Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è un titolo in stile classico dove uno dei più grandi maestri dei JRPG ha messo tutta la sua esperienza e la sua passione. Andiamo a scoprire il risultato di tanto lavoro!

Eiyuden Chronicle Hundred Heroes la recensione dellultimo lavoro del maestro Murayama

Il presente dei JRPG ha un cuore antico

Amate i JRPG? I combattimenti a turni non vi bastano mai? Avete lasciato un pezzo di cuore nel finire degli anni ‘90 e all'inizio del secondo millennio? Bene, allora siete nel posto giusto e anche se non avete risposto affermativamente a nessuna delle domande, restate su questa pagina perché potreste trovare decisamente interessante leggere la recensione di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes! Abbiamo già parlato tante volte di Eiyuden Chronicle, ma vale la pena di spendere ancora qualche riga su questo progetto.

Dopo aver regalato centinaia di ore di gioco di altissima qualità con la saga di Suikoden (per quanto non abbia potuto continuare a darvi la propria impronta dopo il secondo capitolo), Yoshitaka Murayama ha trovato altri lidi su cui potersi esprimere e dalla collaborazione con il team Rabbit & Bear è nato appunto il mondo di Eiyuden, finanziato con un progetto di crowfounding andato in porto a tempi di record (obiettivo prefissato raggiunto in tre ore scarse), tanto da trovare anche l'accordo per la distruzione da parte di 505 Games. 

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!
Nowa, il nostro protagonista

Dopo l'uscita di un prequel/spin off metroidvania non proprio imperdibile, Eiyuden Chronicle: Rising, è arrivato finalmente il momento che tanto aspettavano gli amanti dei JRPG classici, cioè l'uscita di Hundred Heroes. Sin dal suo annuncio era chiaro che Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes avrebbe rappresentato quello che Murayama avrebbe voluto continuare a fare con il mondo di Suikoden se non avesse smesso di lavorare con Konami, il tutto naturalmente trasportato in un nuovo universo di gioco e in una ambientazione originale. 

Se all'epoca Suikoden non poteva misurarsi sul piano meramente tecnologico con altri competitor sul mercato, fu invece in grado di stregare tanti di noi grazie a contenuti di grande qualità e una trama degna di un best seller. Allo stesso modo Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes non ha mai fatto mistero di dover puntare su uno stile grafico in due dimensioni e su un certo riciclo di assets grafici, ma chi conosce un po' di storia del videogame non ha mai messo in dubbio che i veri punti di forza del gioco sarebbero stati altri.

Come abbiamo già avuto modo di vedere in fase di anteprima, Eiyuden si può definire a tutti gli effetti un nuovo "Suikoden", ma non bisogna cadere nel tranello di pensare troppo a questo altisonante marchio del passato, perché siamo davanti a un titolo che, come scopriremo una riga alla volta di questa nostra recensione, vive di una propria chiara dignità e personalità. Certo, stile e formula sono sempre quelli, ma il punto non è tanto il marchio, quanto il suo creatore. Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è un JRPG di stampo classico, con esplorazione lungo città, word map e dungeon, il tutto condito da strategici combattimenti a turni.

Insomma, sebbene come tutti sappiamo purtroppo Murayama è tragicamente mancato poco prima di vedere la sua creatura arrivare su pc e console (noi abbiamo testato l'edizione per PlayStation 5), quel che conta è che Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è semplicemente fedele a quel che ci si aspettava. 

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!
Gli intrighi politici sono una parte importantissima della trama

Le primissime ore di gioco lasciano solamente intendere quel che accadrà durante lo svolgimento della trama e tutto comincia con noi a prendere i panni di Nowa, un ragazzo che lasciando proprio villaggio natale decide di arruolarsi tra le fila della Guardia Cittadina della Lega delle Nazioni, una unione di diversi stati che si spartiscono il continente in contrapposizione al fortissimo Impero Galdeano.

A dirla tutta, dopo anni di tensioni, l'Impero e la Lega sembrano aver trovato le basi su cui costruire un periodo di pace anche perché l'Impero pare aver spostato i suoi interessi non tanto sull'espansione territoriale, ma sulla ricerca scientifica. La magia e le capacità speciali nel mondo di Eiyuden sono date dall'utilizzo di alcune lenti, quotidianamente utilizzate da molte persone. L'impero ha scoperto l'esistenza di alcune rovine in cui si troverebbero delle lenti grezze, molto più potenti rispetto a quelle normali, ma anche molto instabili.

