Ride 5, la recensione su due ruote!

Milestone ci mostra tutto il suo amore per il motociclismo!

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Andiamo a scoprire le moto di nuova generazione!

Se amate il mondo delle moto, stavate sicuramente attendendo con enorme curiosità l'ultima fatica di Milestone, il team di sviluppo italiano che ormai da tanti anni è il punto di riferimento per chi vuole dedicarsi alla passione delle due ruote anche videogiocando. Andiamo quindi senza indugio a leggere la recensione di Ride 5, il videogame che permette di creare il garage dei propri sogni e riempirlo con un gran numero di motociclette tra le più amate di sempre e correre in tantissime competizioni sparse in tutto il mondo. Uno dei motivi per cui Ride 5 è tanto atteso è il fatto che dopo molto aspettare, finalmente viene dato alla luce un prodotto specificatamente sviluppato per console di nuova generazione e PC, lasciando indietro il "collo di bottiglia" rappresentato dalle produzioni cross gen. Siamo saliti in sella (metaforicamente, tranquilli!) alla nostra PlayStation 5 e armati di DualSense ci siamo lanciati in questa avventura a tutta velocità!

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La struttura di Ride 5 non cambia rispetto al passato e si propone di offrire ai gamer una esperienza di gioco simile a quella di GranTurismo o Forza Motorsport, ovviamente passando dalle quattro alle due ruote, uno po' come negli anni 2000 provarono a fare la serie Riding Spirit e Tourist Trophy. Ride 5 si propone di di dare una visione a 360 gradi del mondo delle motociclette, permettendo all'utente sia di collezionare i tantissimi modelli disponibili, sia di partecipare a una miriade di competizioni, non dimenticando l'elaborazione e la customizzazione tanto cara a molti motociclisti. Tutto comincia dalla creazione del proprio alter ego e per quanto le opzioni si limitino a pochi modelli maschili e femminili, finalmente dopo tantissimi anni le fattezze dei visi dei protagonisti sono state migliorate e per quanto non le vedremo spesso, poiché coperte dal casco, si nota subito un desiderio di migliorarsi da parte degli sviluppatori. L'offerta di gioco è abbastanza classica e ruota intorno all'esperienza in singolo dove potremo dedicarci a eventi mordi e fuggi o lanciarci nella corposa carriera dove inizieremo da piloti sconosciuti con una singola moto e cercheremo di scalare le classifiche per fare il pieno di vittorie, soldi e nuovi bolidi.

Il sistema di gioco di Rise 5 è assolutamente classico e ricalca quelli dei già citati Gran Turismo e Forza Motorsport (serie "classica", non gli Horizon), ma questo non è certo un male. Non ci sono dubbi riguardo al fatto che gli amanti delle due ruote siano da sempre alla ricerca di un titolo capace di portare anche per la loro passione un simile concept e Milestone ha cercato di fare il possibile per riuscirci, per quanto sia chiaro che i budget a disposizione di Polyphony e Turn 10 siano ben più alti, motivo per cui è ancor più da apprezzare il lavoro del team italiano. Questo non vuol dire che l'esperienza di gioco sia sacrificata, anzi, ma che mancano alcune finezze su cui, probabilmente, si è preferito soprassedere.

Come già detto c'è una classica carriera, tante modalità in singolo, ma anche la possibilità di giocare in multiplayer sia in locale che online e appena si mettono gli occhi sulla prima moto si capisce che il "salto generazionale" è finalmente avvenuto. Su qualsiasi motocicletta metterete sopra i vostri occhi, avrete davanti una cura per il dettaglio semplicemente maniacale, che va a superare quella già ottima delle precedenti edizioni. Grazie all'eccellente photo mode potrete in qualsiasi momento divertirvi con la telecamera e le tantissime opzioni a disposizione per andare a sbirciare qualsiasi elemento dei veicoli e riuscirete a godere anche dei particolari più piccoli o nascosti, come viti, anelli delle catene, saldature e tasselli degli pneumatici, ma altrettanto dettagliato è reso tutto quello che indossa il pilota, con caschi, tutte e materiale tecnico si cui potrete notare anche le cuciture. No, non sto dicendo che quello che conta in un gioco di guida sia la mera grafica, ma sarebbe stupido negare quanto l'occhio voglia la sua parte in una produzione simile, e altrettanto stupido sarebbe non elogiare l'enorme lavoro di ricerca che Milestone ha fatto su ognuno dei 233 modelli disponibili nella versione base che abbiamo testato. 

Ride 5, la recensione su due ruote!
La rese delle moto è davvero ottima, una goduria per gli appassionati!

Da appassionato a 360 gradi devo però dire che con dispiacere segnalo la mancanza tra i costruttori di Harley Davidson, nonostante fosse presente in Ride 4. Rimane comunque una ottima bike list dove Aprilia, BMW, Ducati, KTM, Honda, Suzuki, Yamaha e altre case fanno bella mostra delle proprie produzioni, sia che siano di serie sia che si tratti di storiche o elaborazioni da corsa. In Ride 5 si corre sia su strada che in pista, ma ricordate che la maggior parte dei modelli disponibili sono sportivi carenati, lasciando poco spazio alle naked e nessuna rappresentazione a chopper e custom.

