Carême, recensione: i francesi sfornano una serie davvero spettacolare

Carême dimostra che, sin dai tempi di Dumas, i francesi conosco la ricetta segreta per fare grande intrattenimento, anche in TV.

Carme recensione i francesi sfornano una serie davvero spettacolare

Di fronte a un gioiellino come Carême non si può che provare ammirazione e chiedersi dove avranno mai trovato i cugini francesi la ricetta segreta per sfornare una serie così riuscita a livello d’intrattenimento, ritmo e spettacolarità.

Carême infatti ha come fine ultimo quello di divertire lo spettatore, con un racconto teso, ricchissimo di colpi di scena, che rende la visione scorrevole, seduttiva, deliziosa come le portate che il suo protagonista sforna puntata dopo puntata. Non si può che pensare ai grandi romanzi di Alexandre Dumas padre, capace di tenere con il fiato sospeso intere generazioni di lettori adulti e ragazzini grazie ai suoi personaggi carismatici e alle trappole politiche in cui ruzzolano dentro, confrontandosi con i loro arcinemici e con la Storia.

Carême, recensione: i francesi sfornano una serie davvero spettacolare

Non è un pensiero così campato per aria, considerando il profilo di uno dei maggiori artefici di quest’operazione. Carêmeinfatti prende il via dalla ricostruzione romanzata della vita dell’omonimo cuciniere di epoca napoleonica,considerato il primo vero chef della storia, l’inventore della haute cuisine e del sistema di gestione che sopravvive ancor oggi nelle grandi cucine dei ristoranti. La brigata di The Bear o i concorrenti di Masterchef rispondono “sì chef”, si muovono per le isole disposte in cucina e indossano quei capelli perché nel corso della sua vita questo prodigioso cuoco ha messo a punto un modo di fare cucina efficiente, comunitario, basato su ranghi quasi militareschi. Non così sorprendente, considerando che è vissuto in epoca napoleonica e ha cucinato anche per il generale corso, poi divenuto imperatore.

Carême sembra una serie sulla cucina scritta da Alexandre Dumas

Cosa c’entra in tutto questo Dumas? Molto, perché il regista e supervisore della serie è Martin Bourboulon, che Oltralpe è noto proprio per aver diretto l’ultimo adattamento di successo dei Tre Moschettieri. Bastano poche riprese per riconoscerne lo stile, l’approccio da blockbuster di alto livello e grande respiro, dove il ritmo non cala mai e gli interpreti sanno tener testa sia alle scene d’azione, sia alle lunghe riprese in cucina, sia agli scambi più intimi e intesi.

L’approccio di Carême serie non è molto dissimile da quello del Conte di Montecristo o dei Moschettieri: un protagonista audace e intrigante calato in un mondo di cospiratori che si muovono nei palazzi del potere francesi,fedele al padre e ai propri amori, che deve decidere se e di chi fidarsi. Il ragazzo, dopo che il padre viene ingiustamente arrestato, finisce alle dipendenze di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, storico faccendiere, consigliere e politicante d’epoca napoleonica. Ne segue un’attività culinaria tanto intensa quanto quella di spie e attentati: Talleyrand infatti è il protettore nell’ombra dell’ascesa di Napoleone, che dopo i trionfi sul campo si appresta a diventare imperatore. Carême è più critico sul ruolo del generale corso, anche solo per il trattamento ricevuto dal padre. Si dimostra però molto abile anche a navigare le feste e i ricevimenti di palazzo, dalla sua posizione di stella nascente della cucina francese.

La scena con cui si apre Carême è la cifra stilistica di tutto lo show, prodotto con un notevole dispiego di mezzi, suggestivo ma non filologico nella sua ricostruzione: è l’equivalente di un buon costume di scena, ma semplificato per permettere a chi lo indossa di muoversi con agio e non rinunciare alle scene d’azione. La serie di apre con Benjamin Voisin - uno dei volti più richiesti e amati del giovane cinema francese - tra le lenzuola con Lyna Khoudri. Lui è un pasticcere, lei la dama di compagnia dell’ex prostituta che Talleyrand ha voluto al suo fianco. I due si stanno divertendo in un momento complice tra baci e glassa zuccherata quando un uomo cerca il ragazzo: Napoleone sta male, rischia di morire. Con un intruglio di erbe, Carême gli salva la vita, finendo per farsi notare da Talleyrand stesso, interpretato dal sempre solido e suadente Jérémie Renier.

Carême, recensione: i francesi sfornano una serie davvero spettacolare

Francese e con orgoglio, senza nulla invidiare alle serie statunitensi

Sesso, più esplicito e frequente della media statunitense, cibo, gioia di vivere e intrighi napoleonici: è quasi come se Carême ci tenesse a mettere subito in chiaro il suo passaporto francese, ricorrendo a tutti i topoi o stereotipi del caso, pensando anche e soprattutto al pubblico statunitense e francese. Solo che di francese ha anche e soprattutto l’invidiabile capacità di coinvolgere un cast davvero capace in un progetto di stampo mainstream, mettendoci tutta la maestria della televisione “seria”. Voisin e Renier insieme hanno un carisma e una presenza scenica che da soli potrebbero tenere in piedi non solo lo show, ma l’impero napoleonico. Si annusano, si prendono a male parole, si sfruttano e manipolano a vicenda, mentre lo show crea uno spaccato politico pericoloso per tutti i suoi personaggi, retto dal grande quesito di fondo: conviene favorire l’ascesa di Napoleone come conclusione della rivoluzione? La ricca compagine femminile ha meno risalto forse, ma non meno mordente, confermando di aver imparato la lezione di Dumas, grande artefice di personaggi femminili sorprendenti e seducenti.

Nel mentre c’è lo show culinario nella serie d’azione, e anche su questo fronte Carême non si risparmia, recuperando quella struttura verticale di “sfida della puntata”: preparare un pranzo per il re in esilio, ideare un dolce per un diplomatico inglese da rassicurare, un enorme pranzo all’aperto per celebrare uno sposalizio. Il tutto gestito con una padronanza visiva e un ingegno filmico che non ha nulla da invidiare al già citato The Bear, giusto per citare un riferimento d’Oltreoceano.

Carême, recensione: i francesi sfornano una serie davvero spettacolare

Carême

Nazione: Francia

7.5

Voto

Redazione

TISCALItestatapng

Carême

A differenza di un altro prodotto recentemente visto su Apple TV+ - Your Friends & Neighbors con Jon Hamm - Carême fa tantissime cose insieme ma riesce a tenere unite anime e generi differenti in un unico, fluidissimo racconto seriale di grande intrattenimento. Alla fine della prima stagione l’unica domanda che rimane in sospeso è: quando ci dare la seconda?

Carême è ottimo intrattenimento, intrigante ma mai facilone, leggero ma non sciocco, condotto da un manipolo di interpreti francesi di grande caratura. Ben più di un riempitivo da vedere sul divano. Dategli una chance.

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