopo 7 anni dall’esordio della precedente incarnazione, il 5 giugno è finalmente arrivata Nintendo Switch 2. Vi avevamo già raccontato i nostri primi contatti con la nuova console Nintendo, prima alla Nintendo Switch 2 Milano Experience, poi ad un evento stampa destinato alla prova di Mario Kart World e Welcome Tour. Ora però Nintendo Switch 2 è nelle nostre mani da qualche giorno e siamo pronti a dirvi la nostra nel dettaglio sull’atteso seguito della console che ha ridefinito, rimodellato e riportato nella modernità il concetto di console portatile

Nintendo Switch 2, l’aspetto

Non per peccare di superficialità, ma il primo contatto con Nintendo Switch 2 è quello visivo e tattile, estraendone le sue parti dalla scatola, a da qui partiamo. Posto fianco a fianco col suo predecessore, il balzo in termini di dimensioni è evidente e si nota bene in particolare quanta superficie abbia guadagnato lo schermo, con una diagonale parecchio più abbondante rispetto a quella di Switch 1. In termini numerico, lo schermo è un terzo più grande di quello di Switch Oled e un 50% più esteso rispetto alla versione base. 

La nostra recensione di Nintendo Switch 2

Non tutte le dimensioni sono aumentate, lo spessore infatti si è ridotto e questo look slanciato insieme alla colorazione virata totalmente sul nero definiscono per Switch 2 un look più elegante, da gadget tecnologico, e meno giocattoloso. Il collegamento con Switch 1 e le sue coloratissime incarnazioni si nasconde in bella vista, sotto gli stick di entrambi i Joycon 2, sotto forma di basi colorate in arancione e azzurro. 

Nintendo Switch 2, sotto la scocca

 Ovviamente non abbiamo letteralmente sbirciato sotto la scocca di Nintendo Switch 2, per quello basta farsi un giretto con Welcome Tour, ma in questo paragrafo intendiamo occuparci delle specifiche tecniche della console. Senza scendere eccessivamente nel tecnico, perché non ci compete, l’hardware dentro Switch 2 non è paragonabile con quello delle due console più potenti sul mercato. Tuttavia, anche grazie alla derivazione da un processore pensato per lavorare sulle automobili, la componentistica di Switch 2 è concepita per elaborare grandi flussi di dati in arrivo da diversi fonti/sensori, il che consente comunque alla nuova console Nintendo di permettersi il supporto agli effetti grafici più complessi, inclusi rayvtracing e DLSS. 

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Stiamo però pur sempre parlando di Nintendo e i dati tecnici lasciano un po' il tempo che trovano. Già Switch ha dimostrato come i team interni di Nintendo siano in grado di compiere miracoli (Breath of the Wild girava su WiiU, per fare un solo esempio) e quello che ci si può aspettare dai first party è il consueto, altissimo livello in termini di grafica e stabilità. Per le terze parti sarà invece il tempo a parlare, soprattutto in caso di un'altra generazione lunga sette anni o più come la precedente. Ma se le unità vendute di Switch 2 saranno anche solo paragonabili a quelle del predecessore, siate pur certi che il supporto non mancherà.

Le novità hardware però non sono finite qui. Anche in Joycon 2 nascondono sotto la plastica diverse novità. La prima che si avverte più forte è il nuovo lock magnetico che ancora finalmente in modo davvero saldo i controller al corpo centrale, al punto che si può reggerla impugnando con solo due dita uno dei Joycon 2. Magnetico è anche il motore che gestisce l'effetto HD Rumble, ora più silenzioso e potente, ma soprattutto versatile. Welcome Tour è in grado di simulare persino un sacchetto di biglie, speriamo solo non resti un feature poco sfruttata come già accaduto in precedenza. Maggiori fortune siamo invece certi che riscuoterà il sensore ottico posto sul fianco dei Joycon 2, che trasforma i controller in mouse. In piccoli mouse a dirla tutta, perché vanno poggiati e fatti scorrere sul fianco e la superficie a cui aggrapparsi con la mano è poca. L’idea comunque funziona, anche se bisognerà aspettare qualche gioco che la supporti diffusamente per capire davvero come si comportano i Joycon 2 in questa configurazione (che, in ogni caso, potete sostituire con un qualunque mouse USB). Sul Joycon 2 destro infine fa la sua comparsa il nuovo tasto C che attiva la Gamechat, la chat di gioco integrata, posto sotto il classico tasto Home. 

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Nintendo Switch 2, un salto generazionale?

