Nobunaga's Ambition Awakening, la recensione!

Abbiamo testato per voi lo strategico storico giapponese!

Nobunagas Ambition Awakening la recensione

Nobunaga's Ambition Awakening: sulle tracce dell'eroe della storia giapponese

La figura storica di Oda Nobunaga è semplicemente affascinante e potrebbe rappresentare quasi da sola l'anima dell'epoca Sengoku. Capace di arrivare a un passo dal dominio dell'intero Giappone, nonostante fosse un semplice feudatario minore, Nobunaga ha sempre catalizzato su di sé l'attenzione di chiunque, dai suoi contemporanei agli storici, diventando con il passare dei secoli un emblema della cultura popolare nipponica, comparendo in romanzi, film, manga, anime, videogiochi e chi più ne ha, più ne metta. Lo abbiamo visto rappresentato e citato in maniera positiva in opere come Ninja Gaiden o Inazuma Eleven, mentre in altre situazioni è stato utilizzato come figura negativa, vedi Onimusha o due tra i musou più famosi: Samurai Warriors e Sengoku Basara. Ma chi era davvero Nobunaga? Senza dubbio un grandissimo condottiero e un politico intelligente, capace di guardare oltre alla tradizione giapponese e di sfruttare le novità portate dagli occidentali sbarcati nell'arcipelago del Sol Levante: memorabile la sua tattica di schierare diverse righe di fucilieri una dietro l'altra così che mentre una stava ricaricando, le altre continuavamo a colpire la malcapitata cavalleria avversaria, mossa che gli permise di vincere tanti scontri come la celebre battaglia di Nagashino. 

Ma non siamo qui a incensare la figura di Nobunaga (o forse si), bensì a parlare della nuova incarnazione del videogioco che ci porta al periodo Sengoku e ci vestire i panni di uno dei condottieri dell'epoca per cercare di unificare il Giappone. Ecco a voi la recensione di Nobunaga's Ambition: Awakening! Per l'occasione abbiamo spostato i nostri eserciti su PlayStation 4, ma ovviamente voi potrete giocare anche nelle versioni PC e Nintendo Switch. Gestione e strategia, strategia e gestione. Il gameplay di Nobunaga's Ambition Awakening non si discosta dalla tradizione della saga, sebbene questo episodio presenti alcune novità.

Nobunaga's Ambition Awakening, la recensione!

L'idea di base è semplice: ci si lancia in uno degli scenari a disposizione, si interpreta uno dei tanti signori della guerra dell'epoca Sengoku (che ricordiamo andò dal 1467 al 1603) e ci si scatena nella titanica impresa di dominare il paese o, quantomeno, di sopravvivere in mezzo a un marasma di feudatari assetati di potere. Il primo passo per cercare di ritagliarsi uno spazio nella complicata storia del Giappone e passare da un intricato tutorial che con una campagna introduttiva che cerca di darci i mezzi per riuscire a sopravvivere e primeggiare. Se non avete giocato a uno degli episodi precedenti, sappiate che il primo impatto è simile a lanciarsi nudi in corsa contro una truppa di samurai armati di tutto punto: uno shock non indifferente. In pochi minuti si comprende che la quantità di dati da dover gestire è a dir poco enorme e il tutto è condito dalla mancanza della lingua italiana, per cui è richiesta una comprensione ben più che scolastica dell'inglese.

Chiariamo immediatamente un punto: pensare che una produzione del genere potesse mettere in campo una traduzione nella nostra lingua, vista l'enorme quantità di testi e il poco mercato, era semplicemente impossibile, ma ciò non toglie che per godere a pieno di Nobunaga's Ambition Awakening serva una padronanza dell'inglese ben più che scolastica e l'utente italico deve tenerne assolutamente conto. Colgo l'occasione per segnalare che il parlato è anch'esso presente solo in inglese, scelta che va controcorrente rispetto a tutte o quasi le produzioni nipponiche odierne dove compare anche la lingua originale e che sarebbe stata una manna per gli appassionati. Nulla che infici il valore del gioco, ma per la nicchia di fan sarebbe stato un elemento di ulteriore immedesimazione.

Come dicevamo, però, la nostra avventura in Nobunaga's Ambition Awakening deve obbligatoriamente passare dal lungo tutorial e, a dire la verità, quando ci siamo ritrovati a camminare da soli sulle nostre gambe, ci siamo resi conto che alcuni elementi di gameplay e digestione del nostro dominio non erano nemmeno stati presi in esame dalla campagna di apprendimento. Insomma, armatevi di pazienza e mettete in conto una lunga fase di apprendistato. Gli scenari in cui potrete giocare sono tutti i spirati alle fasi più importanti del periodo Sengoku, fatto salvo per uno che lascia spazio a situazioni ipotetiche, per quanto ben inserite nella credibilità storica. A inizio partita dovremo scegliere il daimyo (signori, funzionari militari e feudatari vari) da interpretare, tra una enorme selezione di personaggi storici più o meno potenti, con i propri possedimenti che vedrete chiaramente sulla mappa di gioco, ovviamente a perfetta immagine dell'arcipelago giapponese.

