Mechanic: Resurrection – Anteprima edizione 4K Eagle Pictures
Pur senza conferme per il video le immagini sono uno spettacolo e anche l'audio ha del potenziale

Tra i sequel con protagonista Jason Statham forse non così richiesti a gran voce dai fan c'è Mechanic: Resurrection. Trattasi del successore di The Mechanic del 2011 (disponibile in un modesto Blu-ray targato 01, all'estero in un altrettanto raro 4K), già allora solito esercizio di stile tra machismo, nichilismo e misoginia posticcia nella discutibile rilettura di quel gioiellino che fu Professione assassino del '72, con Charles Bronson e Jan-Michael Vincent.
In questo caso la regia è del misconosciuto Dennis Gansel, che rispetto a Simon West evita la débâcle sciorinando azione e buoni sentimenti, benché infarciti di effetti CGI un po' posticci e cliché anni '80.
Mechanic: Resurrection - Vecchia storia, nuova storia
Il granitico attore britannico, icona da anni dell'action più sfrenato, torna nel ruolo dell’assassino professionista Arthur Bishop, tuttologo della morte esperto di esplosivi, armi, chimica, fisica, meccanica, tecniche di dissimulazione e combattimento, capace di uccidere chiunque, ovunque. Stavolta è costretto a eseguire una serie di omicidi sulla carta ancora più impossibili, per cui occorrerebbero mesi di studio e preparazione liquidate in poche ore, in cambio della vita dell'amata.
Buchi di sceneggiatura a parte - su tutti la sorpresa di Bishop a uno degli “obiettivi”, facendosi trovare all'interno di un'impenetrabile “panic room di ultima generazione” - la trama non brilla per originalità, infilando una sequela di scene adrenaliniche perlopiù riuscite in un mattatoio di cattivi armati fino ai denti.
Mechanic: Resurrection e il diverso potenziale
Il motore emotivo del film è Gina (Jessica Alba), ex militare impegnata in un centro di recupero per minori in Cambogia, usata come esca dal villain Crain (Sam Hazeldine) per manipolare Bishop. Il piano quello di scaraventare la donna tra le sue braccia per poi rapirla e usarla come leva. Peccato che Philip Shelby e Tony Mosher abbiano deciso per il tipico percorso narrativo, dove il cattivo è privo di sfumature e il killer che trasforma esecuzioni in morti accidentali un antieroe tormentato.
Peccato perché si sarebbe potuto offrire altro, con diverso potenziale se per esempio fosse stata Gina a ordire un piano di distruzione dei più importanti boss della criminalità su scala mondiale. In tal caso non si sarebbe trattato unicamente della bellona di turno da salvare, ma di un invisibile architetto di una sorta di vendetta morale contro i mostri del pianeta. Occasione sprecata almeno quanto la presenza di una Michelle Yeoh fin troppo di passaggio. Curioso il ridanciano Tommy Lee Jones, versione criminale in guisa da figlio dei fiori fuori tempo massimo.
Pur privo di fantasia concretamente sovversiva e accompagnato da poche briciole di originalità, Mechanic: Resurrection si lascia guardare. Perché Statham è convinto in un ruolo che ormai ripropone da anni con ben poche se non nessuna variante, trascorrendo poco meno di 2 ore in compagnia di un'avventura che dovrebbe soddisfare almeno gli amanti del genere e dell'attore. Sequel che peraltro chiude con un finale aperto a un'eventuale terza produzione mai divenuta realtà, ma forse è stato meglio così.
Mechanic: Resurrection 4K - Come si vede
Girato digitale (Red Epic) a imprecisata risoluzione, non vi è certezza se quello visionato sia il risultato di rescaling o master 4K nativo. Resta il fatto che la visione restituisce tutto il gusto di una fonte di pregevole fattura. Il livello di dettaglio, nel nostro caso tramite schermo Panasonic OLED Z85 55”, pone l'accento su un'altissima precisione. Tra i momenti più incredibili e cartina al tornasole un'inquadratura panoramica a distanza dell'isola su cui si trova Bishop, mentre sta uscendo dall'acqua, che restituisce un incredibile senso di tridimensionalità.
Formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/24p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato, superiore fedeltà rispetto alla cinematografia del tedesco Daniel Gottschalk per la diversa compressione dinamica delle luci offerta dall'HDR-10. Neri profondi, ampiezza sfumature colore, assenza di banding per uno spettacolo da godere anche su schermi di grandi dimensioni. Di fatto risoluzione e materiali finiscono per porre eccessivo accento sugli elementi CGI, specie le esplosioni che appaiono ancora più innaturali, così come poche transizioni risultano meno precise e contrastate per il probabile inserimento di girato di repertorio. Teoricamente dovremmo essere in presenza di un diverso master per il 4K rispetto al disco 2K incluso, come conferma il dissimile aspect ratio 2.35:1.
Mechanic: Resurrection 4K - Come si sente
Doppia traccia DTS-HD Master Audio 5.1 italiano che regala una buona dinamica e un risultato piacevole, gradino sopra l'inglese, sempre 16 bit. Dialoghi con presenza dal centrale, elementi discreti e direzionali nei confronti a fuoco, esplosioni accentuate dal subwoofer e il contributo altrettanto importante e dinamico dei canali posteriori.
Per l'originale si aggiunge un ulteriore mezzo gradino artistico per il parlato in presa diretta e le diverse sfumature nei dialoghi. Nel complesso il tipico materiale che meriterebbe l'ascolto tramite vero impianto Home Theater, dove soundbar + subwoofer finiscono per annichilire parte della scena sonora.
Nessun extra sul disco UHD.
Rating: Tutti
Nazione: Stati Uniti
Voto
Redazione

Mechanic: Resurrection
Non il miglior Statham tra le sue tante (troppe) incursioni un po' troppo copia-incolla di un'icona action stereotipata fino all'osso. Consigliato agli aficionado dell'attore britannico, il film rivive in una notevole edizione UHD, che regala emozioni visive e più di una transizione roboante per l'audio, con una marcia in più per l'inglese.