I Marvel Zombies divorano il MCU nella nostra recensione

I supereroi Marvel hanno fame

I Marvel Zombies divorano il MCU nella nostra recensione

È un po' paradossale, ma il Marvel Cinematic Universe è vittima del suo stesso successo. Dopo 25 anni di successo, il MCU è ormai afflitto stessi problemi affliggevano i supereroi su carta e facevano brillare per differenza e novità le controparti sul grande schermo: un corpus di storie ormai stratificato, qualità in calo, ricorso agli eventoni sempre più di frequente. Un paio di idee su come raddrizzare la barra, un po' a sorpresa, arrivano da MARVEL ZOMBIES (anche questa volta, nessun errore, il titolo ufficiale è così, tutto maiuscolo). 

Non sono i Marvel Zombies di Kirkman 

L'idea di contaminare l’Universo Marvel con i non-morti non è una novità e, per continuare nel parallelo, arriva proprio dalla carta stampata. Nel 2004 infatti in casa Marvel lo scrittore britannico Mark Millar porta i suoi Ultimate Fantastic Four in un universo parallelo in cui la Terra è vittima di un'invasione zombie che si è estesa anche all'abbondante popolazione locale di supereroi. Qualcuno ai piani alti della Casa delle Idee trova del potenziale nell'idea, al punto da immaginare una mini serie tutta ambientata nell'universo zombie. Per scriverla Marvel si lancia subito su uno dei nomi più caldi nell'industria del fumetto in quel momento, il creatore di una serie di morti viventi parecchio promettente: Robert Kirkman, quello di The Walking Dead

I Marvel Zombies divorano il MCU nella nostra recensione

Kirkman, che senza dubbio ha una certa predilezione per gli zombie ed è anche un lettore di fumetti Marvel da lunga data, non ci pensa due volte, anche perché ai disegni viene affiancato da Sean Phillips, artista sulla rampa di lancio caratterizzato da uno stile realistico con cui Kirkman ha già dimostrato di trovarsi a suo agio su TWD. La mini-serie originale, nonostante le ottime premesse, non è ricordata come un capolavoro e lascia il segno soprattutto grazie a una singola idea di Kirkman, ovvero quella di adattatore il tipo di zombie al contesto, spingendo la definizione di non-morto abbastanza in là da farci rientrare zombie superumani che mantengono le proprie abilità, guidati però unicamente da una fame atavica. Senza aver lasciato una grande eredità nell'universo fumettistico (ogni tanto spunta qualche sequel, ma gli zombie restano confinati ai margini della grande macchina narrativa), i Marvel Zombies (d'ora in poi in minuscolo, ok?) si sono imposti nella cultura pop al punto conquistarsi uno slot “casalingo” nel calendario 2025 di Disney. 

Marvel Zombies kill the video stars

Quelli che approdano sul catalogo settembrino di Disney+ a partire da oggi non sono però i Marvel Zombies visti si carta: d'altra parte, il cast scelto da Hickman pescava tra i personaggi più rappresentativi di quella specifica epoca Marvel a fumetti e in fondo lo stesso fa questa versione pensata per gli schermi (piccoli o meno piccoli). La mini-serie ideata da Bryan Andrews (regista dell'episodio della prima stagione di What If?! in cui gli zombie hanno fatto la loro prima apparizione) e Zeb Wells (sceneggiatore passato anche sulle pagine di The Amazing Spider-Man) mette da parte le trame tracciate all'epoca da Kirkman e proseguono sulla strada tracciata da E se... gli zombie invadessero la Terra?!, quinto episodio della prima stagione di What If?! che si chiudeva con un manipolo di eroi in procinto di imbattersi in un minaccioso Thanos infetto e pieno di Gemme dell’Infinito. 

I Marvel Zombies divorano il MCU nella nostra recensione

Prima di ricucire lo strappo col cliffanger con cui i non-morti avevano salutato la versione animata del MCU, Marvel Zombies si prende il suo tempo per introdurre lo spettatore al suo universo che oltre all'immaginario di George Romero deve molto anche all'impronta lasciata da Kirkman nell'immaginario moderno (con TWD, ovviamente) e alla visione del post-apocalittico codificata visivamente da un altro George, Miller, nella sua saga di Mad Max. Senza rivelare troppo per non rovinare la visione (circa due ore per i quattro episodi totali), il mcguffin che avvia le vicende  è un piccolissimo dispositivo precipitato a New York che potrebbe rappresentare una speranza di salvezza. Intorno alla sua consegna Marvel Zombie alterna un cast di personaggi che pesca da tutti gli angoli del MCU, mescolando pezzi grossi e personaggi di supporto che in uno scenario così apocalittico si ritrovano tutti sullo stesso piano contro un villain perfettamente a sua agio nelle tinte horror di questo angolo di universo. 

Quello di Marvel Zombies è un inizio lento, che serve a preparare il terreno al climax della seconda metà di stagione, in cui la serie esplode la scala e la portata delle vicende narrate, anche se va detto che già nella prima coppia di episodi Marvel Zombies si mostra più frizzante, vivace e soprattutto interessante dei precedenti animati da cui trova origine, confermando il buon trend di Marvel Animation iniziato di recente con Eyes of Wakanda. L'ambientazione alternativa consente slanci di fantasia e morti eccellenti, mentre l’assortita coppia Andrews & Wells non si fa certo pregare, concedendosi per altro un livello di gore ben più alto di quanto fosse lecito attendersi, oltre a una sensazione di cattiveria generale da cui la serie trae gran giovamento. 

I Marvel Zombies divorano il MCU nella nostra recensione

Per quanto il livello di animazione e di scrittura sia buono nella prima parte, con scene d'azione gratificanti e ben coreografate, la seconda parte porta in orbita in senso piuttosto letterale la serie, alzando la posta in gioco ben oltre le capacità di comprensione della mente umana ed elevando notevolmente l'asticella della qualità dell’animazione in casa Marvel. Forse sono tutti quei commoventi Kirby Dots che mi condizionano, ma se due indizi fanno una prova in casa Marvel hanno capito che l'animazione potrebbe essere la prossima gallina dalle uova d'oro stando ai dati e che per farsi spazio bisogna rispondere alla sfida di chi sta fissando lo standard sempre più in alto. Detto in altri termini, e vista la precedente esperienza con l'animazione di What If?!, Marvel Zombies si piazza inaspettatamente in alto in una scala da zero a DanDaDan

L'ultimo paradosso, infine, è che Marvel Zombies in fondo non si distacca dalla classica ricetta delle produzioni Marvel, ovvero prende una storia a fumetti, la adatta alle necessità del MCU e ci appiccica sopra i volti con cui il pubblico ha ormai familiarità. La differenza rispetto alle pellicole più o meno recenti, senza dubbio favorita dall'animazione, è che Marvel Zombies non si vergogna della sua origine a fumetti (e forse qui c'è lo zampino di Wells) e abbraccia fino in fondo le opportunità di esplorazione dell'impossibile che hanno fatto le fortune del fumetto di supereroi. 

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