La recensione di PGA TOUR 2K25: birdie!

Il golf di 2K e HB Studios è quasi una buca in uno

La recensione di PGA TOUR 2K25 birdie

Una palla, una mazza, una buca e un poco di calcolo computazionale per disegnare la traiettoria: non serve molto altro per ridurre ai minimi termini digitali il golf. Forse è anche per questo motivo, insieme alla barriera economica all'ingresso della disciplina reale, che il golf ha goduto di un certo successo nei primi tempi dei videogiochi. Poi la spettacolarità derivante dall'applicazione di nuove tecnologie a discipline più elaborate, ma anche più scenografiche, ha un po' mandato nel dimenticatoio l'arte videoludica del golf. Di recente, 2K ha provato a risollevarne le sorti, dopo aver acquisito HB Studios e una più ampia licenza ufficiale, con PGA TOUR 2K21 prima e 2K23 poi, capitolo quest’ultimo che è servito per porre le basi su cui poi costruire questo PGA Tour 2K25, edizione che senza dubbio riporta il golf sulla mappa dei titoli sportivi più interessanti del periodo. 

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La sensibilità per lo stick destro di PGA 2K25

La differenza rispetto al passato sta tutta nel sistema di controllo. Sebbene sia ancora possibile la precedente impostazione basata sui tre click, il protagonista di PGA Tour 2K25 è il nuovo EvoSwing: un metodo di controllo che mira a replicare il movimento dello swing attraverso l’uso dello stick destro del pad. In buona sostanza, tutto ciò che bisogna fare è caricare il colpo piegando verso il basso lo stick per poi rilasciare il colpo muovendolo di scatto verso l’alto. Sembra facile, ma questo banale movimento influenza (e dunque viene valutato sulla base di) contatto, ritmo, transizione e traiettoria.

Nel concreto, in basso a destra è presente una grossa icona tonda: a seconda del colpo deciso, anche attraverso la postura del golfista e una visuale a volo d’angelo per stabilire il punto d’impatto ideale, all’intero viene visualizzato un ulteriore cerchio da riempire abbassando lo stick destro, mentre due trattini sulla sua circonferenza determinano l’angolazione che lo stick dovrà toccare in discesa e in risalita, determinando quindi la traiettoria del colpo.

Messa così suona molto più complessa. In realtà, non lo è così tanto, benché senza dubbio serva una certa dose di pratica. Non ci vuole però così tanto per migliorare, anche grazie al report che dopo ogni colpo mette a confronto il nostro movimento con quello ideale. Con un po’ di buona volontà si possono ottenere belle soddisfazioni; giocando poi con le opzioni e le numerose slide al loro interno che regolano quasi ogni aspetto del gioco, è possibile cucirsi addosso l’esperienza di gioco che più si preferisce, in qualunque momento.

La recensione di PGA TOUR 2K25: birdie!
Quando l'icona dell'EvoSwing in basso a destra diventa rossa, non è mai un buon segno.

Le altre novità di PGA Tour 2K25

Altre novità meno sostanziali ma comunque apprezzabili puntellano qua e là anche altre componenti del gioco. Nella modalità carriera, in particolare, si registra l’ottima introduzione di quattro nuove percorsi del circuito PGA oltre alla gradita possibilità di svolgere allenamenti ed esercitazioni sulle buche prima dei tornei: i primi fruttano boost temporanei da utilizzare nelle buche ufficiali, mentre le seconde consentono di imparare dislivelli e traiettorie senza il peso della classifica. 

Di contro, il lato manageriale che passa dalle interviste alle decisioni di carriera a conti fatti non appare così necessario né divertente, quanto meno per me; poi immagino ci sia davvero qualcuno che li apprezza al pari della vagonata di oggetti estetici acquistabili con valuta di gioco o reale, perché pare che oggi non sia possibile escluderli da un videogioco di sport. Mi rendo conto di star vestendo il panni di nonno Simpsons che urla alle nuvole, ma anche la necessità di essere sempre connessi per giocare la modalità single player, benché giustificata dall’aggiornamento delle sfide periodiche, non è così simpatica. 

Nel comparto grafico invece si registrano apprezzabili miglioramenti sia nella resa delle superfici naturali dei campi, sia nelle fattezze e nelle movenze dei golfisti (il cui roster quest’anno si è arricchito di diversi volti nuovi, tra cui Tiger Woods). Nulla che strappi espressioni di stupore, chiariamoci, ma nel complesso PGA Tour 2k25 è un bel vedere (provato su PS5 Pro, sia in modalità Prestazioni che Qualità). Anche un bel sentire, devo dire, grazie ai pregevoli effetti ambientali e alla telecronaca rilassata del duo al commento (solo in lingua inglese). 

La recensione di PGA TOUR 2K25: birdie!
La personalizzazione del proprio personaggio consente di fare quasi tutto.

Tirando le somme su PGA Tour 2K25: recensione

Partiamo da una considerazione: se vi piace videogiocare il golf, il nuovo EvoSwing è da provare. Più nel complesso, per quanto riguarda tutto ciò che avviene sul campo di gioco si possono avanzare davvero poche rimostranze. In particolare, ho apprezzato moltissimo le opzioni che consentono di giocare solo alcune buche del torneo, lasciando le rimanenti alla simulazione della CPU, che immagino risulterà molto comoda per tutti coloro che devono ritagliarsi qua e là un po’ di tempo per giocare. 

Sul contorno invece credo dipenda dai gusti: personalmente inizio a essere un po’ stanco della formula imperante negli sportivi e derivati, soprattutto perché ormai si è sostanzialmente espansa ad ogni aspetto del gioco, online incluso dove i boost acquistabili hanno sempre il loro peso, non così gravoso come in altre serie, ma comunque presente. Alla fine dei conti PGA Tour 2K25 è senza dubbio un buon titolo, solido e piacevole da giocare, ma un po’ troppo simile a tanti titoli sportivi. Forse l’unicità del golf potrebbe invece essere d’ispirazione per portare il genere verso qualcosa di nuovo, come già ben fatto con EvoSwing.

 

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PGA TOUR 2K25

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

PGA TOUR 2K25 06jpg

PGA TOUR 2K25

PGA Tour 2K25 è un buon salto in avanti rispetto al precedente capitolo sotto numerosi punti di vista. Spicca il rinnovato sistema di controllo, EvoSwing, che mira a replicare sullo stick destro lo swing della mazza da golf sull'erba. ma anche dal punto di vista di grafica, sonoro e modalità si possono apprezzare alcune nuove introduzioni, non rilevanti come EvoSwing, ma comunque apprezzabile. Per quanto riguarda il contorno, invece, la direzione intrapresa sta portando la serie verso la struttura standard degli sportivi, che secondo noi non si presta benissimo a questa disciplina. 

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