Halo la serie TV: il dolce-amaro di una serie che funziona a metà

Dopo le prime due puntate viste in anteprima non possiamo che essere preoccupati per una serie che abbiamo aspettato tanto, ma che può deludere

Dopo anni di annunci roboanti e di rinvii o cancellazioni passati sottotraccia, è finalmente arrivato il momento di poter ammirare sul piccolo schermo il live action dedicato al franchise di Halo. Ma esattamente come accade per il mondo videoludico, anche le lunghe gestazioni in ambito cinematografico portano con sé i segni delle problematiche dello sviluppo. Facciamo subito chiarezza: Halo è un buon prodotto di intrattenimento, se considerato nella sua interezza ma sono comunque evidenti alcuni punti che non hanno funzionato a dovere nella realizzazione di un prodotto così complesso.

Abituati a prodotti tecnicamente impeccabili come quelli realizzati da Disney per le sue serie dedicate a Star Wars, ci si aspettava da Halo una maggiore cura sul versante che l’avrebbe dovuto rendere davvero imbattibile anche agli occhi della concorrenza, in particolar modo sulla Computer Grafica. Considerando la radice ludica del prodotto, era lecito aspettarsi davvero molto di più.

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Il primo attacco dei Covenant ad un avamposto terrestre popolato da coloni in grado solo di difendersi armi convenzionali e poco altro, è la dimostrazione tangibile di quanto ci sia ancora del lavoro da fare per creare quella sospensione dell’incredulità che dovrebbe spingerci a non distinguere i poligoni dalla realtà. L’incursione dei guerrieri Covenant è finta, e non perché deve esserlo per forza, ma perché basta un occhio mediamente allenato per vedere chiaramente lo “stacco” dei modelli in computer grafica con il resto della scena, per avvisare una fisica davvero mal riprodotta sullo schermo della CGI e per avere gli stessi dubbi anche sulle controparti rappresentate dagli Spartan. Nelle scene dove questi compiono azioni al limite del credibile, i personaggi sembrano non subire gli effetti della gravità . Ma il problema non è legato alle sole scene di combattimento, dal momento che anche diverse sequenze prima, i campi lunghi non sono capaci di integrare alla perfezione gli scenari naturali da quelli ricreati al computer.

Per fortuna Halo è anche narrazione, ed è così che la recitazione e la drammaticità degli eventi narrati riescono, almeno in parte, a riequilibrare le sorti di un prodotto che, giustamente, si contrappone al suo correspettivo ludico, invertendo i fattori di azione e racconto. Da questo punto di vista Halo presenta davvero un buon prodotto, mostrando l’intensità di una situazione dove gli UNSC (United Nations Space Combat) non sono ancora i paladini della giustizia che abbiamo avuto modo di ammirare nei capitoli del videgioco, ma vengono percepiti come oppressori delle libertà.

I fatti narrati si svolgono prima di Reach, il progetto Spartan è ancora agli albori (tanto che Chief non è ancora accompagnato da Cortana) e la dottoressa Halsey (intereprata da Natasha McElhone), fatica a imporre il suo programma di creazione dei supersoldati, accompagnati da una intelligenza artificiale che dovrebbe in qualche modo guidarli al rispetto delle regole. Ed è già nel primo episodio che Chief disubbidisce ad un ordine diretto, preferendo sabotare la missione piuttosto che uccidere un civile indifeso, mostrando subito il suo rigoroso codice per il rispetto della vita e per il senso del giusto.

Halo la serie TV: il dolce-amaro di una serie che funziona a metà

La serie TV Halo può essere vista da tutti?

Si. Ovviamente i fans del videogioco troveranno tantissime connessioni (e contraddizioni), con l’universo canonico di Halo (espanso anche da libri e prodotti d’animazione), ma anche chi è completamente a digiuno dall’universo creato oltre vent’anni fa da Bungie, può trovare fonti di interesse in questa serie. Chi ha avuto modo di vedere già Master Chief in azione si ritroverà a casa nel vedere le similitudini dell'OSD del casco, oppure nel suono degli scudi in fase di ricarica o, ancora, troverà perfetta corrispondenza con le armi utilizzate nel gioco e quelle presenti nelle immagini in live action.

La novità sarà invece vedere il nostro eroe senza il suo immancabile casco. Se in tutti gli episodi di Halo non abbiamo mai avuto modo di vedere John 117 dritto in faccia, all’interno della serie faremo presto conoscenza dell’attore che ha prestato i suoi 196 centimetri di altezza allo Spartan di casa Microsoft e che ha le fattezze di Pablo Schreiber. Una scelta coraggiosa, fatta probabilmente per allontanare scomodi parallelismi con The Mandalorian, dal momento che il personaggio solitario e dal pensiero ascetico avrebbero potuto indurre gli spettatori a pericolosi accostamenti. Dovrete prendervi qualche minuto, ma già dal secondo episodio, dove dall’azione si passa al classico interludio dove ci vengono mostrati momenti della formazione di Chief, inizierete a fare l’abitudine all’espressione piuttosto ingessata di Schreiber.

E i nemici?

Al di là della sequenza iniziale, dove troviamo gli Elite impegnati a farsi prendere a calci dagli Spartan, abbiamo anche la possibilità di ammirare (e qui è proprio il caso di dirlo) la casta dei Profeti, in porzioni decisamente più verbose e incentrate più sul dialogo che cercano di mostrare le intenzioni, e soprattutto le ragioni, del nostro diretto avversario, con un'estetica dell'immagine e soprattutto un utilizzo della CGI che ci ha finalmente soddisfatto.

E’ impossibile, almeno per ora, cercare di capire dove andrà a parare questa prima stagione di Halo ma anche se siamo rimasti con l’amaro in bocca per alcune soluzioni che avrebbero meritato ben altro trattamento, non possiamo che essere curiosi di vedere che direzione prenderà questa prima stagione (già rinnovata per la seconda). La supervisione di Steven Spielberg nelle vesti di produttore dovrebbe essere una garanzia, per ora non possiamo fare a meno di registrare qualche dubbio di troppo. Staremo a vedere.

La programmazione di Halo: la serie TV

Halo sarà trasmessa a partire dal 24 Marzo in streaming su NOW e On Demand su Sky, in versione originale sottotitolata. Dal 28 Marzo, invece, sarà disponibile su Sky Atlantic interamente doppiata in italiano. Anche se non ha ancora visto la luce, Halo è già stata rinnovata per una seconda stagione. Potere del franchise o avere Steven Spielberg tra i produttori è sinonimo di qualità? E' ancora presto per dirlo, ma ritorneremo sicuramente sull'argomento.

Halo la serie TV: il dolce-amaro di una serie che funziona a metà

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Halo la serie TV: il dolce-amaro di una serie che funziona a metà

Le prime due puntate della serie TV di Halo hanno evidenziato le due anime contrapposte del prodotto: zoppicante quella relativa alle fasi d’azione, intense e interessanti quelle invece relative alla parte recitata. Se è vero che tutti i fans della saga videoludica non vedevano l’ora di ammirare Master Chief in azione “dal vivo”, il rischio è che possano rimanere delusi da un pacchetto di effetti speciali non all’altezza delle aspettative. Per fortuna, però, Halo ha veramente tanto da raccontare e da quello che abbiamo potuto vedere, soprattutto nella seconda puntata, i temi d’interesse ci sono e sembrano essere interessanti, anche per chi di Halo non conosce proprio niente. Ci riaggiorneremo nel mid season per tirare le somme.