Pokémon Platino

Pokémon Platino
Voglio andare dove mi va...”
Fa uno strano effetto dover trovare un incipit quando si parla di Pokémon. Sin dalla loro nascita, i mostriciattoli targati Nintendo, hanno saputo guadagnarsi un successo e una fama a dir poco planetaria. Sono davvero pochi i brand che possono fregiarsi di essere entrati in pianta stabile nell'immaginario comune superando i confini del prodotto settoriale, sia questo videogioco, fumetto o quant'altro.

La grafica é, come sempre, molto colorata
La grafica é, come sempre, molto colorata
Abbozzi di tre dimensioni
Abbozzi di tre dimensioni
Scommetto che i veri appassionati sanno già il nome di questo Pokémon...
Scommetto che i veri appassionati sanno già il nome di questo Pokémon...

Facendo perno sul secolare fascino delle collezioni e puntando ad un gameplay capace di tenere incollati grandi e piccini in un misto di strategia e semplicità, Pikachu e soci hanno letteralmente dominato le classifiche di vendita del mondo dei videogame, situazione ripetutasi ad ogni puntuale uscita di un nuovo episodio della saga. Dagli albori delle edizioni “Rosso/Blu”, eccoci dunque giunti a colorare di “Platino” la nuova uscita, evoluzione finale di un processo che ha visto dare alla luce decine di giochi, tra episodi del filone principale e spin-off di diverso valore. Direttamente legato ai recenti “Diamante/Perla”, Platino cerca di portare qualche novità generale, puntando comunque sulle ferree fondamenta che sono il marchio di fabbrica dei Pokémon.
Abbastanza inutile parlare della trama, semplice costruzione narrativa che invita il giocatore ad esplorare la regione di Sinnoh, dove uomini e pokémon vivono in pace, legati spesso da forti vincoli d'amicizia. Dopo una banale customizzazione del nostro personaggio (limitata a sesso e nome), ci troveremo quasi per caso a possedere un simpatico pokémon, primo passo per diventare stimato allenatore ed aiutare il professor Rowan nei suoi studi per conoscere tutte le specie viventi di questi simpatici animaletti.

Toglietemi tutto, ma non il mio Bulbasaur
Inizia così il nostro viaggio, a cavallo tra il desiderio di diventare allenatori imbattibili e quello di scoprire alcuni misteriosi fatti che, da piccoli indizi, potrebbero sfociare in un reale pericolo per tutta Sinnoh. Saremo capaci di conquistare le medaglie di tutte le palestre pokémon della regione e magari sventare qualche piano malefico? Se poi, nel mentre, dovessimo anche registrare le informazioni di tutti i pokémon esistenti, faremmo decisamente la felicità di Rowan!
La nostra avventura, come di consueto, verrà vissuta sfruttando una grafica in due dimensioni, fedele alla linea tradizionale della serie, grazie anche all'uso di una discreta palette di colori. Insomma, per essere chiari, la differenza dalle versioni Diamante e Perla, é davvero leggerissima, notabile in qualche miglioramento nei particolari. Ad onor del vero, é necessario segnalare che, una volta sbloccata una particolare area di gioco, il Mondo Distorto, saremo proiettati in una situazione dove si é fatto uso di una prospettiva tridimensionale discretamente interessante, ma che per vedere dovrete quantomeno giocare per decine e decine di ore .Se l'azione principale si svolge nello schermo superiore della macchina portatile Nintendo, potremo utilizzare il touch screen per l'uso di alcuni gadget, come un orologio, una calcolatrice e via dicendo.

"Ciao amico, ti sei svegliato un po' nervoso?"
"Ciao amico, ti sei svegliato un po' nervoso?"
In queste stanze, avremo accesso alle funzionalità online
In queste stanze, avremo accesso alle funzionalità online
Da oggi potrete filmare i nostri combattimenti migliori
Da oggi potrete filmare i nostri combattimenti migliori

Anche il sonoro sfrutta tecnologie ampiamente superate, basandosi su musiche ed effetti che ci riportano ai gloriosi anni in cui a dominare erano le console a 16 bit. Un orecchio allenato non farà fatica a riconoscere i brani più famosi della serie, riproposti assieme ad alcune novità. Insomma, tecnicamente non ci si muove da quello che, salvo qualche piccola aggiunta, abbiamo costantemente visto sui precedenti episodi, chiarissimo retaggio della produzione per Gameboy Advance. Sempre tenendo presente che non sono grafica e musiche a fare grande un videogame, iniziamo a chiederci se non sarebbe davvero possibile migliorare la situazione, visti anche i piccoli gioielli di tecnica che il DS ha saputo mostrare negli ultimi anni.