Sale la qualità anche dei circuiti, sia che siano reali che inventati e con essi si completa un pacchetto dove anche i piloti sono animati con più attenzioni, così da sembrare ancora più in simbiosi con le loro motociclette, reagendo con movimenti mediamente realistici a frenate, accelerazioni, pieghe e via dicendo. Il frame rate è fluido e permette di godere di un buon senso di velocità e solo in alcuni casi abbiamo notato qualche lievissimo rallentamento, principalmente in alcuni cambi di direzione legati a curve molto strette. A completare il comparto tecnico di Ride 5 c'è il solito lavoro certosino di Milestone nella realizzazione dei suoni dei motori di ogni moto e se avete un buon impianto audio o delle cuffie da gaming potrete godervi una esperienza completa di grandissimo impatto. Come da tradizione, il gioco è tutto in italiano e potrete leggervi le schede di moto e costruttori dove imparare qualche nozione storica o scoprire alcune curiosità, e non dimentichiamo il potente editor per creare livree, caschi, tute e via dicendo. Che in Milestone le motociclette siano una vera e propria religione lo sapevamo già, ma in Ride 5 più che mai il concetto è stato ribadito.

Non più gameplay, ma RidePlay!

Trovo abbastanza superfluo soffermarmi più di tanto sulle modalità di gioco, visto che anche il tentativo di inserire qualche elemento simil narrativo nella carriera lascia un po' il tempo che trova, ma sappiate che dovrete correre gare singole, campionati, attacchi al tempo, sfide uno contro uno e gare endurance, proprio in queste dovrete mettere in campo un pizzico di strategia nell'utilizzo di mescole degli pneumatici, uso dell'elettronica, rifornimenti di benzina e via dicendo. L'inserimento di un meteo realmente dinamico rende tutto molto più interessante, soprattutto sulle lunghe distanze e per fortuna ogni volta che faremo un pit stop il gioco creerà un salvataggio che potremo riprendere in futuro.

C'è persino modo di creare la propria gara dei sogni, andando a sfruttare un gran numero di opzioni che faranno la gioia di chi ama avere tutto sotto controllo. Ma alla prova della guida, come si comporta Ride 5? In maniera davvero ottima, lasciatemelo dire senza indugio. La sensazione di guida è di grandissima qualità e porta con sé tutta l'esperienza fatta nei precedenti episodi e nella saga di MotoGP, offrendoci una "summa" di quanto fatto negli anni dagli sviluppatori. Certo, potrete accedere a tantissimi aiuti alla guida che rendono Ride 5 accessibile a tutti, compresa l'interessante IA che con lievi correzioni rende ogni comando più fluido, ma la vera goduria è giocare senza alcun aiuto accessorio.

Ride 5, la recensione su due ruote!
Cominciano così le gare endurance

Discorso a parte va fatto per l'elettronica che ormai abbonda su qualsiasi moto di serie e che potrete abilitare e disabilitare a vostro piacimento anche durante una gara, tra ABS e controllo di trazione, in modo da soddisfare chiunque, sia chi ama le soluzioni ultratecnologiche, sia chi fa parte dello zoccolo duro che di elettronica non ne vuole proprio sapere. Facendo un po' di esperienza ci si diverte come matti imparando a conoscere ogni fattore di ogni singola moto, imparando punti di staccata, comportamento delle sospensioni, angoli di piega e via dicendo. Allo stesso modo è necessario gestire gli pneumatici e rfendersi conto come di seve iniziare a regolare le proprie azioni in caso di gomme fredde o magari troppo consumate.

Se già in passato Ride ci aveva regalato gioie da questo punto di vista, Ride 5è un vero parco dei divertimenti per ogni appassionato e riuscire a governare in modo accettabile tutti questi bolidi è una impresa a dir poco ardua, ma capace di regalare tante soddisfazioni. Ho apprezzato davvero tanto le situazioni in cui potevo mettervi a pista libera per imparare a conoscere tutto della mia motocicletta, scoprendo le variabili dei tanti settaggi disponibili e variazioni dovute all'acquisto del buon numero di elementi custom come scarichi, freni, catene e via dicendo.

L'impressione è che rispetto al passato Milestone abbia lavorato si alla resa delle sospensioni, ma soprattutto alla gestione dei freni che ha raggiunto una qualità altissima, con una fisica capace di "leggere" decine di variabili e a tal proposito mi sarebbe piaciuto che in tutte le gare fosse disponibile la possibilità di intraprendere delle prove libere per conoscere meglio il rapporto del veicolo in uso con il circuito da affrontare, peccato che questo sia fattibile sono in alcuni eventi. Inutile dire che giocare su PlayStation 5 permette di godere del feedback adattivo del DualSense e che ancora una volta Milestone dimostra di essere uno dei team più capaci (se non il più capace, ecco l'ho detto) nel sfruttarlo: lo ripeto in ogni recensione di un loro titolo, ma quanto mi diverto a sentire i comportamenti delle moto riprodotti sul controller!