Queste lenti grezze potrebbero portare enormi benefici in più campi e la necessità di trovarne di nuove e studiarle per renderle stabili fa si che l'Impero chieda il permesso alla Lega di compiere spedizioni nei loro territori in cambio di accordi commerciali e non belligeranza. 

Più di cento personaggi per me, posson bastare?

Il primo incarico di Nowa e del suo nuovo gruppo di compagni sarà quello di accompagnare la spedizione imperiale guidata dal giovane Seign durante la ricerca di una lente grezza, il cui ritrovamento darà il via alla storia della nostra avventura. Per quanto i alcuni passi della trama potrebbero sembrare abbastanza telefonati, dopo le prime ore di gioco, non vogliamo assolutamente togliervi il piacere di scoprire tutto quello che vi attende, ma sappiate che il livello della scrittura non tradisce le aspettative: giochi di potere, tradimenti, cambi di fronte, protagonisti costretti a compiere scelte difficili, intrighi politici e drammi personali, per quanto non manchino situazioni leggere e un certo tono scanzonato che ci ricorda la giovane età di tanti dei protagonisti principali, basti pensare che l'inizio della storia vede un Nowa diciassettenne.

Come il titolo suggerisce, gli attori di questa interessantissima storia sono tantissimi e i personaggi che potremo reclutare, seguendo la trama o compiendo specifiche azioni, sono più di cento. Alcuni di questi potranno combattere al nostro fianco, altri avranno utilizzi specifici, ma tutti si fregiano di una grande qualità, cioè del character design di Junko Kawano, storica collaboratrice di Murayama che ancora una volta ha messo sul piatto le sue eccellenti qualità di scrittrice e designer. 

Lo sconfinato cast risulta incredibilmente sfaccettato, ma allo stesso tempo amalgamato e coerente con se stesso e con lo spirito del gioco e per quanto non tutti i personaggi possano vantare una background approfondito (e vorremmo ben vedere, visti i numeri) a volte bastano anche poche righe di testo per inquadrare una personalità o affezionarsi a uno dei nostri protagonisti. Per quanto ci ritroveremo per forza a privilegiare la crescita dell'uno o dell'altro personaggio, in breve tempo scoprirete quanto potranno diventare familiari i loro volti.

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!
La gestione delle battaglie apre interessanti variabili

In questo aiutano anche gli stupendi art work che accompagnano ognuno di loro e che impreziosiscono la grafica che, a dirla tutta, appare sin da subito come il principale tallone d'Achille di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, con uno stile in "2,5 dimensioni" dove in ambientazioni 3D di ispirazione abbastanza altalenante si muovono personaggi bidimensionali discreti, ma sicuramente migliorabili, così come si poteva migliorare il sistema scelto per aumentare il senso di profondità delle ambientazioni che sfrutta sfocature e linee d'orizzonte fisse onestamente evitabili e poco piacevoli da vedere. Già che stiamo parlando della grafica, non certo eclatante, facciamo un ulteriore passo e cogliamo l'occasione per parlare delle stupende musiche, capaci di sottolineare e impreziosire ogni momento del gioco. 

I temi sono firmati da due nomi come quelli di Michico Naruke (già ascoltata in saghe come Wild Arms) e l'inossidabile Motoi Sakuraba, un mostro sacro che richiederebbe pagine e pagine anche solo per citare tutti i lavori su cui ha messo la propria firma, di cui vogliamo citare saghe come Star Ocean, Tales Of, Baten Kaitos o Eternal Sonata. La qualità è altissima e svariate situazioni godono di un doppiaggio sia in inglese che in giapponese, in aggiunta alla bella sorpresa di trovare tutti i testi tradotti in italiano.

Se abbiamo già chiarito i punti relativi alla qualità della trama e al comparto tecnico, rimane da parlare del gameplay, visto che vi accompagnerà per decine di ore in base a quanto vorrete sviscerare il mondo creato da Murayama. Mettete in conto che difficilmente vedrete i titoli di coda prima di cinquanta ore e che se vorrete completare tutte le attività disponibili ed esplorare ogni angolo della mappa le fatidiche cento ore non saranno un miraggio.

