Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Una serie gangster ad alta tensione, con un cast stellare e lo stile inconfondibile di Guy Ritchie.

Mobland la nuova dinastia criminale con Tom Hardy Pierce Brosnan e Helen Mirren

In sceneggiatura si chiama teaser: è la parte dell’episodio che precede la sigla. E nell’episodio pilota di una serie TV, di solito, il teaser è ciò che fa la differenza per lo spettatore indeciso: bastano quei 2 minuti per fargli decidere se proseguire nella visione oppure no. Il teaser di Mobland - disponibile dal 30 maggio su Paramount+ con i primi 3 episodi, e poi con un nuovo episodio ogni venerdì - non lascia spazio ai dubbi.

Tom Hardy domina la scena, una scena ad altissima tensione, presto affiancato da Pierce Brosnan.

E basterebbero già loro per farci proseguire nelle visione… Ma c’è molto di più. A cominciare da Helen Mirren che si presenta con una scena esilarante in una serie drammatica.

La trama di Mobland

Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Ambientata nella Londra contemporanea, MobLand ci racconta la storia di due famiglie criminali rivali: gli Harrigan e gli Stevenson. Al centro della storia c‘è Harry Da Souza (Tom Hardy), l’uomo di fiducia incaricato di risolvere i problemi della famiglia Harrigan. Il patriarca Conrad Harrigan (Pierce Brosnan) e la matriarca Maeve Harrigan (Helen Mirren) guidano la famiglia con mano ferma. La tensione tra le due famiglie esplode quando un’uscita notturna del giovane Eddie Harrigan (Anson Boone) e del figlio del rivale scatena una serie di eventi che minacciano di portare a una guerra in grado di distruggere entrambe le famiglie.

Le famiglie criminali

Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Ronan Bennett - già creatore di The Day of the Jackal e Top Boy - firma la serie diretta e prodotta da Guy Ritchie (The Gentlemen, Snatch), con Tom Hardy oltre che protagonista anche produttore esecutivo, che ci porta dritti nel mondo della criminalità londinese. Ma questo non è Gangs of London. No. Qui siamo nello stesso mondo violento e spietato, con il suo contesto britannico immediatamente riconoscibile (non a caso sono tutti attori britannici) nei modi, nel linguaggio e nei luoghi, ma a un livello molto più alto.

A un livello in cui il capo degli Harrigan, Conrad, che condivide il comando con la moglie Maeve (il Premio Oscar Helen Mirren), vive in un’enorme casa circondata da un terreno sconfinato. E vive - si muove, parla e veste - da vero lord inglese. Di campagna. Solo che è un lord del crimine, quindi si lascia andare a sfoghi piuttosto lontani dai modi nobili. Ed è davvero spietato, pronto a sporcarsi personalmente le mani, cosa che di solito le persone nella sua posizione non fanno più.

Ed è molto diverso dall’altro capofamiglia, Richie Stevenson (Geoff Bell, Rocknrolla), che da tempo immemore guida il clan nemico giurato degli Harrigan.

Ma per quanto ci venga raccontato come gli Harrigan e gli Stevenson si contendano il territorio, la superiorità della famiglia guidata da Conrad e Maeve è evidente. Anche grazie al contribuito dell’uomo più fidato di Conrad, Harry de Souza (un Tom Hardy reduce dall’ultimo capitolo di Venom e pronto a cambiare pelle efficacemente).

Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Harry è ancora più attento ai modi di Conrad: dice sempre per favore e grazie, a tutti. Nemici inclusi. Ringrazia perfino chi lo arresta, quando vanno a prelevarlo. Sempre gentile, pacato, calmo.

È in casa, nelle discussioni con la moglie Jan (Joanne Froggatt, Anna di Downton Abbey), che perde la calma e urla. Peccato che non si ricordi perché stavano discutendo. Ad aiutarlo ci pensa la figlia adolescente Gina (Teddie Allen, Wisting), sempre attenta a cercare di assistere il padre nel far pace con la madre.

È proprio Harry a portare avanti la narrazione: è il primo che vediamo in scena ed è il protagonista dei tre eventi che nell’arco di un solo episodio animano la storia. Un tentato omicidio, una sparizione e un omicidio.

Le sue parole, rivolte a un uomo poco dopo l’inizio del primo episodio (ma anche nei successivi ci erudirà su come gira il mondo criminale londinese):

Se ti prendi cura degli Harrigan, loro si prendono cura di te. Se non ti prendi cura degli Harrigan… Che Dio ti aiuti.

