Il cinema sentimentale sotto la lente: storie che parlano di noi

Perché i film ci parlano così da vicino?

Il cinema sentimentale sotto la lente storie che parlano di noi

Ci sono film che parlano d’amore e poi ci sono film che parlano di noi, dell’Amore così com’è davvero: incerto, spesso sbilanciato, fatto di silenzi, momenti sospesi. I film sentimentali e le commedie romantiche sono specchi in cui osservare le nostre emozioni più profonde, anche quelle che preferiremmo ignorare. Ma perché ignorarle, quando ci si può confrontare grazie al cinema?

Li guardiamo perché ci riconosciamo. Perché ci fanno sentire meno soli. Perché, a volte, ci spiegano quello che stiamo vivendo meglio di quanto riusciremmo a fare noi stessi.

L’amore al cinema raccontato nella sua forma più umana

Non tutti i film romantici ci portano verso il classico “vissero felici e contenti”. Alcuni, invece, ci accompagnano nel territorio incerto dell’ambiguità, dove i sentimenti sono reali, ma non bastano. È il caso di (500) Days of Summer, che fin dall’inizio chiarisce le regole del gioco: “Questa non è una storia d’amore. È una storia su un ragazzo e una ragazza.” Una storia fatta di idealizzazioni e cadute, in cui il protagonista confonde ciò che prova con ciò che l’altra persona è disposta a dargli. È un film onesto, a tratti crudele, perché ci ricorda che l’amore non sempre è reciproco. E va bene così. Fa parte della crescita.

Il cinema sentimentale sotto la lente: storie che parlano di noi
(500) Days of Summer, la scena "Expectations vs. Reality". Crediti: Fox Searchlight Pictures, Dune Entertainment III, Watermark.

Anche La La Land gioca con le aspettative del genere. Lo fa con i colori, con la musica, con l’atmosfera sognante di un musical moderno... per poi riportarci a terra con un finale dolceamaro. Mia e Sebastian si amano, ma non si scelgono. I loro sogni e le loro ambizioni sono più forti del sentimento che li lega. Eppure, quel sentimento resta importante. Perché ci sono amori che non durano, ma servono. Ci formano, ci spingono avanti, ci preparano alla vita.

Il cinema sentimentale sotto la lente: storie che parlano di noi
Sebastian Wilder (interpretato da Ryan Gosling) e Mia Dolan (Emma Stone) in La La Land. Crediti: Summit Entertainment, Black Label Media, Gilbert Films, Impostor Pictures, Marc Platt Productions, 01 Distribution.

Tra parole, silenzi e tempo

Ci sono poi film che sembrano scritti con la delicatezza dell’attesa. In the Mood for Love è uno di questi: la storia di due persone che si scoprono lentamente, trattenute dalle convenzioni, dal dolore, dalla paura di sbagliare. Non c’è bisogno di baci o dichiarazioni esplicite: ogni sguardo, ogni gesto sottintende un’emozione trattenuta, un universo che potrebbe essere, ma non è. Wong Kar-wai racconta un amore che vive nei corridoi del possibile, nei margini del tempo.

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Una scena di In the Mood for Love. Crediti: Block 2 Pictures, Jet Tone Production, Orly Films, Paradis Films.

Un discorso simile vale per la trilogia Before di Richard Linklater. Tre film, tre momenti della vita, due protagonisti. In Before Sunrise c’è l’entusiasmo dell’incontro casuale, la magia della notte che sembra eterna. In Before Sunset il rimpianto, la vita che è andata avanti, ma lascia ancora spazio per il dubbio. In Before Midnight, infine, il peso del tempo e della convivenza, l’amore messo alla prova dalla quotidianità. In ogni capitolo, il cuore pulsante è il dialogo: amarsi è parlarsi, conoscersi, scontrarsi, capirsi – o almeno provarci.