Le fasi esplorative si suddividono dalla mappa del mondo per passare a zone di interesse come città, con abitanti e negozi di vario genere, e dungeon. Se le città non ci hanno particolarmente impressionato, con le strutture interne spesso gestite da assets ripetuti, i dunegeon mostrano una buona ispirazione e interessanti scelte di design tra strade secondarie e enigmi ambientali non sempre scontati. Naturalmente gran parte del gameplay si basa sui combattimenti, rigorosamente a turni e contro nemici non visibili sulla mappa, ma che compaiono con una frequenza ben gestita e mai esasperante. Tutto parte dalla formazione del proprio party che, dopo qualche ora di gioco, inizierà a vederci dover compiere delle scelte sui personaggi da portare con noi. Viste le tantissime possibilità dovremo fare delle scelte (a volte dolorose)  per decidere chi schierare in battaglia.

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!
C'è anche una parte gestionale

Un gameplay tradizionale, ma pieno di spunti 

Con noi potranno venire ben nove personaggi suddivisi tra tre che combatteranno in prima linea, tre in seconda e saltri in supporto e riserva, regalandoci alcune abilità speciali che potranno renderci le cose più facili del previsto. Naturalmente le abilità specifiche di ogni protagonista lo renderanno più o meno adatto a una posizione, quindi dovremo tenere da conto fattori come i punti vita, la resistenza, la portata degli attacchi e le abilità speciali. Inutile dire che avremo una enorme scelta di opzioni tra tank, abili colpitori a distanza, maghi d'attacco, maghi di supporto e altro ancora, con il cast che mostra una buona differenziazione, al punto che ci saranno anche diversi comandi di difesa legati a ogni character: alcuni schiveranno, altri incasseranno, altri ancora potranno subire colpi caricandosi per essere ancora più efficaci al turno successivo, creando un sistema di combattimento estremamente tattico e stratificato. 

A inizio battaglia vedremo nella parte alta dello schermo l'ordine di azione di tutti i contendenti e così potremo pianificare le nostre mosse. Dovremo scegliere cosa far fare a tutti i nostri personaggi ragionando sulle possibili scelte avversarie, magari concentrando tutti i nostri colpi sul nemico più potente o su quello che ci attaccherà per primo, così da eliminarlo prima che possa farci del male. Naturalmente non mancano mosse di vario genere e più saliremo di livello più potremo inserire rune magiche nelle nostre lenti, così da guadagnare abilità. Oltre ai classici punti vita avremo a disposizione punti magia, recuperabili solo con appositi oggetti o riposando, e SP, che invece si ricaricano con il passare dei turni.

Le abilità utilizzabili possono richiedere MP o SP e vista la differente gestione dei due contatori sarà importante scegliere con intelligenza cosa utilizzare. In più alcuni personaggi potranno sviluppare la capacità di sferrare un forte attacco in abbinato ad un altro protagonista, in base a affinità e punti disponibili. Rispetto ad altri JRPG le opzioni sui menù non sono poi troppe, ma si deve considerare che tutte queste vanno moltiplicate sui tantissimi protagonisti disponibili, ognuno con le sue qualità e caratteristiche. Alcune battaglie potrebbero anche permetterci di prendere scelte diverse dall'attaccare o difendere e se vedremo un forziere sul campo di battaglia potremo scegliere di disinteressarci del nemico, perdere un turno e accaparrarci quello che potrebbe essere un utile tesoro.

Non mancano le boss battle, ognuna con le sue peculiarità. Spesso potremo sfruttare azioni legate alla ambientazione, come nasconderci dietro a delle macerie per evitare un attacco o utilizzare qualche elemento del campo di battaglia a nostro favore. Tutto quello di cui abbiamo parlato concorre a rendere i combattimenti abbastanza strategici, per quanto il livello di difficoltà normale sia decisamente facile e vedere la scritta "game over" sia abbastanza raro. Potrete aumentare la difficoltà, ma anche così con un po' di grinding riuscirete a portare a casa la vittoria, a patto di avere un party equilibrato e ben studiato.

