Shinobi: Art of Vengeance – l'Anteprima della Demo

Torna Joe Musashi tra il classico e il moderno

Quello di Shinobi è uno dei brand storici del mondo dei videogiochi: il suo debutto risale infatti al 1987 nei coin-op da sala giochi e per molto tempo è stato riconosciuto come uno dei vessilli di SEGA: indimenticabili sono soprattutto il secondo capitolo, Shadow Dancer, in cui compariva il Ninja Dog, e il superbo The Revenge of Shinobi per SEGA Mega Drive. Quando la casa di Sonic ha attraversato un periodo complicato, dal 2000 in poi, Shinobi è un po' caduto nel dimenticatoio, anche se non sono mancati alcuni goffi tentativi di riproporlo: il capitolo per PS2 [di cui abbiamo ripescato la nostra Recensione] non ha ottenuto più successo di quanto riscosso con gli altrettanto sfortunati esperimenti svolti su Altered Beast o Golden Axe.

Quasi quarant'anni dopo quel debutto, però, il ninja Joe Musashi torna a fare capolino sulle nostre piattaforme di gioco, stavolta per mano del team Lizardcube che del recupero e dello svecchiamento dei brand storici ha fatto il suo cavallo di battaglia: suoi sono infatti Wonder Boy: The Dragon's Trap e soprattutto l'eccellente Streets of Rage 4, vere e proprie risurrezioni per queste saghe. Con tanto di licenza ufficiale di SEGA, dunque, Shinobi: Art of Vengeance è in dirittura d'arrivo per la fine di Agosto, ma è ora disponibile la Demo giocabile contenente il primo livello – il villaggio Oboro – che abbiamo prontamente spolpato per voi.

Shinobi: Art of Vengeance – l
Joe Musashi con la moglie Naoko in dolce attesa e un cane Ninja che riposa: questa pace durerà poco...

La storia di presenta il clan dei ninja Oboro, di cui Musashi è Sensei, come l'ultimo baluardo rimasto a contrastare la terribile ENE Corporation, un'organizzazione che fa capo al misterioso Lord Ruse e che sta conquistando il mondo unendo le forze di ninja, samurai, soldati, marines, elicotteri, cacciabombardieri, demoni, mostri, robot giganti e quant'altro [negli anni '80 non si badava troppo ai dettagli di coerenza quando si voleva buttare nuovi nemici dentro un videogioco]. Ovviamente presto o tardi anche il villaggio di Oboro era destinato ad essere aggredito, e manco a dirlo tutti i Ninja saranno presto sconfitti lasciando al solo Musashi – coadiuvato al massimo dall'ultima discepola Tomoe – il compito di fronteggiare la ENE per il bene del mondo e per la sua vendetta.

Sin dalle prime schermate l'ispirazione più evidente, quella del capitolo a 16-Bit, trasuda da ogni singolo pixel: il villaggio Oboro è un tuffo nel passato, le pose e le movenze di base di Musashi e dei nemici comuni sono quelle che abbiamo visto su Mega Drive, persino il primo mini-boss è costruito sullo schema del primo boss del gioco dell'89. Eppure l'impatto è artisticamente moderno e di ottima qualità, con fondali molto ricchi di dettagli e già una buona varietà di nemici.

Quello è il primo Boss del gioco Mega Drive, non c'è dubbio!
Quello è il primo Boss del gioco Mega Drive, non c'è dubbio!
Tutti gli ambienti sono realizzati con cura: osservate questo fondale
Tutti gli ambienti sono realizzati con cura: osservate questo fondale
Questo Yokai è amichevole, ma non saranno tutti così
Questo Yokai è amichevole, ma non saranno tutti così

I comandi di base sono semplici: salto e doppio-salto, attacco veloce, attacco potente, lancio dei kunai, questi ultimi disponibili in quantità limitata. In aggiunta a questa dotazione standard troviamo i nin-po (tecniche da ninja) e le distruttive arti Ninjutsu: alcune di queste abilità saranno raccolte sconfiggendo i boss o rivelando aree segrete, altre potranno comodamente essere acquistate presso l'apposito negozio, gestito da uno Yokai dall'inquietante aspetto suino. Particolarmente interessante ci è sembrata la meccanica delle esecuzioni, un nin-po particolare che permette di uccidere vari nemici indeboliti con una singola mossa ma che richiede un po' di pratica per essere padroneggiato appieno.

Sebbene la mappa del mondo mostri una struttura di livelli indipendenti, garantendo dunque al gioco una impostazione da Platform/Action piuttosto che da Metroidvania, alcune zone non saranno raggiungibili la prima volta che affronterete una nuova area obbligandoci dunque a dover effettuare una certa dose di Backtracking in futuro. Per fare un esempio, l'attacco in picchiata necessario per spaccare determinati pavimenti sarà disponibile solo dopo aver sconfitto il primo Boss, ma già nel villaggio Oboro sono presenti ostacoli di questo tipo. Interessante inoltre la possibilità di rigiocare i livelli in modalità Arcade, con tanto di corsa al tempo e punteggio da accumulare.

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Lord Ruse si rivolge a Musashi in toni molto confidenziali: è facilmente intuibile che i due si siano già incontrati in passato...

Dire di più su questo primo assaggio di Shinobi: Art of Vengence sarebbe inopportuno, se non che tra prima run in modalità Storia e una seconda in modalità Arcade [con valutazione certamente migliorabile] ci ha tenuti impegnati per un po' più di un'ora e ci ha lasciato con un buon sapore in bocca: un valido assaggio per qualcosa che approfondiremo volentieri il 29 Agosto. Stay Tuned!

 

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Versione Testata: PS5

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Appena un assaggino, ma del buon sapore: questo è il nostro pensiero dopo la Demo di Shinobi: Art of Vengeance. Il team Lizardcube si conferma particolarmente abile nel cogliere l'essenza e il fascino dei titoli del passato per riproporli efficacemente in chiave moderna. Un mese passa in fretta...

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