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I protagonisti del film Before Sunrise (1995). Crediti: Castle Rock Entertainment, Detour Filmproduction, Filmhaus Wien Universa Filmproduktions, Mediaset Distribuzione.

L’amore che non si compie (ma resta eterno)

E poi c’è Casablanca, il grande classico. Ambientato sullo sfondo della guerra, racconta un amore che non si realizza, ma proprio per questo diventa mitico. Rick lascia andare Ilsa per un bene più grande, e in quel gesto c’è la potenza tragica del vero amore: quello che rinuncia. Una scelta che ci insegna che, a volte, amare significa lasciare andare chi vorremmo accanto.

E se l’amore, per una volta, restasse?

Abbiamo parlato di film che raccontano l’amore imperfetto, quello che non si realizza. Ma c’è anche spazio per storie in cui il sentimento resiste, cresce e vince. Un esempio è Pride & Prejudice - Orgoglio e pregiudizio (2005) di Joe Wright, adattamento del romanzo di Jane Austen.

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Una scena di Orgoglio e pregiudizio. Crediti: Universal Pictures, StudioCanal, Working Title Films, Scion Films

In questo caso, Elizabeth e Mr. Darcy inizialmente si scontrano, si fraintendono, si giudicano – ma poi imparano a conoscersi davvero. È un film in cui il lieto fine arriva, ma con fatica, con trasformazione e autoconsapevolezza.

Non è un amore regalato, è conquistato. Dopo tante storie sospese e cuori infranti, vedere due persone che scelgono di amarsi fino in fondo, nonostante tutto, è un balsamo. E ci ricorda che, sì, l’amore può anche restare.

L’età dell’amore: come cambiano gli occhi con cui guardiamo questi film

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I protagonisti di (500) Days of Summer. Crediti: Fox Searchlight Pictures, Dune Entertainment III, Watermark.

C’è un aspetto spesso trascurato, ma fondamentale quando parliamo di film sentimentali: l’età dello spettatore. Ogni fase della vita imprime un significato diverso a ciò che vediamo sullo schermo.

Un ragazzino che non ha ancora sperimentato l’amore può guardare un film come (500) Days of Summer o Before Sunrise con curiosità, cercando di immaginare cosa significhi davvero innamorarsi, tradendo a volte un’ingenuità affascinata.

Un adolescente vive questi film con il cuore in tempesta: ogni scena, ogni dialogo può sembrare la copia carbone di ciò che sta provando in quel momento. Le emozioni sono nuove, totalizzanti ed è facile identificarsi.

Per un giovane adulto, questi film diventano una sorta di specchio lucido. Le relazioni vissute, finite o appena iniziate, si riflettono nei personaggi. Capisci la differenza tra aspettativa e realtà, tra il sogno e ciò che puoi davvero avere.

Un adulto, invece, osserva con un certo distacco, ma anche con una profonda empatia. Riconosce gli errori, sa cosa vuol dire scegliere o rinunciare e percepisce i silenzi e i rimpianti con più intensità. La La Land, per esempio, colpisce di più proprio in questa fase della vita, quando si comprende che non sempre si può avere tutto.

Infine, un anziano guarda questi film con uno sguardo nostalgico e spesso tenero. C’è la consapevolezza del tempo passato, delle occasioni colte e di quelle mancate, ma anche la gratitudine per ciò che si è vissuto. Casablanca, in questo senso, può trasformarsi da film romantico a vero e proprio ricordo emotivo.

Guardare questi film è guardare noi stessi

Forse è questo il vero motivo per cui continuiamo a guardare storie d’amore al cinema: non tanto per sognare, ma per capire. Per rivedere nei personaggi le nostre insicurezze, i nostri slanci, le parole non dette, le possibilità mancate. Per ricordarci che l’amore non è sempre quello perfetto delle favole, ma spesso è imperfetto, incompleto, spezzato. E che va bene così.

Perché questi film non parlano solo d’amore. Parlano di noi.

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