SteelWorks Game Fest. Il nostro viaggio nell'industria dei videogiochi polacca

Siamo stati allo SteelWorks Game Fest di Cracovia, dove abbiamo incontrato Bloober Team, One More Level e altri big dei videogiochi

SteelWorks Game Fest. Il nostro viaggio nell'industria dei videogiochi polacca

Nei giorni scorsi la redazione di Gamesurf ha visitato lo SteelWorks Game Fest di Cracovia, appuntamento organizzato da Black Lantern Collective e Indie Games Starter in collaborazione con la città di Cracovia.

Lo SteelWorks Game Fest nasce come evento dedicato a tutti gli appassionati di videogiochi, retrogaming, fumetti e letteratura, i quali hanno avuto l’opportunità di conoscere alcune delle figure chiave delle aziende videoludiche polacche, e celebrare con loro i risultati raggiunti e fare il punto della situazione riguardo quali strade stia prendendo l’industria.

Durante il festival abbiamo avuto l’opportunità di presenziare a tantissimi workshop presentati dai big dell’industria polacca, ma anche di mettere mano a tantissimi progetti indie, alcuni dei quali in stato embrionale e altri pronti a essere pubblicati.

Polonia Spaventosa. Il rapporto tra horror e Polonia

SteelWorks Game Fest. Il nostro viaggio nell

La nostra giornata è partita con il botto, dopo aver visionato alcuni dei giochi presentati da Indie Game Starters e Black Lantern Collective, ci siamo diretti al workshop “Polonia spaventosa” organizzato dal CEO di Feardemic Damian Pawlak, il quale ci ha raccontato come nasce un gioco horror e quali processi vi sono dietro la scrittura di un titolo capace di spaventare milioni di persone.

Damian ha analizzato il rapporto tra Polonia e horror e come questo trovi forti fondamenta tanto nel folklore slavo, fatto di creature inquietanti e storie da far rizzare i capelli, quanto nella storia del popolo polacco che da secoli deve fare i conti con atrocità continue, per ultime l’olocausto e regime comunista, che hanno generato un senso di vulnerabilità, oppressione, paura e disorientamento.

Tutto ciò è stato poi arricchito dalle influenze di Zdzisaw Beksiski e le sue opere inquietanti e grottesche, Stanisaw Lem con i suoi scritti sull’ignoto o Andrzej uawski che ha portato su schermo l’horror angosciante di Possession.

Un’eredità culturale che ha offerto agli sviluppatori polacchi un repertorio unico di temi e
atmosfere da cui attingere, permettendo loro di dare vita a titoli horror in grado di giocare con emozioni diverse e trattare l’orrore in maniera sempre differente.

Una nota conclusiva è stata sull’enorme impatto che Silent Hill 2 Remake ha avuto sull’industria polacca, la quale ha portato tantissime software house ad avere una maggior consapevolezza di se stesse, ma anche una maggiore attenzione sugli studi polacchi.

Retrogaming, fantasy e il videogioco come elemento educativo

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Dopo la nostra chiacchierata con Pawel, è stato poi il tempo di perderci tra i corridoi e le sale dell’enorme Nowohuckie Centrum, dove tornei di Magic e D&D si alternavano a sale dedicate ai più disparati giochi da tavolo, tuttavia la nostra attenzione è stata catturata dall'area dedicata al retrogaming dove, con enorme stupore, abbiamo visto tantissimi bambini cimentarsi con Commodore 64, Atari 2600, NES, SNES, Nintendo 64, PS1, Sega Master System e tante altre console che hanno fatto divertire i loro genitori e nonni.

Tra un Super Mario e un Need For Speed Most Wanted (sì, siamo vecchi), siamo stati attirati dalle urla del pubblico infuocato dal FEL Cracow 2025, torneo di Starcraft II organizzato dalla star degli e-sports polacca Mateusz "Gerald" Budziak e dallo streamer INDY, i quali hanno commentato gli scontri tra i 12 top players europei giunti per aggiudicarsi il premio di 10.000 dollari.

