Synduality: Echo of Ada, bare di metallo, waifu, paranoia e tanto grind – Recensione PS5

La recensione dell’extraction shooter mecha di Game Studio e Bandai Namco, un live service premium dal grande potenziale, ma che pretende una buona fetta del vostro tempo libero

Synduality Echo of Ada bare di metallo waifu paranoia e tanto grind  Recensione PS5

Ci eravamo lasciati pieni di fiducia dopo aver provato la prima beta, un po’ meno dopo la seconda (tanto che ho saltato la terza NdR), ed ora eccoci finalmente con il prodotto definitivo (più o meno) tra le mani, una settimana prima del debutto ufficiale nei negozi. Come se la sarà cavata Synduality: Echo of Ada, il nuovo GaaS di Game Studio e Bandai Namco?

Synduality: Echo of Ada, bare di metallo, waifu, paranoia e tanto grind – Recensione PS5

Innanzitutto vorrei subito spezzare una lancia in favore del gioco a seguito della poco lusinghiera anteprima del Closed Network Test di settembre. All’epoca non gradii praticamente nulla del titolo, dalle meccaniche di base al feeling con il gameplay, eppure questa volta, dopo aver resettato le mie aspettative, sono entrato rapidamente in sintonia con l’esperienza proposta, nonostante sia rimasta pressoché invariata rispetto al passato; piccoli ritocchi in regia? Non credo, è più probabile che sia solo migliorato il mio umore negli ultimi mesi... 

Ritengo ancora che le Cradle Coffin siano lente e impacciate, e gli Ender perlopiù delle palle al piede, ma una volta entrati nei meccanismi si scopre una formula di gioco metodica e ragionata, in cui tutto è in funzione e a misura del nostro goffo robottino bipede, e ovviamente di quello degli altri giocatori. Il tempo operativo limitato, le risorse scarse e accentrate in determinati punti, i continui avvisi del nostro Magus in merito alla presenza di Cradle nelle vicinanze, sono tutti stratagemmi per incentivare il contatto tra Drifter, che non possono svignarsela tanto in fretta, né nascondersi per sempre. E visto che non si sa mai chi potrebbe capitarci a tiro, si vengono a creare momenti di grande tensione, soprattutto se stiamo andando in giro con il nostro completo migliore o trasportando un carico di valore.

Synduality: Echo of Ada, bare di metallo, waifu, paranoia e tanto grind – Recensione PS5

La vita nei server è un po’ il far west, e l'esperienza può variare drasticamente a prescindere dal vostro approccio. Nel nostro caso abbiamo deciso di supportare l’Associazione, dando quindi maggiore spago alla componente PvE, e ci siamo ritrovati nell’extraction shooter più pacifico e tranquillo di sempre. In oltre cinquanta sortite abbiamo quasi sempre incontrato giocatori cordiali, con tanto di saluti e inviti a sessioni co-op, o comunque più interessati a farsi i fatti propri, compresi quelli considerati “pericolosi” dal sistema (etichetta che mi sono beccato pure io dopo aver affettato per errore un collega durante una battuta di caccia, mea culpa NdR). 

Detto questo, online si leggono un sacco di storie dell’orrore da parte di utenti che hanno perso tutto dopo un paio di run, inclusi i bonus del pre-order, dopo essere stati aggrediti all’ascensore per il rientro, di banditi appostati nei pressi delle stazioni di consegna più frequentate o che fanno la ronda della mappa iniziale in cerca di novizi da depredare, o di curiosi impallinati a vista solo perché hanno avuto l’ardire di cambiare fazione (il Mercato Nero offre missioni e componenti esclusivi, è una tappa necessaria se si vuole completare il gioco)... E poi ci siamo noi, che andiamo in giro col Daisy Ogre da 800mila crediti dal day one pur di attirare un po’ di attenzione e avremo incontrato sì e no un paio di Drifter apertamente ostili.

