La Francia conquista la Berlinale: l'Orso d'Oro va alla regista Mati Diop per Dahomey. Tutti i vincitori, francesi e non.

Il Festival di Berlino 2024 incorona vincitrice una regista francese: l'Orso d'Oro va a Mati Diop per Dahomey.

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La Francia esce a testa alta dal primo Festival europeo del 2024, mettono la zampata in due dei premi più pesanti del Palmares e lo zampino nel terzo. Al Festival di Berlino 2024 infatti porta a casa l'Orso d'Oro come miglior film Dahomey della regista francese di origini senegalesi Mati Diop.

Va alla Francia anche l'Orso d'argento con la vittoria del surreale e sarcastico L'Empire di Bruno Dumont, che è quasi una parodia in salsa francese e bizzarra di Star Wars. C'è anche un po' di Francia nel Gran premio della giuria: A Traveller's Need del coreano Hong Sang-soo ha infatti per protagonista l'attrice francese per antonomasia, la più iconica: Isabelle Huppert. 

La giuria di quest'anno, capitanata dall'attrice statunitense Lupita Nyong'o, ha fatto scelte molto prevedibili considerando la sua composizione. Che l'attrice afroamericana potesse decidere di far trionfare una regista francese di origini africane che parla spesso di diaspora e diritti era il sospetto di molti. Già alla vigilia poi si mormorava che un altro giurato, il regista francese Albert Serra, avesse fatto molto pesare il suo ruolo nella scelta dei vincitori. Il Palmares non smentisce questo pettegolezzo: due colleghi registi connazionali tra i premiati non sono pochi, senza considerare quanti titoli a Palmares sono vicini alla sua concezione di cinema. 

Gli anglofoni e Hollywood invece si spartiscono i premi per le interpretazioni, con facce familiari al grande publico sul palco. Ricordiamo che il Festival di Berlino ha deciso, negli scorsi anni, di assegnare un unico premio attoriale alle interpretazioni, senza più fare distinzioni di genere. Vincono Emily Watson per il ruolo di un'inflessibile madre superiora in un convento di suore orsoline in Small Things Like These, film d'apertura molto apprezzato per l'interpretazione di Cillian Murphy. Come miglior interprete protagonista invece viene premiato un attore noto per i suoi trascorsi Marvel. L'ex Winter Soldier Sebastian Stan vince per il ruolo in A Different Man, film che ha anche prodotto. La sua scelta di puntare su un titolo che ne evidenziasse le qualità attoriali ha dunque pagato. 

Nessuna soddisfazione per i titoli italiani in gara: Another Time di Piero Messina e Gloria!, l'esordio alla regia di Margherita Vicario, tornano a casa a mani vuote. 

Di cosa parla il film che ha vinto d'Orso d'Oro a Berlino

Dahomey è un piccolo progetto a basso budget. Il documentario dura poco più di un'ora ed è ambientato nel 2021. Il film ricostruisce la restituzione di 26 pezzi d'arte pregiata provenienti dal regno del Dahomey allo stato del Benin. I pezzi infatti furono trafugati dal soldati francesi nel 1892 ed esposti per più di un secondo al Musée du Quai Branly – Jacques Chirac.

Il lungometraggio è diviso in due parti. La prima presenta alcuni dei 26 oggetti restituiti al Benin e il loro valore simbolico. Tra di essi ci sono infatti statue di sovrani, persino un trono reale che venne trafugato con chiari intenti politici e ne ha ancor di più al momento della restituzione. Dopo aver documentato il ritorno in patria degli oggetti, il film si concentra sul dibattito di alcuni studenti dell'università locale, che discutono su qualche significato dare a questo gesto, come iscriverlo politicamente e culturalmente in una nazione che per secoli ha costruito la propria identità anche sull'aver perduto le vestigia del suo impero. 

La stampa internazionale ha lodato il film per la sua capacità immaginifica nel raccontare per immagini la storia al centro del documentario e per la colonna sonora di  Wally Badarou.

Berlinale 2024, tutti i vincitori

Concorso

  • Orso d'oro - Dahomey di Mati Diop 
  • Orso d'argento, premio della giuria - A Traveller's Need di Hong Sang-soo
  • Orso d'argento - L'Empire di Bruno Dumont
  • Orso d'argento per il miglior regista - Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe
  • Orso d'argento per la miglior interpretazione da protagonista - Sebastian Stan in A Different Man
  • Orso d'argento per la miglior interpretazione da non protagonista - Emily Watson per Small Things Like These
  • Orso d'argento per la migliore sceneggiatura - Sterben (Dying) di Matthias Glasner
  • Orso d'argento per il miglior contributo artistico - Martin Gschlacht per la fotografia di The Devil's Bath
  • Premio GWFF miglior opera prima: Cu Li Không Bao Gi Khóc di Phm Ngc Lân

Premi onorari

  • Orso d'oro alla carriera - Martin Scorsese
  • Berlinale Kamera - Edgar Reitz

Premi della giuria Encounters

  • Miglior film - Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell
  • Miglior regista - Cidade; Campo di Juliana Rojas 
  • Menzione speciale - The Great Yawn of History di Aliyar Rasti e Some Rain Must Fallr di Qiu Yang

Premi della giuria documentari

  • Miglior documentario - No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor
  • Menzione speciale - Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell 

Premi della giuria Cortometraggi

  • Orso d'oro per il miglior cortometraggio - Un movimiento extraño di Francisco Lezama
  • Orso d'argento, premio della giuria -  Remains of the Hot Day (Re tian wu hou) by Wenqian Zhan