The Rainmaker: un primo sguardo al nuovo adattamento

Abbiamo visto i primi tre episodi della serie tratta dal romanzo di John Grisham, scopriamoli insieme. Dal 5 dicembre su Sky e NOW.

The Rainmaker: un primo sguardo al nuovo adattamento

Chi si si sarebbe aspettato di vedere The Rainmaker, alias L'uomo della pioggia, tornare in forma seriale nel 2025? Probabilmente era solo questione di tempo, dato che molti film cult degli scorsi decenni fanno spesso ritorno in forma episodica sui moderni servizi di streaming e non, ma fa comunque una certa impressione assistere a questo nuovo adattamento del romanzo di John Grisham del 1995, raccontante la storia di un giovane avvocato fresco di laurea che affrontava una compagnia assicurativa, colpevole di aver negato un trattamento salvavita a un ragazzo malato di leucemia, causandone la morte.

Nel 1997 Francis Ford Coppola diede alla luce un film solido e intenso, con Matt Damon nel ruolo del protagonista Rudy Baylor, Danny DeVito come il suo "para-avvocato" Deck Shifflet e un cast stellare che includeva Jon Voight, Claire Danes, Mickey Rourke e Danny Glover. Era un legal drama classico e ben costruito, forse non memorabile come altri adattamenti ma sicuramente di buon livello.

The Rainmaker: un primo sguardo al nuovo adattamento

The Rainmaker: può piovere per sempre?

A quasi trent'anni di distanza Michael Seitzman e Jason Richman hanno deciso di riportare The Rainmaker in TV per USA Network (in Italia esce su Sky e NOW dal 5 dicembre) con l'ambizione di espandere le oltre cinquecento pagine del romanzo originale in dieci puntate invece che comprimerle in due ore di film. Sulla carta una scelta sensata: Grisham scrive romanzi densi di dettagli legali, personaggi secondari e sottotrame che inevitabilmente vengono sacrificate in un minutaggio più ridotto. Dopo aver visto i primi tre episodi, disponibili per la stampa in anteprima, ci troviamo alle prese con un inizio sì carico di spunti, ma che non si comprende ancor bene dove vogliano andare a parare, con le potenzialità ancora tutte in divenire. Ma andiamo con ordine e scopriamo la vicenda alla base di questa freschissima trasposizione per il piccolo schermo.

The Rainmaker: un primo sguardo al nuovo adattamento

Rudy Baylor è un giovane avvocato appena laureato. Nel suo primo giorno in un grande studio legale viene subito licenziato per aver avuto un'accesa discussione con il capo della compagnia. Senza alternative, accetta di lavorare per un piccolo studio legale guidato dall'eccentrica Jocelyn "Bruiser" Stone e dal paralegale Deck Shifflet. Qui Rudy si imbatte in un caso che riguarda la morte sospetta del figlio di una cliente, deceduto per un'overdose in ospedale. Indagando, lui e il suo improbabile team scoprono una rete di intrighi e omissioni che li costringe a sfidare un sistema corrotto, mettendo in discussione logiche di potere, morale e la vera natura della giustizia. Nel frattempo il protagonista dovrà anche affrontare la potenziale crisi con la sua fidanzata, ora importante collaboratrice dello studio regale rivale, e una situazione legata ad una sua vicina di casa vittima di violenze.

Questione di aspettative

Nei primi tre episodi, ci sono probabilmente quaranta minuti di buona televisione e ottanta di riempimento. Ci si perde in dialoghi inutilmente allungati, senza approfondire appieno la personalità dei vari personaggi, principali o secondari che siano, che risultano vittime di un'oggettiva schematicità nella gestione dei rapporti interpersonali. La storia d'amore in crisi perché i due innamorati si trovano sui lati opposti della barricata sembra seguire linee guida fin troppo scontate e la scarsa alchimia tra Milo Callaghan e Madison Iseman non aiuta a rendere il loro contrastato rapporto anche credibile e genuino. Ma in generale l'intero cast sembra muoversi su sussulti caricaturali, finendo per perdere inevitabilmente il confronto con le controparti del succitato adattamento cinematografico.

The Rainmaker: un primo sguardo al nuovo adattamento

Non che la serie come detto non sia godibile e già in questo trittico di partenza emergono spunti capaci di destare l'interesse del grande pubblico, con la tematica sociale sempre presente e aggiornata alla contemporaneità, anche se la sceneggiatura sembra non voler osare troppo. Il rischio di stiracchiare il materiale alla base oltre il punto di rottura è ovviamente sempre presente ed è proprio lì che si creano lungaggini e momenti di stanca. Bisogna vedere come verranno sviluppate tutte le varie sottotrame per comprendere appieno la riuscita o meno di questa nuova versione, con il caso legale al centro della vicenda per ora soltanto avvistato di sfuggita, speriamo pronto a esplodere in tutta la sua potenza drammatica, ancora in fase embrionale.

 

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