Synduality: Echo of Ada, bare di metallo, waifu, paranoia e tanto grind – Recensione PS5

Fortuna? Sfortuna? Difficile dirlo, fatto sta che anche così il loop del gameplay è piacevole, c’è sempre qualche incarico da portare a termine o materiale da raccattare, tuttavia la progressione si fa via via più farraginosa con il progredire della campagna. Finché sono richiesti oggetti comuni e non comuni, facilmente rintracciabili in-game grazie alle funzioni di apprendimento e di wishlist del Magus, che ci segnalerà sulla mappa la posizione generica delle risorse ricercate oppure direttamente sul radar non appena ci avvicineremo a loro, ristrutturare casa e sbloccare nuove funzionalità non è affatto un problema. Purtroppo nel momento in cui subentrano i materiali rari, o peggio quelli epici, costi e tempi di produzione salgono vertiginosamente, e questo ci porta a discutere l’aspetto di Synduality che probabilmente farà storcere il naso ai più: l’economia di gioco. 

Per essere venduto a 40 euro, più edizioni speciali per un esborso massimo di 100 sacchi, il titolo Game Studio tende a crogiolarsi un po’ troppo in dinamiche più consone ad un’opera free-to-play: le numerose soluzioni per acquistare pacchetti di valuta premium, il negozio pieno di vestiti per il Magus accessibile solo tramite suddetta valuta, il fatto che tocchi aspettare intere ore per un paio di cuscini o un tavolino (ma non temete, sganciando ulteriori quattrini è possibile accorciare i tempi), e un Season Pass con due tier di contenuti, data di scadenza e una progressione lentissima (e pure qui, si possono comprare i singoli livelli).

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Vero, nulla di quanto il gioco offre a pagamento è indispensabile e con un bel po’ di impegno è possibile restare “pari”, ma si è costretti a grindare tanto e spesso, massimizzando ogni sortita, con il rischio costante di perdere Cradle e bottino, e comunque non si avrà mai accesso a tutto il pacchetto. A meno che non decidiate di andare a caccia di “balene”, e gli incentivi non mancano di certo. Synduality sembra purtroppo favorire coloro che mettono mano al portafogli o che si danno alla pazza gioia nella componente PvP; i Drifter votati all’esplorazione di Amasia e al supporto reciproco restano un po’ fregati, almeno per il momento. 

Anche perché di carne al fuoco non ce n’è molta. I biomi non si differenziano granché, al di là del fattore puramente estetico, se non per la densità dei soliti materiali e qualche pezzo esclusivo (le regioni “selvagge” sono particolarmente spoglie), ci sono quattro varianti di Ender in croce (più i parassiti, che comunque non si comportano in modo molto diverso dai banditi), poche tipologie di armi, ancor meno componenti di Cradle Coffin, e nessuna opzione per poter personalizzare l’equipaggiamento. Non stupitevi quindi se incontrerete giocatori con loadout molto simili e le rotte da seguire tenderanno ad assomigliarsi un po’ tutte; semplicemente mancano i mezzi per dare un tocco unico al proprio stile di gioco e gli incentivi a voler sfruttare la mappa nella sua interezza. Un bene per le interazioni, come accennato prima, meno per la varietà dell’offerta.

Synduality: Echo of Ada, bare di metallo, waifu, paranoia e tanto grind – Recensione PS5

Synduality appare decisamente come la prima tappa di un viaggio che si spera verrà arricchito con costanza e impegno da parte dei suoi autori; le basi ci sono, ma ora come ora facciamo un po’ fatica a giustificare il prezzo di listino (tacendo poi sulle microtransazioni). Contavamo di divertirci con la modalità storia, ma quello che ci viene proposto è una serie di missioni sconnesse prive di ricompensa, tranne una manciata di audiolog e filmati in CGI (in ordine sparso tra l’altro). Vero, in questi frangenti il titolo offre un’esperienza PvE assai più intensa delle regolari sortite, tanto che pare di essere alle prese con un looter shooter, e va bene non ricevere alcun bottino poiché ci viene fornito tutto in loco, in modo da consentire a chiunque di prendervi parte, ma almeno un po’ di punti esperienza? Le schematiche del mech utilizzato? Qualcosa che dia un senso ai 20-30 minuti passati a raccogliere registri e a impallinare nemici poco furbi che non sia lore, neanche troppo interessante? 