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, la recensione dell'ultimo lavoro del maestro Murayama!
Sei personaggi in campo, divisi tra prima e seconda linea, più alcuni aiuti davvero preziosi

Come accadeva in Suikoden ritornano sia i duelli che le battaglia degli eserciti: i primi sono sfide uno contro uno dove scegliere la propria mossa sperando che sia quella giusta da contrapporre alla decisione avversaria, mentre i secondi sono combattimenti su larga scala dove il nostro esercito, suddiviso in battaglioni, sfiderà le schiere nemiche. Fatte le dovute proporzioni, avremo accesso a quello che possiamo definire come un vero e proprio real time strategy con pausa tattica, dove i nostri personaggi diventeranno comandanti o combattenti di elite delle nostre truppe. Come avrete ben capito, la varietà è tanta e non mancano diverse attività secondarie a partire da una fase gestionale che sarà disponibile da un certo punto della trama e che porterà ulteriori meccaniche a un gameplay già molto ricco e ben bilanciato.

 Aggiungete anche alcuni minigame e avrete chiaro quanto materiale sia stato inserito da Murayama e compagni dentro Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes. Non mancano i negozi dove comprare consumabili e equipaggiamento, senza scordarsi di fare una capatina ogni tanto al negozio di rune o dal fabbro, luogo importantissimo dove potremo migliorare le nostre armi. Ogni personaggio utilizzerà sempre la stessa arma, ma questa potrà essere evoluta recandosi alle fucine e mettendo mano al portafogli. Il divertimento è tanto, ma va detto che per quanto il gioco sia chiaramente ispirato alla "vecchia scuola" dei JRPG si sarebbero potute inserire delle opzioni che avrebbero migliorato l'esperienza di gioco.

Non c'è un sistema di salvataggi liberi, ma ci si deve basare su punti prestabiliti o sull'ingresso in specifiche aree, scelta che potrebbe far storcere il naso a chi ha pause limitate per giocare. La velocità delle battaglie è fissa, mentre soprattutto dopo una ventina di ore di gioco avremmo gradito poter velocizzare alcune mosse, allo stesso modo le fai narrative non sono skippabili e potremo solo velocizzare i dialoghi. Nulla di trascendentale, ma si tratta di alcune piccole accortezze che avrebbero potuto snellire l'esperienza ad alcuni gamer. 

Alla fine del nostro lungo viaggio in compagnia di Nowa e i suoi amici, non possiamo che provare un mix di sensazioni dolci e amare. Dolci per quanto riguarda la qualità globale di Eiyuden Chronocle: Hundred Heroes che al netto di alcuni difetti legati principalmente a un budget limitato e a qualche disattenzione relativa alla quality of life dei giocatori, si conferma essere l'ottimo JRPG che tutti speravamo di giocare. Amare perché ci ritroviamo a giocare quello che risulta essere il lascito ludico di una personalità come Yoshitaka Murayama ch,e mancato a soli 55, aveva ancora tanto da dare al mondo del gaming e soprattutto meritava di avere ancora tantissimi anni di vita da passare in serenità con la sua famiglia, coltivando i propri interessi. Eiyuden Chronocle: Hundred Heroes merita di entrare nella vostra collezione di JRPG e sicuramente farà la gioia dei gamer che amano la vecchia scuola dei giochi di ruolo giapponesi, ma contemporaneamente ha tantissime peculiarità capaci di incantare anche i giocatori più giovani. In fondo, la classe e la qualità non passeranno mai di moda

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes

Versione Testata: PS5

8.5

Voto

Redazione

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Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes

Se amate i JRPG e non fate altro che desiderare sempre nuovi titoli di qualità, sappiate che Eiyuden Chronicle è tanto un tuffo nel passato quanto un gioco estremamente soddisfacente e appassionante. Il lascito di Murayama onora il suo stesso creatore e ci mostra la luce di cui avrebbe potuto continua a brillare il marchio di Suikoden, per quanto ci sarebbe piaciuto vedere almeno un'opera del maestro supportata da un budget adeguato. Eiyuden Chronicle è un gran gioco sebbene non perfetto nel suo non voler sfruttare qualche soluzione di gameplay che avrebbe reso l'esperienza un po' più snella, in aggiunta ad alcuni cliché che a oggi risultano visti un po' troppe volte. Ad ogni modo mettiamo pure da parte il classico pelo nell'uovo e consigliamo Eiyuden Chronicle senza riserve a tutti i gamer che apprezzano i JRPG. Atmosfere, trama, musica e gameplay sono i punti di forza che vi guideranno lungo le linee di un videogame che merita di essere giocato tutto d'un fiato.