I GOTY 2025 sono uno schiaffo all'industria dei videogiochi

Le nomination dei Game Awards 2025 segnano la più grande svolta dell’industria: i giochi creativi e indipendenti superano i colossi AAA, rivelando tutte le contraddizioni del mercato.

I GOTY 2025 sono uno schiaffo all'industria dei videogiochi

Qualche giorno in un video pubblicato sul canale Youtube dei The Game Awards, il buon Geoff Keighley ha annunciato i candidati al GOTY 2025, e, come ormai da tradizione, l’annuncio ha dato il via a tutta una serie di speculazioni su quale videogioco porterà a casa più statuette, ma ha anche dato vita a tante riflessioni sullo stato dell’industria del gaming.

Partiamo dalla cosa più ovvia: le nomination per il GOTY 2025 dimostrano quanto l’anno che si sta per chiudere sia stato, a sorpresa, un ottimo anno per i giocatori, ma meno per la grosse aziende del settore; o almeno per quelle che vogliono restare sorde dinanzi a ciò che il mercato sta dicendo.

La lista dei candidati al gioco dell’anno è guidata da giochi che fino a qualche anno fa avremmo dichiarato “minori”: Clair Obscure Expedition 33, Hollow Knight: Silksong, Hades 2 e Kingdom Come: Deliverance 2, più Death Stranding 2 e Donkey Kong Bananza che risultano, paradossalmente, gli underdog della lista.

I GOTY 2025 sono uno schiaffo all

E no, il 2025 non è stato affatto un anno privo di grandi nomi e giochi con budget da centinaia di milioni di dollari. 
Quest’anno abbiamo giocato a Monster Hunter Wilds, Ghost Of Yotei, Silent Hill F, The Alters, Doom the dark ages, The Outer Worlds 2, Assassin’s Creed Shadows, Split Fiction, Mafia Terra Madre, Metal Gear Solid Delta e Avowed.
Eppure nessuno di questi è riuscito a guadagnarsi un posto tra i 6 candidati al GOTY.

Infatti, se di solito la lista dei candidati ha visto la presenza fissa di grandi sviluppatori e produttori come Sony, Capcom, Square Enix, Microsoft, Bandai etc, quest’anno l’unico big presente è Donkey Kong Bananza, il quale tra l’altro è una produzione assai più modesta rispetto a ben più blasonati titoli di Legend Of Zelda e Super Mario.

All’assenza dei grandi nomi ha fatto da contraltare la presenza di ben 4 giochi che girano, chi più chi meno, intorno alla definizione di indie game. E come se questo non bastasse, Clair Obscure Expedition 33 ha portato a casa ben 12 nomination alle varie categorie dei Game Awards, rompendo il record di 11 candidature detenuto da God Of War Ragnarok e The Last Of Us Parte 2.

Quanto scritto fino a ora dovrebbe rendere chiaro quanto impattante sia stato l’annuncio di queste candidature sull’industria del gaming tutta.
In passato, la corsa al GOTY è stato un affare tra le grosse aziende del gaming; le quali hanno vinto anche quando hanno pubblicato giochi minori - vedasi Astro Bot di Sony nel 2024 e It Takes Two di Electronic Arts nel 2021.

I GOTY 2025 sono uno schiaffo all

Altro dato che aiuta a comprendere l’entità della cosa è che 3 dei titoli candidati come Gioco dell’anno sono anche presenti nella lista dei contendenti per il titolo di gioco dell’anno agli Indie Game Awards.

Insomma, una vera e propria rivincita dei giochi più piccoli di cui abbiamo già parlato qui su Gamesurf e sul podcast Just Play,  che conferma l’enorme distanza tra i publisher - alla costante ricerca del titolo live service e del multiplayer online - e i giocatori  che invece cercano esperienze creative che vogliano dire qualcosa.
E allora il successo di Clair Obscure e la sua papabile vincita ai The Game Awards non sono solo un meritato riconoscimento all’avventura di Sandfall Games, ma anche una scelta politica.