Apprezziamo il tentativo di voler introdurre una componente singleplayer in una formula che di solito non la prevede, ma si poteva fare qualcosina in più. Dategli comunque una chance se volete conoscere meglio il mondo di Amasia, anche perché sono le uniche occasioni in cui potrete udire uno straccio di colonna sonora durante i combattimenti, e le uniche circostanze in cui il frame rate sembra accusare qualche colpo, almeno su PS5 (strano, considerata la natura circoscritta delle location).

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E giusto per restare in tema, sul versante tecnico Synduality si difende piuttosto bene. Gli ambienti di gioco, che spaziano dall’alieno al post-apocalittico, regalano scorci niente male e scenari variegati, accorpati in spazi relativamente contenuti (ricordano un po’ le Guiding Lands di Monster Hunter Worlds); le prestazioni sono solide, così come la stabilità e la puntualità dei server, con tempi di caricamento brevi e lag prossimo allo zero (eccetto l’unica volta che siamo riusciti a far fuori un Crawler scintillante e il drop si è buggato, impedendoci di raccoglierlo...). Queste almeno sono le nostre impressioni dopo la prova sull’ammiraglia Sony, ma in rete non è raro imbattersi in utenti che hanno avuto problemi di connessione (e conseguente perdita del carico) o di sincronizzazione (colpi a vuoto, corsa sul posto...). Può inoltre capitare di incastrarsi nelle geometrie, ma c’è una funzione per disincagliarsi (tenetelo a mente se, di nuovo, non volete salutare Cradle e loot).  

Dispiace non ci siano brani di sottofondo dedicati alle scampagnate, ma si è sempre accompagnati dal clangore del proprio mech, e il silenzio aiuta a calarsi nella parte e a individuare eventuali Drifter nei dintorni. Potenzialmente noioso ma anche di grande atmosfera passare poi quei 2-3 minuti sotto un cavalcavia aspettando che la pioggia passi, cullati dallo scroscio dell'acqua battente. Il sound delle armi non è affatto male e restituisce bene sia il calibro che la potenza dei colpi, sia quelli cinetici che quelli energetici, e possiamo sempre contare sul nostro Magus (doppiato in inglese o in giapponese, con diverse voci a seconda della personalità scelta) per info, suggerimenti e comunicazioni con altri giocatori.

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Synduality: Echo of Ada

Versione Testata: PS5

7

Voto

Redazione

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Synduality: Echo of Ada

Consigliare un GaaS è sempre un terno al lotto, specie se agli albori, e Synduality: Echo of Ada non è da meno. Le basi sono solide, il gioco diverte e intrattiene, ma la configurazione attuale manca di sostanza, ci va giù pesante con le microtransazioni e ha il brutto vizio di non rispettare il vostro tempo. Il modello adottato da Game Studio e Bandai Namco fa più pensare ad un’esperienza free-to-play, e in quanto tale sarebbe da prendere al volo, ma a 40 euro? Fateci un pensierino se amate gli extraction shooter e vi intriga lo stile tipicamente nipponico dell’opera, oppure se volete approcciarvi al genere con un’esperienza non troppo “hardcore”. Quanto alla carenza di modalità, contenuti e opzioni, solo il tempo ci dirà che intenzione hanno i suoi autori (una roadmap non dispiacerebbe). Fino ad allora, le trasferte in quel di Amasia avranno spesso un sapore agrodolce, ma potrebbero regalarvi grandi soddisfazioni, a patto di dedicargli le dovute attenzioni.

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