WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

La recensione dell’ultimo capitolo della saga di WarioWare, che torna a proporre la classica valanga microgiochi, stavolta incentrati sulle funzionalità dei controller della console ibrida Nintendo

WarioWare Move It riscoprire le gioie dei JoyCon  Recensione Switch

È piuttosto inusuale vedere un WarioWare fare capolino così tardi nel ciclo vitale di una piattaforma Nintendo, ancor di più se ne esce un secondo a distanza di un anno. Dopo l’atipico Get It Together, il paffuto Wario torna alla carica con un’esperienza più “tradizionale”, un nuovo party game a base di microgiochi e un uso intensivo dei Joy-Con di Nintendo Switch. WareWare: Move It! sarebbe stato una tech demo favolosa nel 2017 (magari al posto di 1-2-Switch), ma forse può ancora dire la sua nell’affollato panorama della console ibrida della casa di Kyoto. Scopriamolo.

WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

Move It! è il decimo capitolo della serie, nonché il sequel di WarioWare: Smooth Moves per Wii, come indicato dal nome nipponico del titolo, che tradotto da noi suonerebbe come “Super Smooth Moves”. E sulla scia del prequel per il monolite bianco di settima generazione, anche qui l’enfasi è sulle “pose” da assumere con i pad tra le mani; da bacchetta multiforme e pietra dell’equilibrio a pietrepose il passo è breve.

Persino il setting è simile, con Wario che suo malgrado si ritrova invischiato con questi oggetti di culto stranamente simili ai Joy-Con, solo che stavolta è in vacanza (in teoria) assieme alla sua cricca di scalmanati. A essere onesti però non sono le bizzarrie sfoggiate dalla produzione Intelligent Systems ad averci stupito (a quelle siamo abituati), bensì il fatto che il gioco sia interamente doppiato in italiano, una rarità in quel di Nintendo, figuriamoci poi in WarioWare (anche Smooth Moves vantava tutorial nella lingua del Bel Paese, e facevano sganasciare dalle risate; qui un po' meno); la voce nostrana di Wario non ci ha convinto troppo, ce lo immaginavamo dal tono meno “squittente”.

WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

Cosa dire dunque della formula di gioco? La breve modalità Storia (sul serio, bastano un paio d’ore per vedere i titoli di coda) è scandita dai vari personaggi del cast, a ognuno dei quali è associato a un set di microgiochi basati sull’utilizzo dei sensori di movimento e una serie di pose da assumere durante questi ultimi. Ogni particolare giochino prevede di assumere una determinata posa, come mettere le mani sui fianchi, distenderle o avvicinarle al volto (chiaramente impugnando i Joy-Con). Da pigro professionista ho provato a “fregare” il software assumendo posture analoghe da seduto, ma per alcune era davvero impossibile far registrare in modo corretto le movenze.

In tal senso, è da lodare l’accuratezza con cui i Joy-Con registrano pure i movimenti più piccoli, merito di una tecnologia decisamente più matura rispetto a quanto visto su Wii Remote e Nunchaku. Ogni richiesta del gioco viene esaudita con tempestività dai piccoli controller, una volta tanto al centro della scena. Occasionalmente ci sono pulsanti da premere e persino ragnatele da togliere dalla camera IR del Joy-Con destro; tuttavia, si tratta delle varianti meno riuscite del pacchetto, perché complicano non poco la vita, specie per chi come il sottoscritto ha le mani piuttosto grandi; il sensore a infrarossi neanche funziona tanto bene.

WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

Soprassedendo su una frazione di microgiochi più criptica che spassosa, il resto del titolo sfrutta a meraviglia e a tutto tondo i sensori di movimento, un'eccellente vetrina sulle capacità dei Joy-Con e delle migliorie compiute negli anni rispetto alle precedenti generazioni di console... Peccato arrivi forse un po' troppo tardi. Il fattore “wow” è ormai scomparso e quello che resta sono prove di abilità nel complesso divertenti e un party game che punta a fare concorrenza (a modo suo) ai mostri sacri del genere, come Mario Kart e Mario Party. Dispiace che l’offerta in singolo sia così scarna (a meno che non amiate migliorare i vostri punteggi), ma se avete qualcuno a cui passare una coppia di Joy-Con potete rivivere l’intera esperienza in coppia e affrontare alcuni minigiochi esclusivi.

WarioWare: Move It! però sfoggia il meglio di sé nella modalità Party, dove mettersi in pose ridicole diventa tanto imbarazzante quanto esilarante. Le 4 attività presenti (più una riservata a 4 giocatori) combinano giochi di società con la risoluzione di microgiochi per agevolarsi la vita, tra giochi dell’oca spaziali e sessioni di un, due, tre, stella in chiave GDR. Nulla di epocale, ma agitarsi come forsennati davanti allo schermo è di sicuro più divertente in compagnia.

WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

Sgargiante la veste grafica, caratterizzata al solito da contorni spessi e colori vibranti, minimale eppure molto piacevole alla vista. Questo nei menù e nei filmati, invece nei microgiochi il titolo vanta un’ecletticità notevole, spaziando tra numerosi stili e “correnti artistiche”, risultando alle volte straniante, in altre volutamente “brutto”, ma sempre votato al trash. Non mancano poi citazioni ai numerosi franchise Nintendo, anche tra i capitoli più recenti, come Fire Emblem Engage e Metroid Dread, una chicca che riesce sempre a mettere un sorriso sul volto del giocatore.

WarioWare: Move It, riscoprire le gioie dei Joy-Con – Recensione Switch

WarioWare: Move It

Versione Testata: Switch

8

Voto

Redazione

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WarioWare: Move It

WarioWare: Move It! ci ricorda, ormai quasi al termine dell'avventura di Switch, perché Nintendo sembrasse così entusiasta dei Joy-Con, con un’opera che non vuole stupire nessuno, ma solo far divertire grandi e piccini in maniera becera e rumorosa. La modalità Storia è breve, ma la rigiocabilità a caccia di record potenzialmente infinita e la co-op in due aggiunge ulteriore varietà al pacchetto. La modalità Party invece regala grasse risate con il giusto gruppo; non sfonda chissà quale porta, ma se aveste spesso gente per casa potrebbe fare al caso vostro. Il degno sequel di Smooth Moves, più che consigliato se amate la saga e il suo stile (?) inimitabile.