Perché magari Clair Obscure non è, tecnicamente parlando, il miglior gioco tra i candidati, ma è quello che meglio mette sotto luce le contraddizioni dell’industria.
33 scapestrati che abbandonano Ubisoft e creano il gioco a cui volevano giocare.
Degli sviluppatori che se ne infischiano di Consigli d’amministrazione composti da persone che non hanno mai giocato, di ritorni sugli investimenti e bilanci trimestrali, per dare invece spazio alla creatività, alla voglia di innovare e trasformare e soprattutto offrire una storia originale.
33 Davide contro decine e decine di Golia.

Le lezioni per l’industria

I GOTY 2025 sono uno schiaffo all

La prima grossa lezione che queste candidature hanno dato all’industria è che l’ambizione e la creatività vincono sempre.
Mentre tutte le grandi aziende del settore cercano la formula magica per il proprio gioco, cadendo sempre più spesso nel development hell a causa dei tantissimi trend da seguire, ciò che funziona realmente sono le buone idee e le belle storie; Tant’è che anche un titolo come Ghost Of Yotei, che viene acclamato dalla critica, resta fuori dai giochi poiché si rivela essere l’ennesimo open world con tante bandierine sulla mappa, che però aggiunge poco e nulla al settore.

La seconda lezione è che la comfort zone non funziona più.
Nel corso degli anni i grandi sviluppatori hanno ridotto all’osso il numero di franchise su cui lavorare in modo da allocare le energie sui franchise “sicuri”.
Ubisoft l’ha fatto con Assassin’s Creed e Far Cry, EA si sta praticamente verticalizzando sul genere sportivo, Activision è ormai diventata una macchina al servizio di Call Of Duty, Microsoft si è affidata a Bethesda senza avere alcun reale risultato e Sony fa fatica a creare nuove grosse esclusive.
I giocatori non voglio più le vecchie formule, o meglio chiaro che giocano a Fifa, COD e il nuovo Spider Man, ma restano innamorati delle esperienze creative, delle idee stravaganti, di qualcosa con un’anima.

La terza lezione è che le idee valgono più di 1000 sviluppatori che curano ogni singolo dettaglio.
Clair Obscure è stato creato usando gli strumenti di base offerti da Unreal Engine 5, roba che essenzialmente tutti possono iniziare a utilizzare domani.
Eppure, eccoci qui a parlare di capolavoro capace di mettere nell’ombra produzioni con budget ben più grandi.
Mentre fino a qualche mese avevamo il timore che l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft per quasi 70 miliardi di dollari potesse creare danni all’industria, oggi vediamo Call Of Duty scricchiolare e giochi con budget nettamente inferiori come Kingdom Come Deliverance 2 o Silksong fare numeri assurdi e fidelizzare milioni di giocatori.

E allora aveva ragione l’oracolo di Swen

I GOTY 2025 sono uno schiaffo all

E allora quest’anno il GOTY non è l’ennesima grande produzione, l’ennesimo soulslike, l’ennesimo action in terza persona, ma qualcosa di autoriale. Un gioco che narra una storia ma dice anche qualcosa riguardo chi quella storia l’ha scritta. Un gioco che rielabora le vecchie formule e gli dà un pizzico di follia; come le chitarre elettriche di Death Stranding 2.

E allora la previsione di Swen Vincke, CEO di Larian Studios, sta per avverarsi.
Il GOTY del 2025 andrà a chi ha creato il gioco che voleva giocare. A chi ha puntato a divertire i giocatori. A chi non temeva di essere licenziato se non avesse raggiunto cifre astronomiche. A chi si è divertito creando il proprio gioco. A chi è stato guidato da degli ideali e non dalle imposizioni del mercato. A chi ha capito che il rispetto e la trasparenza nei confronti dei giocatori avrebbero portato questi a perdonare eventuali errori. A chi, semplicemente, ama i videogiochi.

Molto probabilmente il mio gioco preferito del 2025 non vincerà il GOTY, ma non fa nulla.
Queste candidature mi hanno già dato qualcosa per cui esultare; e va benissimo così.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI