La versione Home entertainment raccontata da Justin Kurzel

Come sicuramente saprete, è da disponibile da ieri la versione Home Entertainment di Assassin's Creed. L'ottimo film tratto dal videogioco Ubisoft con Michael Fassbender e Marion Cotillard arriva in tutti i negozi con un ottimo carico di contenuti speciali e interessanti dietro le quinte. A questo proposito Gamesurf ha la possibilità di proporvi in esclusiva una interessante intervista a Justin Kurzel, regista di questo ottimo film

Qual è stato il punto di partenza per riuscire a creare un punto di connessione per i fan di vecchia data della saga e quelli completamente a digiuno di Assassin’s Creed?

Kurzel: E’ stata davvero una sfida accontentare i fan di Assassin’s Creed che sono davvero molto appassionati e allo stesso tempo creare un prodotto capace di accontentare anche chi invece non ha familiarità con il gioco. Alla fine ho cercato di prendere spunto proprio dalle caratteristiche che i fan amano tanto dal gioco. Sin dall’inizio Ubisoft stava cercando una storia originale con un protagonista del tutto nuovo e quando il personaggio di Michael scopre di essere un assassino, questo diventa subito il centro di tutto il film e di tutta la nostra visione cinematografica. La sfida è stata quella di aprire il concetto di Assassin’s Creed nella sua originalità, senza perderne il DNA.

Credi che sia stato un modo per dare una nuova spinta all’arrivo di nuovi film tratti dai videogames?

Kurzel: C’era sicuramente la consapevolezza della maledizione che avvolge i film tratti dai videogames la cui qualità spesso non è stata all’altezza delle aspettative. Sono stato molto fortunato perché in questo caso c’era veramente tanta carne al fuoco. Credo che Assassin’s Creed sia qualcosa che vada oltre il classico film d’azione, perché getta le basi per il conflitto tra Assassini e Templari e mette sul piatto temi importanti come la libera scelta contro l’ordine. Inoltre introduce l’idea della memoria genetica e mostra per la prima volta le guerre sotterranee all’interno di eventi storici realmente accaduti. Ecco perché la saga è così intelligente e popolare. Credo che tutto questo sia un ottimo materiale da portare sullo schermo e me ne sono reso conto fin da quando abbiamo iniziato a parlare del gioco in relazione all’evoluzione stessa del genere umano.

Che importanza ha avuto rinunciare il più possibile alla computer grafica?

Kurzel: E’ stato fondamentale. Eravamo determinati a dare un taglio completamente diverso al film rispetto alla produzione classica di genere. Ci sono ovviamente alcune cose iconiche a cui non puoi rinunciare, ma credo che usare location reali, stunt reali e fantastici attori abbia dato al film e alla sua storia un taglio davvero straordinario. Questo è quello che ci auguriamo possano vedere i fans, qualcosa di reale e tangibile e che abbia l’odore del duro lavoro che abbiamo fatto per la sua realizzazione.

Com’è stato filmare il “Salto della Fede” per la prima volta?

Kurzel: E’ stato terrificante realizzarlo dal vivo. Damiel Walters ha fatto uno dei salti più alti nella storia, da oltre 120 piedi (circa 37 metri). Ha fatto le cose gradualmente, partendo dal basso, ma con la determinazione assoluta di voler arrivare ai 120 piedi rimanendo sempre in regimi di sicurezza.

Quali sono i contenuti speciali che appariranno nella versione domestica del film?

Kurzel: Dal momento che il film ha una natura così reale, potrete assistere a fantastici dietro le quinte di come abbiamo realizzato le scene con gli stunt e di come abbiamo reso queste scene spettacolari e sicure. Ci saranno anche interviste a tutti i vari capi dipartimento sulla preparazione e sulla realizzazione del film e su come abbiamo trasposto il gioco nella pellicola. Ci siamo seduti con lo sceneggiatore e abbiamo analizzato ogni aspetto della trasposizione, partendo dalle bozze fino al racconto finale e credo che sarò davvero molto interessante per i fans assistere al processo creativo che ha portato il gioco sul grande schermo.

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Durante le fasi di ricerca c’è qualcosa che ti ha sorpreso dei Templari e degli Assassini?

Kurzel: Non capivo la storia dei Templari e degli Assassini, quindi è stato molto interessante apprendere il background degli Hashshashin. E’ stata una cosa completamente nuova per me. Allo stesso tempo è stato molto affascinante apprendere anche la storia del Templari nel corso della storia ed è stato davvero incredibile sapere quanti personaggi storici reali fossero in realtà dei Templari. Questo è quello che davvero ho amato del gioco: il modo con cui fonde continuamente gli eventi storici in modo da poter definire lo scontro tra Assassini e Templari.

Ci sono state delle scene che particolarmente emozionanti o logisticamente complesse di cui sei particolarmente orgoglioso?

Kurzel: Sicuramente la scena dei carri. L’abbiamo girata in tre giorni ed è un lasso di tempo molto breve per una scena del genere. Lavorare con così tanti cavalli nel caldo dell’Almeria, dove lo stesso Sergio Leone girava i suoi western è stato davvero molto emozionante. Michael Fassbender ha voluto girare gran parte di quella scena mentre cavalcava lui stesso, senza controfigura e noi eravamo davvero preoccupati che non cadesse e si facesse male. Quindi direi che tutto quello che abbiamo filmato in Spagna e in particolare quei tre giorni sono probabilmente le cose di cui vado più fiero in assoluto.

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