Kiss: Psycho Circus - The Nightmare Child

Kiss Psycho Circus  The Nightmare Child
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Innanzitutto, come già anticipato, l'interazione e, soprattutto, il coinvolgimento con il contesto narrativo é pressoché nullo, se non per la configurazione dei vari power up, di cui diremo più avanti. Mai, in sostanza, ci si sentirà veramente motivati a proseguire, se non per il gusto di macellare i vari nemici. E' questa, in effetti, la chiave portante di tutto il gioco. Con una raffinata metafora, possiamo paragonare Kiss: Psycho Circus a un enorme macello dove scorazzare allegramente, scegliere l'obiettivo da spappolare e proseguire oltre, evitando accuratamente gli attacchi avversari. D'altronde, Ars Ludica é pura retorica
Kiss: Psycho Circus - The Nightmare Child
Il sangue scorre copioso tra i pixel del televisore di casa

La semplicità, come un unico leit motiv, investe altri aspetti di gioco, gli enigmi, per esempio: definizione puramente retorica, se non indicativa, i puzzle da risolvere non sono che leve da spingere per aprire porte inaccessibili, o chiavi da recuperare per il medesimo scopo. Ancora una volta, nulla di nuovo, anzi, fin troppo vecchio
Le cose non migliorano sotto il punto di vista dell'Intelligenza Artificiale di cui (non) sono dotati nemici variamente deformi, caratterizzati da un raffinato gusto dell'orrido: gli aspiranti assassini si butteranno semplicemente a capofitto contro il vostro alter ego nel tentativo di farvi abbandonare ogni velleità di gloria. D'altronde, nessuno ha mai dimostrato che i mostri abbiano un cervello, e con questa pacata consapevolezza passiamo oltre. Quantità piuttosto che qualità: un altro concetto molto caro a questa realizzazione, nella fattispecie degli avversari computerizzati: un numero spropositato di nemici compenserà le carenze intellettive dei medesimi, creando in definitiva un tripudio di piombo e sangue d'altri tempi. Peraltro, segnaliamo la ripresa del vecchio concetto di respawn: caratteristica assai cara, ancora una volta, ai tempi che furono, i nemici si riproducono come cavie da laboratorio, a meno di annientare i punti di riproduzione, appunto
Uno sparatutto sparatutto che si rispetti, comunque, deve essere dotato di una massiccia dose di power up, e qui Kiss: Psycho Circus non sfigura affatto. Divise in tre categorie, la armi disponibili ammontano a 12 totali, in gruppi di quattro: armi da mischia, armi comuni, o da tiro, e le armi dette "definitive". Ai vari strumenti d'attacco, si aggiungono poi altri simpatici gingilli, come stivali della velocità e incredibili armature, oltre che potenziamenti temporanei come il "Rage Orb" o l'"Angel Charm", e ancora "Blood Rose" o "Chaos Heart". Gli effetti spazieranno da un'amplificazione della potenza di fuoco a protezioni e immunità di vario livello
Kiss: Psycho Circus - The Nightmare Child
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Kiss: Psycho Circus - The Nightmare Child

La relativa povertà di sparatutto in prima persona per il panorama console permette certamente a Kiss: Psycho Circus di affermarsi come un valido diversivo. L'avventura è impegnativa, e il livello di difficoltà relativamente alto assicura una discreta longevità. Manca, tuttavia, una modalità multiplayer, ma come lo scarso successo ottenuto su piattaforma PC rivela, se ne sente poco la mancanza. Un titolo classico, in fondo, senza spunti innovativi e con molti cliché riproposti senza troppe preoccupazioni. Il risultato è un titolo divertente solo a tratti, emotivamente poco coinvolgente, da giocarsi per il puro gusto di dare sfogo alla propria inclinazione distruttiva. Sicuramente consigliato ai fanatici degli sparatutto di vecchia scuola, ma gli altri dovrebbero ricordare che su questa piattaforma dovrebbe presto vedere la luce un certo Half Life...