L’immancabile humour inglese e la tensione

Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Il contributo di Guy Ritchie a quella produzione di altissimo livello emerge immediatamente: il tipico humour inglese che inserisce nelle sue storie criminali c’è anche qui. Nonostante la drammaticità degli eventi, ci sono sempre battute o situazioni che stemperano l’emotività, per dare respiro a noi (il pubblico) e per dare una mano a loro (i personaggi) e continuare a vivere nell’ambiente ostile e pericoloso che li circonda.

Ma la cifra stilistica predominante è sempre una: quella della tensione. In ogni singola sequenza siamo tesi come corde di violino, perché potrebbe scatenarsi l’inferno da un momento all’altro. Qualcuno potrebbe finire male, e di solito succede. Raramente la tensione non sfocia in un evento violento, ed è proprio questo a tenerci incollati allo schermo: i 10 episodi della prima stagione sono infarciti di minacce, trappole, omicidi, rapimenti. Una costante che ci lascia senza fiato ma al tempo stesso ci impedisce di smettere di guardare.

Perché quando hai una storia così carica di eventi con un cast così eccezionale, l’unico risultato che ottieni è questo. Far sì che il tuo pubblico non ti lasci mai.

La regia - di Ritchie e altri esperti registi britannici come Anthony Byrne (Peaky Blinders) è più che mai funzionale alla narrazione. Stringe sui primi piani quando la tensione aumenta, fa repentinamente marcia indietro quando la situazione cambia.

La fotografia è curatissima, virata sui toni opportunamente adattati ai sentimenti in gioco. Scenografie, costumi, montaggio… Ogni singolo aspetto tecnico non fa che aumentare il senso di coinvolgimento e la dimostrazione che siamo di fronte a una nuova, grande serie.

Una serie destinata a stupirvi un episodio dopo l’altro, fino alla fine. Sempre. Senza mai darvi tregua.

Le critiche: l’accento di Pierce Brosnan

Mobland: la nuova dinastia criminale con Tom Hardy, Pierce Brosnan e Helen Mirren

Il problema non ci riguarda, con la versione doppiata in italiano, ma l’accento marcatamente irlandese di Pierce Brosnan ha suscitato una serie di critiche e di polemiche sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.

Gli spettatori inglesi hanno trovato fuori luogo la scelta di un attore nato in Irlanda per il ruolo di un gangster londinese d.o.c. Ma sul resto del cast, a cominciare dalla sempre immensa Helen Mirren, nessuno ha avuto nulla da ridire. Tom Hardy ci regala una performance intensa nel ruolo di un uomo diviso fra la violenza del suo lavoro e la sua vita familiare, che cerca di mantenere il più possibile “normale”.

C’è anche un altro fattore che ha fatto storcere il naso ad alcuni (alcuni) critici: secondo una parte della stampa specializzata, Mobland è piena dei cliché tipici delle storie di gangster. Ed è vero. Ma è una storia di gangster! Con dinamiche famigliari - sentirete come Maeve si rivolge a Conrad - che la rendono originale, intrigante, in qualche modo nuova in un terreno che riconoscerete come già visto, sì, ma perché è esattamente ciò che vi aspettate di trovare.

MobLand

Rating: TBA

Nazione: Gran Bretagna

9

Voto

Redazione

mobland coverjpg

MobLand

Mobland, disponibile su Paramount+ con i primi 3 episodi dal 30 maggio e con un nuovo episodio in arrivo ogni venerdì, è una serie che prende il meglio della tradizione gangster britannica e lo eleva con una regia funzionale e appassionata, dialoghi brillanti e un cast da Oscar. Fra sparatorie, rapimenti, minacce, tradimenti e dinamiche familiari inquiete, lo spettatore resta intrappolato in una spirale di tensione che non lascia il tempo di tirare il fiato. Se non con l’immancabile dose di humour nero che le produzioni targate Guy Ritchie hanno sempre, arricchite in questo caso dalla firma di Ronan Bennett (The Day of the Jackal). Se amate le storie criminali ben scritte, con personaggi sfaccettati e uno stile visivo d’impatto, questa è la serie che fa per voi. Tom Hardy è magnetico, Helen Mirren regale e feroce, Pierce Brosnan (nonostante le critiche per l’accento irlandese) credibile. Impossibile non farsi coinvolgere.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI