La recensione di Castlevania Nocturne Stagione 2: si alza l’asticella

Lo spin-off della serie basata su un classico del videogioco ritorna con una seconda stagione che mantiene qualche difetto della precedente, ma ne amplifica le ambizioni

La recensione di Castlevania Nocturne Stagione 2 si alza lasticella

In pochi avrebbero scommesso qualcosa sul successo della serie di Castlevania su Netflix. I precedenti nel rapporto tra videogiochi e grande & piccolo schermo non lasciavano bene sperare (al netto di alcune eccezioni) e la generale tendenza del colosso dello streaming di lanciare nella mischia un gran numero di prodotti di medio/basso livello gettava sulla serie un’ombra più inquietante di quella di Dracula. Invece, in barba alle aspettative, non solo Castlevania è ancora qui, ma ha anche generato uno spin-off, Nocturne, arrivato alla seconda stagione. 

La recensione di Castlevania Nocturne Stagione 2: si alza l’asticella

Castlevania Nocturne Stagione 2: la trama si infittisce

Mentre nel passato Alucard (molto più centrale in questa stagione) si trova in Egitto per impedire la resurrezione di Sekhmet, nel presente lo stesso figlio di Dracula rivela a Richter Belmont che l’anima della divinità egizia è scissa in due parti e Erzsebet sta provando ad impossessarsene per espandere il proprio potere oltre ogni possibilità di fermarla. La ricerca conduce il gruppo di Richter a Parigi, dove nel frattempo la Rivoluzione è pronta a divampare.

Le vicende, ispirate ai due capitoli videoludici Rondo of Blood e Symphony of the Night, si intrecciano coi moti rivoluzionari non solo sul piano narrativo, ma anche su quello tematico. Sono diverse le rivoluzioni interiori a cui assistiamo, a partire da quella di Drolta, servitrice di Erzsebet; ma più in generale lo spirito del tempo costringe quasi tutti i personaggi del cast a confrontarsi coi propri principi. Non tutto risulta chiarissimo, complice l'abbondanza di personaggi e trame, ma un certo gusto per l'esagerazione è il tratto distintivo di questa seconda stagione di Castelvania Nocturne

La recensione di Castlevania Nocturne Stagione 2: si alza l’asticella

Castlevania Nocturne Stagione 2: i saliscendi estetici

Ogni seconda stagione si trova di fronte all'enigma di come superare la precedente. Castelvania Nocturne Stagione 2 risolve il problema nel modo più diretto possibile: esagerando. Le estese diramazioni della trama e delle relazioni tra i personaggi consentono a Powerhouse Animation di mettere a schermo battaglie spettacolari, in cui caratteristiche e poteri dei personaggi sono esaltati attraverso scontri brillanti e fluidi, carichi di dinamismo ed energia cinetica. 

Senza sorpresa, questa opulenza non riguarda le scene più quiete, ancora caratterizzate da sfondi in 3D che creano un effetto strano quando vi si sovrappongono i personaggi. E si nota, purtroppo, nonostante in questi frangenti la scrittura tocchi i momenti più alti, fungendo da distrazione. Nel complesso, tuttavia, questa seconda stagione di Castelvania Nocturne tocca picchi più alti rispetto ai bassi e fa segnare una tendenza positiva nella andamento qualitativo della serie, che con ogni probabilità si arricchirà anche di una terza stagione. 

Castlevania Nocturne
7

Voto

Redazione

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Castlevania Nocturne

Gli alti e bassi sono una costante delle serie Netflix su Castlevania, soprattutto del punto di vista estetico, e la Stagione 2 di Nocturne non fa eccezione. Sulla bilancia, però, il peso della spettacolarità delle scene d'azione e della qualità della scrittura è superiore a quello degli ormai abituali scenari 3D poco convincenti e dei momenti di confusione. Castlevania Nocturne Stagione 2 si conferma una serie strana, fuori dagli schemi, che in teoria non dovrebbe funzione, eppure ostinatamente continua a farlo. 

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