Un simile gameplay, o meglio RidePlay, passateci la licenza poetica, va metabolizzato e imparato, ma come nelle più grandi produzioni legate ai motorsport, una volta dominato lascia il giocatore appagato in pieno, purtroppo però il gamer che si approccia a Ride 5 deve fare i conti con due difetti, uno minore e uno decisamente importante. Il primo è legato alla gestione dei rewind, il sistema ormai presente praticamente su qualsiasi titolo di guida e che permette di tornare indietro nel tempo in qualsiasi momento, magari per correggere una traiettoria o evitare un incidente.

Ride 5, la recensione su due ruote!
La presenza di altri piloti con un minimo background cerca di dare pepe alla carriera

Ancora una volta Milestone sceglie di lasciarlo semplicemente attivabile o disattivabile, mentre sarebbe stato molto più utile poterlo utilizzare con alcune limitazioni, magari inserendo l'opzione per poterlo sfruttare tre o cinque volte al massimo a gara, come accade in altri titoli. Ride 5, giocato senza aiuti è difficile, ma davvero molto difficile: non usare il rewind può significare dover ricominciare una gara decine e decine di volte, mentre lasciarlo libero potrebbe rendere la competizione una sequela di rewind su rewind sino alla bandiera a scacchi. Ok, il gamer può provare a auto limitarsi, ma nella foga della gara diventa davvero difficile rispettare una regola che ci si è dati mentalmente e che non viene fatta rispettare dal gioco (che invece gestisce in maniera quasi perfetta le punizioni legate ai tagli di pista).

L'altro difetto, molto più d'impatto nel gameplay è quello legato all'intelligenza artificiale degli avversari. Potrete selezionare due fattori legati alla bravura degli altri piloti in pista, uno riferito alla loro capacità generale, l'altro all'aggressività nei sorpassi e nei corpo a corpo. Purtroppo a meno che non si setti quest'ultima a livello più basso, il rischio di ritrovarsi tamponati da piloti che non vedono altro che la proprie traiettoria è altissimo e si finisce a gambe all'aria con una frequenza davvero troppo alta, rendendo snervante l'esperienza di gioco. Portando l'aggressività al minimo le cose migliorano, ma anche così in alcune situazioni sono stato speronato in modi che mi hanno lasciato interdetto e con una gara compromessa senza che ne avessi colpa.

Un paio di volte mi è persino capitato di essere colpito in fase di guida del pilota automatico nella parte iniziale delle competizioni con partenza lanciata. Il sistema di collisioni è comunque permissivo e talvolta si riesce a rimanere in sella anche dopo un contatto, ma in generale questa IA è davvero deludente e meriterebbe una rapida correzione in grado di renderla più "umana" e reattiva alle naturali necessità di correggere una traiettoria e evitare un incidente. Purtroppo questo difetto è quello che maggiormente impedisce a Ride 5 di toccare vette più alte ed è davvero un peccato perché nonostante alcuni altri problemucci, l'impianto di guida è ottimo e il comparto tecnico è una gioia per gli occhi. Mi sento comunque di consigliare Ride 5 a tutti gli appassionati di moto e sono sicuro che potranno divertirsi tantissimo, tenendo comunque presente questo elemento, ma se Milestone riuscisse a correggere il problema della IA con una corposa patch, avremmo tra le mani un titolo ancora migliore. Speriamo che il team milanese riesca nell'impresa, che renderebbe Ride 5 una vittoria senza discussioni!

 

 

 

 

 

Ride 5

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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Ride 5

Il quinto capitolo della saga motociclistica Ride offre un'esperienza di guida di altissimo livello, unita a una resa grafica non perfetta, ma ricca di dettagli e estremamente efficace nella rese delle motociclette, con una maniacale cura per i dettagli. Mettersi in sella della propria due ruote preferita è una vera goduria, così come testare moto che hanno fatto la storia di questo mondo e che fanno girare la testa ad appassionati di tutto il globo. Purtroppo però Ride 5 paga una intelligenza artificiale degli avversari deficitaria, che rende difficile godere di quanto buono è stato fatto in tutti gli altri elementi del gioco e speriamo con tutti noi stessi in una patch che possa migliorare questo elemento e che alzerebbe  la nostra valutazione. La carriera è divertente, per quanto non riesca a essere intrigante come quella di Gran Turismo 7 (che è stato sviluppato con ben altri budget), la cura realizzativa è decisamente tanta e con qualche piccola accortezza il risultato poteva essere ancora migliore, ma si nota da tanti elementi come il team italiano continui a infondere passione nei suoi titoli, per quanto piangiamo la scomparsa di un marchio prestigioso come quello della Harley Davidson, presente in Ride 4. Al netto dei difetti di Ride 5, tra i quali il vero tallone d'Achille rimane l'IA, chi ama le moto si godrà una bike list di qualità, il meteo variabile e una esperienza di guida che difficilmente poteva essere più simulativa e in grado di riportare a schermo tutte le variabili che si possono vivere in sella.