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Durante la giornata abbiamo avuto modo di incontrare Pawel Kopijer, creatore della saga
fantasy Dual Realm Chronicles, titolo originale: Kroniki Dwuwiata.
L’autore ci ha raccontato di come dopo aver ricoperto per 25 anni il ruolo di manager aziendale abbia deciso di fare spazio alla sua idea di dar vita a un universo fantasy che si ispirasse a Tolkien.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal fatto che l’opera conti già 4 libri, una trilogia e un quarto libro pronto ad aprire un’altra, entrambi disponibili anche in inglese.
Dual Realm Chronicles si è dimostrato un progetto da tenere d’occhio e presto le sue storie saranno disponibili anche in altri formati, dato che lo stesso Kopijer ci ha mostrato il gioco da tavolo dedicato e, soprattutto, un’anteprima del gioco di ruolo in sviluppo - del quale non vediamo l’ora di parlarvi - oltre che uno spettacolo teatrale che inizierà la sua tournée ad Agosto in Polonia.

La nostra attenzione è stata noi catturata dai giovani studenti della AGH Code Industry, un collettivo di studenti provenienti da varie università polacche che era lì con il triplo compito di presentare i propri giochi al pubblico, stabilire relazioni con i publisher e attrarre finanziatori.

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Con loro abbiamo analizzato come il governo polacco abbia individuato a inizio millennio l’importanza strategica dell’industria dei videogiochi, rendendola un elemento chiave del "soft power" nazionale, capace di promuovere la cultura e l'innovazione del paese a livello globale.

Questa attenzione ai videogiochi si è tradotta in un sistema educativo che offre corsi di laurea specifici per il "Gamedev", preparando professionisti in tutti i settori, dal game design all'intelligenza artificiale, dalla grafica agli effetti speciali, alla musica, culminando in casi come quello dell’introduzione di “This War Of Mine” nel sistema educativo polacco.

A tu per tu con gli sviluppatori. One More Level e Bloober Team

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Parlando di giochi polacchi che hanno lasciato il segno, è stato poi il tempo di dirigerci al
workshop organizzato da Radosaw Ratusznik di One More Level, il quale ha raccontato la storia dello sviluppo della saga di Ghostrunner, spiegando come il team sia stato ispirato da fenomeni e opere totalmente inaspettati: ad esempio meno Blade Runner e più Samuari Jack, dal quale è venuta l’idea di introdurre una katana in uno scontro armato o i tanti nemici robotizzati.

Radosaw ci ha anche raccontato di come il passaggio da God’s Trigger a Ghostrunner abbia spinto il team a pensare a soluzioni totalmente fuori dagli schemi; ad esempio lo sapevate che il doppiatore di Jack quando affanna è un bulldog francese?

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È stato poi il tempo del pezzo forte della giornata, ovvero il workshop di Barbara Kciuk, Senior Narrative Designer di Bloober Team, già parte del team che ha lavorato a Blair Witch, The Medium e Silent Hill 2 Remake.

Barbara ha messo a disposizione dei presenti la sua esperienza e le sue competenze in un workshop finalizzato a fare chiarezza riguardo la figura degli sviluppatori e su cosa significhi lavorare nel mondo dei videogiochi: spoiler si gioca molto meno di quello che si pensi. 

Durante il suo intervento ha spiegato come funziona il flusso di lavoro di un team che sviluppa tripla A, e di come questo si tramuti in un continuo saltellare tra la fase di design e controllo.

Enorme attenzione è stata posta sul processo di creazione e prototipazione e anche su come vanno gestiti i rapporti con editori, publisher e investitori.

SI è poi soffermata su come sia complicato per un videogioco emergere oggi, e di come solo il 27% dei videogiochi vende almeno 100 copie, percentuale che scende all’8% se si contano quelli che superano le 1000 copie.

L’intervento di Barbara è stato una vera e propria masterclass per le tante persone presenti, tant’è che abbiamo dovuto dar spazio a circa 1 ora di Q&A prima di poterci accomodare con lei e farle qualche domanda riguardo lo sviluppo di Silent Hill 2 Remake e Cronos.

Non è finita qui

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Lo SteelWorks Game Fest di Cracovia è stata una piacevolissima sorpresa che ci ha permesso di entrare nel profondo del mercato dei videogiochi in Polonia, acquisendo importanti lezioni e ispirazioni.

Quindi, non vediamo l’ora che venga organizzata la seconda edizione per poterla raccontare. Nel frattempo, restate sintonizzati sui nostri canali, dove nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste fatte ai vari ospiti.

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