Una serie che non cambia Nella notte dove tutte le vacche sono nere (parafrasiamo pure il buon Hegel) sono in pochi a preoccuparsi di che colore sia l'erba. E cosi, nell'era videoludica dove mischiare generi o alternarli sapientemente diviene una tappa obbligata nello sviluppo di ogni gioco, in special modo nel campo degli strategici/gestionali dove è più facile variare a piacimento meccaniche di gioco e approcci, parlare di un gioco fedele al suo genere "inusuale" è quantomeno degno di nota. Tratto distintivo della Serie Settlers, qui alla sesta incarnazione, è stato sempre l'attenzione per la pianificazione edilizia del borgo sotto la nostra giurisdizione. Diversamente dal filone di strategici che fa capo a Age of Empires (e sia chiaro: il sottoscritto considera il secondo capitolo, Age of Kings, l'rts per eccellenza), in Settlers non basta costruire un solo edificio per assicurarsi l'entrata costante di una particolare risorsa, in quanto il frutto della caccia, dell'estrazione o della raccolta (a seconda dei casi) va ulteriormente lavorato tramite strutture intermedie, tanto meglio se esse si trovano adiacenti al luogo di raccolta della materia prima. Viene da sé che già dalla costruzione degli edifici di base, falegnameria, capanna del cacciatore e del pescatore, macelleria, miniere varie, un certo talento nell'organizzare catene di produzione efficienti e funzionali diviene indispensabile. In virtù dei bisogni primari, che vanno via via raffinandosi con il crescere della città e del suo grado di popolarità (che dipende da quante feste di paese, prodotti per la pulizia, funzioni religiose varie indiciamo o produciamo) l'intero sistema economico si basa su un fragile equilibrio, a dir la verità, fin troppo facile da alterare. Ciò che pesa maggiormente è la richiesta di cibo, specialmente nei mesi invernali, quando cioè, in conseguenza di una reazione di causa-effetto tra le condizioni ambientali e la produzione agricola, i campi geleranno e i vari settlers si muoveranno più lentamente.
Una veduta a media altezza del nostro ridente borgo
Anche al massimo zoom il dettaglio rimanet alto
La cattedrale: un pò spoglia ma ben riprodotta
Guerra e Commercio, Eroi e ...soldati... Per correre ai ripari dai rigori della stagione fredda esiste un sistema di commercio gestibile tramite il proprio magazzino principale e abbastanza realistico: le merci in uscita vengono caricate su dei carretti e automaticamente indirizzate verso il luogo designato. E' inoltre possibile scortarle con dei piccoli contingenti armati per metterle al riparo da attacchi indesiderati di banditi o animali selvatici; per poter acquistare un qualcosa, invece, è necessario che il nostro Eroe dia presente nella piazza del mercato alleata, permettendoci di scegliere le mercanzie di cui abbiamo più bisogno in cambio di un certo quantitativo di denaro, che viene sempre mandato tramite dei carri da un magazzino all'altro. Questi eroi sono gli alfieri della nostra gestione strategica: selezionabili, all'inizio del gioco, da una rosa di nomi che va via via ampliandosi, possiedono bonus specifici attivi (distribuire cibo, attacchi speciali,..) o passivi (sconti nei costi di produzione, ad esempio), si occupano di peregrinare da una parte all'altra della mappa per accettare missioni o fondare avamposti in territori inesplorati e possono, una volta raggiunti certi obiettivi, essere promossi, sbloccando nuove strutture per la loro città. Poca attenzione è stata invece riposta nella gestione delle unità militari, sommariamente divisa in 3 canoniche specializzazioni (fanti, arcieri e cavalieri) alle quali è poi possibile affiancare alcune macchine d'assedio. L'impossibilità di schierare i propri uomini secondo un qualsivoglia schema militare che risulti poi efficace rende le piccole scaramucce che si presentano saltuariamente delle semplici prove di forza in cui è il numero a prevalere.
Una festa del paese, ottima occasione per far accrescere la popolazione della città
La minimappa che ci viene mostrata prima di ogni missione
Sarà meglio dividere la città in quartieri specializzati in una particolare produzione
La trama? Non c'è, ma la tecnica si Non spendiamo che poche righe per l'inconsistente trama che lega le varie missioni della campagna in singolo, troppo lontana da eventi storicamente plausibili e troppo poco caratterizzata per creare un credibile universo alternativo, al contrario di quanto la Blizzard è riuscita a fare con Warcraft o altri sviluppatori con altri titoli dello stesso genere. Il comparto grafico, inoltre, è esigente e poco scalabile ma è una vera gioia per gli occhi, e si difende bene nel rappresentare rocce, alberi e specchi d'acqua (che rimangono però inalterati al passaggio delle unità) e predilige un look cartoonesco per i soldati e i cittadini, senza lesinare sulla qualità degli edifici e sugli effetti atmosferici. Una pratica interfaccia grafica accompagna il nostro vagare da una angolo all'altro dello schermo, sebbene nella rappresentazione topografica si poteva di certo dare di più. Feste cittadine e eventi religiosi animano la vita della città, riempiendola di suoni che variano in base al grado di zoom con il quale osserviamo la scena, ma senza regalare momenti di particolare enfasi (fortuna che c'è l'avanzamento veloce...) Riassumendo: una buona riedizione di un concept di gioco particolare, ma che non regge l'agguerrita concorrenza di altri titoli, che offrono, in estrema sintesi, molto di più che di un simulatore di edilizia medievale. Ci duole dirlo, ma Settlers è tutto questo, e poco di più.
Le mucche appena acquistate migrano verso i nostri territori. Buon livello di dettaglio anche qui
Un piccolo drappello di arcieri
La stagione invernale influisce anche sulla produzione agricola
Una riuscita riedizione? Certo, ma se il gameplay offre solo questo non c'è da starne allegri. Non c'è inventiva, e due cose pesano molto:la gestione delle unità militari è scandalosamente semplificata e la trama poggia su una serie di missioni stereotipate e slegate tra loro. Se siete dei fan della serie non lasciatevelo scappare, per tutti gli altri c'è molto di più in giro...
Iscriviti alla Newsletter
Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime,
recensioni, prove e tanto altro.