Una pokéball come casa
Dal punto di vista del gameplay, ci ritroviamo davanti al solito gioco di ruolo in stile giapponese, dove ci divideremo tra la fase esplorativa del mondo e i vari combattimenti contro pokémon selvatici (da sconfiggere o catturare per poterli addestrare) o altri allenatori. Per chi non avesse mai giocato ad uno dei titoli del brand, ricordiamo per sommi capi che, durante i combattimenti, useremo i nostri pokémon facendoli combattere tra l'utilizzo di tecniche più o meno speciali e alcuni oggetti. Chiave della vittoria, oltre a far crescere il livello dei nostri alleati, sarà sfruttarne l'elemento naturale, visto l'utilizzo del classico sistema di bonus e malus in cui, ad esempio, sarà consigliabile usare un pokémon di fuoco contro uno d'erba e magari evitare di metterlo a combattere contro chi fa dell'acqua il proprio cavallo di battaglia.
Come già accade da alcuni capitoli, non saremo costretti a giocare da soli, ma potremo allungare il nostro divertimento (per quanto la storia principale vi terrà impegnati minimo una cinquantina d'ore) sfruttando la comunicazione in wireless locale o in rete, usando un access point per il wi-fi. Avendo a disposizione il giusto numero di DS e cartucce originali del gioco, saranno sino a 8 gli utenti in ballo, impegnati nello scambio di pokémon e oggetti, in divertenti minigiochi in classiche battaglie (anche 2 vs 2) o nell'esplorazione dei sotterranei di Sinnoh, con la speranza di trovare qualche tesoro. Insomma, anche il gameplay non porta particolari novità, basandosi sull'inossidabile appeal del marchio e godendo dell'indiscusso divertimento del multiplayer, impreziosito dalla possibilità di usare anche la chat vocale. Segnaliamo la possibilità di registrare i propri combattimenti migliori, per rivivere la gioia di una vittoria particolarmente sudata o meditare sugli errori fatti durante una sfida con un allenatore più esperto di noi.

Diciamocelo pure, non tutti i Pokémon vantano un'espressione particolarmente sveglia...
Diciamocelo pure, non tutti i Pokémon vantano un'espressione particolarmente sveglia...
In quattro la lotta si fa decisamente interessante!
In quattro la lotta si fa decisamente interessante!
Per far rimanere in equilibrio Mime Jr. serve una certa bravura
Per far rimanere in equilibrio Mime Jr. serve una certa bravura

Sommando i vari addendi, é palese come ci si ritrovi per le mani, l'ennesima evoluzione naturale del gioco che non sembra voler osare troppo, forte dell'ampio consenso costruito negli anni passati. Chi é alla ricerca di qualche cosa di nuovo rispetto a quanto già visto non potrà che rimanere deluso, mentre prevediamo il solito entusiasmo per chi ha fatto sua la filosofia della saga. Non per nulla, questa volta, gli appassionati potranno contare su un catalogo contenente quasi 500 esemplari di pokémon, compreso il leggendario Giratina, “mascotte” di questa edizione Platino.
Summa della sua stessa storia, Pokémon Platino si presenta praticamente completo, vera enciclopedia di Pikachu e soci, ponendosi come consiglio obbligato a tutto coloro che volessero avvicinarsi ora a questi mostri tascabili. Detto questo, rimane forte il sentore che ormai la formula risulti stantia, richiedendo mosse ben più azzardate di quelle viste sino ad oggi. Per capire se qualche cosa saprà muoversi in fase di sviluppo, dovremo attendere il prossimo episodio...
Pokémon Platino
7

Voto

Redazione

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Pokémon Platino

Ancora una volta a parlare di Pokémon. Non che ci dispiaccia, anzi. Il contenuto di questa versione “Platino” si palesa facilmente con una definizione: “il gioco della saga più completo”. Logicamente, arrivare per ultimi significa offrire più contenuti. Qualche dubbio sorge quando però si é alla ricerca di novità in grado di svecchiare il brand, palesemente legato alle meccaniche che ne hanno fatto la fortuna. Certo, squadra che vince non si cambia, al massimo si innestano alcuni elementi in grado di renderla ancora più forte, ma all'atto pratico siamo ancora a giudicare un'intelaiatura del 1996. Un must per il vero fan della saga, la porta principale per fare entrare i neofiti nel colorato mondo dei mostriciattoli tascabili, ma niente che possa far ricredere chi aveva già accolto tiepidamente i precedenti capitoli. Eppure il Nintendo DS ha tutte le qualità per offrire di più come, per altro, gli stessi sviluppatori. Platino rimane comunque divertente e appassionante, a patto di cercare né più né meno del solito “data disk”. I Pokémon si evolvono, a quando l'evoluzione del loro gioco?

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