Come ricordato in apertura, sono passati 7 anni dall’arrivo sul mercato della prima Switch, mentre il mondo cambia a gran velocità. Provate a immaginare dove eravate sette anni fa, prima del Covid, e quali erano i vostri consumi tecnologici all’epoca: difficile, eh. Per rispondere dunque alla domanda nel titolo di questo paragrafo, sì, quello di Switch 2 è un salto generazionale, anche piuttosto deciso, e non potrebbe essere altrimenti. 

Dopo di che, Nintendo gioca un campionato a parte rispetto alle altre partecipanti alla console war (ma con Microsoft ormai saltata completamente sul treno del multipiattaforma, esiste ancora una guerra tra console?!) e la componentistica all’interno di Switch 2 ne è un riflesso, lontana dalla ricerca dell’eccellenza tecnologica, ma pensata per consentire a Switch di fare ciò che tutti gli altri non possono fare. 

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Già, perché ogni considerazione deve ancora una volta tenere a mente la sua natura ibrida. La nuova dock per il collegamento alla tv è un po’ più grande e stondata rispetto alla precedente. I collegamenti sono sempre posti sul retro: oltre all'alimentazione trova spazio l’uscita HDMI (che supporta 4K e 120 FPs attraverso il cavo ad alta velocità fornito nella confezione) e il collegamento Ethernet (ma in ogni caso Switch 2 può essere usata anche in wi-fi), mentre sul fianco si trovano due ingressi USB-A: gli accessori si collegano però attraverso un ingresso USB-C, come la videocamera pensata per essere collegata alla porta superiore della console. In realtà, con un semplice adattatore da una manciata di euro si può risolvere il problema e connettere la fotocamera alla dock station. 

Per quanto riguarda invece il trasferimento di dati e account dalla precedente console, il passaggio è rapido e immediato, senza troppe complicazioni (oltre alla lettura di un QR). Si può trasferire tutto dalla vecchia console (attenzione, gli utenti non collegati a un account non verranno trasferiti e verranno cancellati) oppure semplicemente inserire il proprio account nella nuova console e riscaricare i software. A questo proposito, le schede virtuali si sono rivelate meno cervellotiche del previsto: semplicemente, i giochi acquistati in digitale diventano cartucce virtuali e possono essere utilizzate solo su una console alla volta. 

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Passando infine alla batteria, in questi primissimi giorni di prova la Switch 2 in nostra dotazione ha mostrato prestazioni che si collocano nella fascia mediana tra le 2 e le 6 ore e mezza dichiarate da Nintendo, soffrendo particolarmente nelle prime ore durante i numerosi download in wi-fi ed evidenziando quanto la trasmissione di dati condizioni i consumi energetici. 

Nintendo Switch 2, il giudizio finale

 Nintendo Switch 2 è un’anomalia per Nintendo: non succedeva dai tempi di NES e SNES di avere due console consecutive così simili, anche concettualmente. Ma Switch è stato un successo generazionale tale da non potere essere ignorato, oltre ad aver fatto emergere un nuovo modo di intendere i videogiochi in portabilità presto emulato da tutti. 

Switch 2 dimostra l’intenzione di Nintendo di non abbandonare del tutto la rincorsa tecnologica, ma proseguire su quella strada al proprio ritmo, una crescita costante finalizzata a sfruttare fino in profondità l’hardware. D’altra parte Nintendo ha sempre ottenuto i propri successi con le idee, senza necessità di ricorrere alla forza bruta e intende continuare su quella strada. 

La nostra recensione di Nintendo Switch 2

Switch 2 è un miglioramento rispetto alla precedente versione sotto ogni punto vista (più potente, schermo più grande e più definito) e ne risolve quasi tutti i difetti (l’aggancio magnetico dei Joycon è perfetto, peccato che pare sia rimasta invariata la tecnologia degli stick, quindi potremmo avere nuovamente problemi di drifting all’orizzonte). Manca quel senso di gioia e scoperta che avevamo avuto con la prima Switch, ma ormai ci siamo abituati: le nuove console sono aggiornamenti delle precedenti in cui ci si porta dietro tutto lo storico. 

I dati tecnici ci raccontano di una Nintendo intenzionata a proseguire nel solco di una console di successo, ma sappiamo quanto poco valgano i numeri grezzi quando di parla della Grande N: al momento Switch 2 rappresenta esattamente ciò che ci aspettavamo, ovvero un dispositivo versatile, tecnicamente più al passo coi tempi e che amplia il ventaglio di meccaniche possibili grazie a nuovi elementi, come la videocamera. Memori quanto fatto in precedenza con una macchina molto meno potente, davvero non vediamo l'ora di scoprire cosa Nintendo potrà realizzare nei prossimi mesi/anni con Switch 2 (e se anche voi non state nella pelle, tenete d'occhio la home per leggere a brevissimo la recensione di Mario Kart World, che è un ottimo indizio delle cose a venire). 

 

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