I migliori episodi di Love, Death & Robots: classifica e riflessioni
Scopri la nostra selezione dei migliori episodi di Love, Death & Robots: grafica, temi, filosofia e potenza visiva in una classifica ricca di riflessioni.

Fin dalla sua prima stagione, Love, Death & Robots ha conquistato il pubblico con episodi brevi, ma potentissimi, capaci di condensare in pochi minuti temi filosofici, sociali e tecnologici complessi. L’antologia Netflix ci ha regalato perle visive e narrative difficili da dimenticare. Ecco una selezione dei migliori episodi (prime tre stagioni) di Love, Death & Robots, quelli che - per impatto tematico, visivo ed emotivo – ci hanno conquistato.
Love, Death & Robots, migliori episodi
Love, Death & Robots è un contenitore di riflessioni, provocazioni, poesia e brutalità. Gli episodi qui elencati sono solo una parte del viaggio che la serie offre, ma sono tra quelli che più di altri riescono a lasciare il segno.
La serie televisiva antologica ci invita a guardare oltre il nostro tempo, verso un futuro che spesso assomiglia fin troppo al presente. Per scoprire le tematiche della serie animata, puoi consultare anche il nostro approfondimento.
Zima Blue - stagione 1
Uno degli episodi più iconici e profondi. Zima Blue racconta la storia di un artista “post-umano” misterioso che, spingendosi sempre oltre con le sue opere, decide infine di tornare alle origini… letteralmente. L’episodio affronta il legame tra arte, artista e tecnologia, indagando la ricerca interiore, il desiderio di superarsi e la necessità di dare senso alla creazione.
È una riflessione sul significato dell’identità e sull’eterno ritorno: la macchina che, dopo aver acquisito tutto, desidera solo la semplicità di un gesto autentico.
Tre Robot - stagione 1
Uno dei più celebri episodi per il suo tono ironico e al tempo stesso critico. Tre robot, ciascuno rappresentazione di un diverso tipo di intelligenza teorizzato da Howard Gardner (logico-matematica, linguistica, spaziale), visitano una Terra post-apocalittica.
Osservano, commentano e giudicano l’umanità con distacco: le sue follie, il consumismo, l’autodistruzione. È un episodio che rovescia la prospettiva: cosa direbbero di noi delle entità superiori che non hanno vissuto il nostro mondo, ma possono analizzarlo da fuori? Ma poi… quanto siamo folli, a volte?
Oltre l’Aquila (Beyond the Aquila Rift) - stagione 1
Un viaggio interstellare si trasforma in un incubo mentale. Oltre l’Aquila gioca con il tema della realtà percepita e dell’autoinganno: è meglio conoscere la verità o vivere nell’illusione?
Il riferimento diretto è alla pillola blu e pillola rossa di Matrix, ma ancor di più al mito della caverna di Platone: l’uomo incatenato alla sua percezione, incapace di affrontare la realtà quando troppo dolorosa. Visivamente imponente, è anche un viaggio nei meccanismi della mente e del rifiuto.
La testimone (The Witness) - stagione 1
Uno dei primi episodi a colpire per il suo stile visivo allucinato e fluido, a metà tra videogioco e graphic novel. Una donna assiste a un omicidio… o forse no?
Il concetto di loop domina la narrazione, insieme alla riflessione sulla fine e sull’inizio come elementi circolari. Filosoficamente, l’episodio suggerisce che ogni fine è solo un altro inizio, un eterno ritorno, un sogno che rinasce da sé.
Snow nel deserto (Snow in the Desert) - stagione 2
Ambientato in un mondo arido e post-apocalittico, Snow in the Desert è una riflessione sulla solitudine, l’immortalità e l’identità. Il protagonista, Snow, è un uomo ricercato per un motivo preciso: il suo corpo ha la capacità di rigenerarsi, rendendolo immortale.
L’episodio si distingue per l’animazione fotorealistica e i paesaggi desolati, che enfatizzano il vuoto emotivo del protagonista. Ma al centro c’è anche un incontro: quello con una donna altrettanto particolare, che nasconde un segreto tecnologico.
Snow in the Desert affronta il desiderio di connessione in un mondo che sembra aver perso ogni umanità. La tecnologia qui è strumento di potere e l’illusione di eternità. L’immortalità non viene celebrata come dono, ma vissuta come condanna.
In sottofondo, torna il tema classico del post-umanesimo: cosa ci rende veramente vivi? La carne? L’anima? O la memoria?
La guerra segreta (Secret War) - stagione 1
Uno degli episodi più “cinematografici”, in grado di rivaleggiare con un blockbuster. Racconta la missione di un gruppo di soldati sovietici contro creature generate da un antico rituale.
La trama è semplice, ma la potenza visiva è assoluta: animazioni mozzafiato, atmosfere cupe e feroci. Parla della guerra in senso lato: il male generato dall’uomo che finisce per distruggerlo. Senza retorica, solo carne, fango e resistenza.
Buona caccia (Good Hunting) - stagione 1
Tra i più intensi. Parte come una favola mitologica cinese e si trasforma in un racconto steampunk crudo e commovente.
Parla del rapporto tra tecnologia e umanità, della perdita dell’innocenza, della trasformazione dei corpi e delle emozioni. Il vecchio mondo magico si scontra con l’industria e la colonizzazione. Il tutto animato con uno stile che muta da tradizionale a meccanico, proprio come la protagonista.
La notte dei pesci (Fish Night) - stagione 1
Un racconto quasi onirico, poetico. Due venditori si trovano bloccati nel deserto, dove assistono a una misteriosa “migrazione” di pesci-fantasma.
Un episodio che gioca con la memoria del passato, l’illusione e il confine tra sogno e realtà. Non offre spiegazioni, ma invita a perdersi nella bellezza e nell’ignoto. E sì, ci siamo persi in questo ignoto.
Jibaro - stagione 3
Uno degli episodi più controversi e acclamati. Realizzato con una tecnica visiva unica, tra il rotoscopio e la CGI disturbante.
Un cavaliere sordo resiste al canto di una sirena d’oro, dando vita a un rapporto distruttivo. L’episodio è una metafora brutale del colonialismo, del desiderio e della violenza reciproca. Non ci sono buoni o cattivi, solo istinto e dannazione. Il linguaggio visivo frenetico e il sonoro distorto rendono l’esperienza ipnotica e quasi rituale.
Mason e i ratti (Mason’s Rats) - stagione 3
Uno degli episodi più ironici e densi di significato. In un futuro distopico rurale, un contadino scozzese scopre che i ratti del suo fienile si stanno evolvendo e organizzando militarmente.
A metà tra Orwell e Tom & Jerry, è una riflessione su guerra, coesistenza e cambiamento. L’animazione è brillante, il ritmo incalzante; il messaggio è chiaro: il progresso è inevitabile, ma la convivenza può essere scelta.
La quarta stagione sarà disponibile su Netflix dal 15 maggio 2025.
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