Trident’s Tale, la recensione: una rotta sicura per i più giovani, meno per i lupi di mare esperti
L'ideale per chi cerca un'avventura rilassata, colorata e accessibile, tra pirati e magie, ma non è pensato per chi vuole mettersi davvero alla prova.

In un panorama videoludico sempre più affollato da open world dispersivi e action-RPG dalle meccaniche iper-stratificate, Trident’s Tale rappresenta una ventata di freschezza. Il nuovo titolo di 3DClouds, studio italiano ormai consolidato, propone un’avventura piratesca dal sapore classico, accessibile, ma non banale, capace di intrattenere per una quindicina di ore con il sorriso sulle labbra e il vento tra i capelli. Ecco la recensione di Trident’s Tale!
- Una storia semplice, ma simpatica
- Tra onde, isole e dungeon: l’esplorazione e combattimenti
- Una ciurma sopra le righe
- Level design più curato del passato
- Stile visivo e prestazioni
- Un’avventura che sa quando fermarsi
- Conclusione
- Pro e contro
Trident’s Tale: una storia semplice, ma simpatica
Vestiamo i panni di Ocean, giovane capitana dal carattere frizzante e dall’indole combattiva, impegnata in una missione epica: recuperare i frammenti del leggendario Tridente della Tempesta, artefatto divino dai poteri marini straordinari. La trama non brilla per originalità, ma si regge bene grazie a una narrazione simpatica e leggera, che richiama il cinema d’animazione d’avventura.
C’è anche una componente emotiva legata al salvataggio del nonno di Ocean, che aggiunge un pizzico di profondità senza snaturare l’approccio family-friendly dell’opera.
Il doppiaggio, sebbene svolga il suo compito, non sempre è brillante: alcune voci risultano piatte o poco incisive e in generale avrebbe giovato una maggiore cura in fase di direzione vocale. Anche le cutscene, seppur coerenti con lo stile cartoon dell’opera, mostrano animazioni non molto fluide, risultando un po’ datate nei movimenti.
Tra onde, isole e dungeon: l’esplorazione e i combattimenti di Trident’s Tale
Il cuore dell’esperienza è rappresentato dal dualismo tra esplorazione navale e combattimenti a terra. Sul mare, il sistema di navigazione è volutamente semplice, ma funzionale: si veleggia tra isole, si affrontano pirati rivali e mostri marini, si potenzia la propria nave (sia esteticamente che a livello di prestazioni) e si sopravvive a eventi dinamici come tempeste e attacchi improvvisi.
A terra, invece, ci si muove tra villaggi, dungeon e zone selvagge. Si combatte con una combinazione di sciabola, pistola e magie, gestite tramite una barra energetica alimentata dai colpi inferti. Gli scontri non richiedono riflessi da pro-player, ma sanno essere inizialmente divertenti grazie a piccoli elementi strategici, come gli effetti di stato e la possibilità di sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio, specialmente durante i combattimenti con i boss.
Tuttavia, i combattimenti contro i nemici minori tendono a diventare presto ripetitivi, con pattern poco vari e una sfida generalmente bassa. Anche alcune missioni appaiono poco ispirate, dando l’impressione di essere inserite più per allungare l’esperienza che per offrire contenuti realmente memorabili.
Fortunatamente, durante l’esplorazione i movimenti di Ocean risultano fluidi e piacevoli, rendendo le fasi esplorative una delle parti più riuscite del gioco, grazie anche alla varietà visiva delle ambientazioni e alla costante scoperta di nuovi dettagli.
Una ciurma sopra le righe
Davvero simpatica, poi, la costruzione della ciurma di Trident’s Tale. Durante il viaggio, Ocean potrà reclutare diversi personaggi, ciascuno dotato di abilità peculiari che arricchiscono le fasi di combattimento e di esplorazione. Dal violinista al robot, passando per la sciamana e lo scheletro vivente, il gruppo si espande con personaggi originali e funzionali al gameplay, capaci di spezzare la monotonia e introdurre varietà.
Level design più curato del passato
Rispetto a titoli precedenti come King of Seas, qui il level design compie un deciso passo avanti: niente più isole generate proceduralmente, ma mappe realizzate a mano, con puzzle ambientali, scorciatoie, segreti nascosti e una varietà tematica che alterna ambientazioni piratesche, magiche e persino steampunk. Il tutto è impreziosito da un ciclo giorno/notte, che modifica l’atmosfera e l’atteggiamento di certi nemici.
Trident’s Tale, stile visivo e prestazioni
Sul fronte tecnico, Trident’s Tale adotta un look cartoon vivace e coloratissimo, perfettamente in linea con il tono leggero dell’esperienza. Il mare, in particolare, è realizzato con grande cura. Pur senza spingere l’acceleratore sull’innovazione grafica, il titolo offre un colpo d’occhio piacevole e coerente con la sua identità.
Un’avventura che sa quando fermarsi
Con una durata di circa 13/16 ore, Trident’s Tale non punta all’infinito, ma al “basta così, sono soddisfatto”. È un titolo che intrattiene senza stress, perfetto per chi vuole prendersi una pausa dai giochi più impegnativi o cerca un’avventura da vivere tutta d’un fiato. L’accessibilità è la sua arma vincente, anche se in alcuni frangenti potrebbe risultare un po’ troppo “soft” per i giocatori più esperti, specie nei combattimenti a terra o nella gestione della difficoltà generale.
Recensione Trident’s Tale: conclusione
Trident’s Tale non è un titolo rivoluzionario, ma è onesto, curato e coinvolgente. Pur con qualche sbavatura tecnica e un doppiaggio migliorabile, riesce a trasmettere tutta la passione di uno studio in crescita che sa cosa vuole raccontare. È un gioco perfetto per i videogiocatori più giovani e per chi cerca un passatempo simpatico e non troppo impegnativo, da affrontare con leggerezza tra un titolo più corposo e l’altro.
Al contrario, i pro-player e chi è in cerca di una sfida più ardua potrebbero restare delusi da un livello di difficoltà piuttosto contenuto e da alcune meccaniche volutamente semplificate.
Trident’s Tale è disponibile dal 22 maggio 2025 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.
Trident’s Tale, pro e contro
PRO |
CONTRO |
Stile visivo cartoon colorato e intrigante |
Doppiaggio non sempre convincente |
Esplorazione fluida e piacevole |
Cutscene con animazioni poco fluide |
Sistema di navigazione semplice, ma riuscito |
Combattimenti contro nemici minori ripetitivi |
Ciurma originale e divertente |
Missioni secondarie poco ispirate |
Level design curato e ambientazioni varie |
Bassa difficoltà, poco stimolante per i giocatori esperti |
Accessibile a tutte le età |
Poca profondità nelle meccaniche di gioco |
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Trident's Tale
Trident’s Tale è un'avventura piratesca pensata per divertire senza complicazioni: colorata, accessibile e ricca di piccole trovate che la rendono piacevole da esplorare, soprattutto per i più giovani o per chi vuole semplicemente rilassarsi tra una produzione più impegnativa e l’altra. Nonostante alcune sbavature tecniche e una sfida piuttosto blanda, il titolo riesce comunque a intrattenere con leggerezza e simpatia. Chi invece cerca profondità, varietà nei combattimenti o un alto livello di difficoltà potrebbe trovarlo troppo semplificato per i propri gusti.