A meno che non siate amanti delle sfide ai limiti dell'impossibile e non abbiate già una ottima esperienza con i precedenti capitoli della saga, è consigliabile iniziare interpretando un daimyo tra i più potenti, così che non dobbiate sin da subito lottare per la sopravvivenza, ma abbiate modo di dedicarvi alla conquista dei territori confinanti senza troppi patemi... ma ricordate di selezionare un livello di difficoltà adeguato, perché già a "facile" troverete diversi problemi ostici da superare. La difficoltà è un punto molto importante del gameplay di Nobunaga's Ambition Awakeming e ci mette davanti a un livello di sfida non indifferente. Già a "normale" si sudano le proverbiali sette camicie (sette kimoni, va bene, sette kimoni), sebbene ci sia sembrato che il gioco permetta un po' più di elasticità rispetto ai rapporti diplomatici con gli altri feudi. Gestione delle provincie e delle risorse, guerra e diplomazia, questi sono i capisaldi del daimyon vincente.

Nobunaga's Ambition Awakening, la recensione!
Lo spazio per costruire c'è, ma serviranno tanti soldini...

Conquistare il Giappone è una missione per pochi eletti, ma che soddisfazione!

Il daimyon vincente, appunto, deve riuscire a gestire una marea di fattori e informazioni, ma ha un importante asso nella propria manica, cioè l'intelligenza artificiale che muove i suoi vassalli. Infatti potremo avere una ampia schiera di seguaci a cui affidarci, tratti da una lista di circa duemila personaggi storici, ognuno con le proprie caratteristiche, attitudini e capacità. A ognuno di esso potremo dare diversi compiti, a partire dalla gestione delle città, sino a operazioni diplomatiche o marce militari di assedio. L'IA si è dimostrata molto affidabile, ma allo stesso tempo assai invasiva. I nostri vassalli hanno infatti una linea di comportamento che seguono senza porsi troppe domande e senza darci particolare modo di interagire. Il sistema ha una doppia valenza: da un lato ci evita di dover seguire ogni singola provincia e ogni nostro aiutante, ma dall'altro sottare i nostri sottoposti dal nostro ferreo controllo, costringendoci (nelle fasi di gioco più avanzate) a porci davvero tanti dubbi sulle assegnazioni.

A dire la verità avremmo gradito poter avere un maggiore controllo a riguardo, ma ci rendiamo conto che la scelta renda un po' più accessibile un titolo già di per sé molto impervio. Lo scorrere del tempo è gestito in base a tre velocità selezionabili, ma c'è sempre il modo per metterlo in pausa e poter fare mente locale sulla gestione di tutto il nostro dominio. Il cuore pulsante di tutto è il concilio, in cui potremo scegliere le politiche da applicare e come rapportarci con i nostri sottoposti, che non perderanno occasione per proporci la loro visione delle cose, consigliandoci azioni a loro modo di vedere utili alla nostra ascesa. Per quanto ci si possa fidare di consiglieri e vassalli, sarà il caso di prendere i consigli come se venissero da persone reali e quindi fallaci. Dire di "si" a tutti non è assolutamente un buon modo per primeggiare, ma la strada del successo passa attraverso a una oculata gestione di tutto: costruzioni, politiche, diplomazia, contrattazioni con i mercanti e rapporti con le varie personalità.

La lealtà dei vassalli deve essere conquistata, o rischieremo di subire voltafaccia e tradimenti, per quanto allo stesso modo potremmo prendere sotto la nostra ala protettrice un luogotenente scontento dal comportamento di un altro daimyo. Lo avete capito, no? Nobunaga's Ambition Awakening necessita la vostra massima attenzione su tantissimi fronti e non ammette distrazioni.

Nobunaga's Ambition Awakening, la recensione!
La bilancia delle contrattazioni: ma ne varrà sempre la pena?

Ovviamente la guerra ha un ruolo di rilievo nella trama di Nobunaga's Ambition Awakening. Subiremo assedi e se vorremo espandere il nostro controllo dovremo mettere mano alle armi e attaccare i castelli avversari. Una volta decisa quale roccaforte conquistare, potremo decidere quali parti del nostro esercito mettere in marcia, con i comandanti che sceglieranno la strada da compiere (ecco ritornare prepotente l'intelligenza artificiale) per poi scatenarsi all'attacco. Arrivati a questo punto potremo scegliere se lasciare tutto in mani all'IA o se entrare in quello che a tutti gli effetti è un minigioco in cui potremo muovere le truppe durante l'assedio e cercare la tattica vincente. All'atto dei fatti, l'attacco frontale si è mostrato molto spesso poco utile, mentre accerchiare il nemico e fiaccarlo è sembrata la mossa migliore. Il gameplay di Nobunaga's Ambition Awakening è letteralmente il cuore di tutto il gioco ed è ben immerso nell'ambientazione storica Sengoku, tanto che spesso avremo modo di assistere a scene in cui ci verranno raccontati i reali avvenimento degli anni che staremo giocando e che serviranno a immergerci ancora di più nell'ambientazione.

Allo stesso modo, il gioco inserisce eventi random che renderanno più realistica la nostra partita, magari mettendoci davanti a una calamità naturale come un tornado o situazioni simili. I controlli dell'edizione giocata da noi, quella dedicata a PlayStation 4, cercano di sfruttare a pieno il controller della console Sony, ma è chiaro come la grande mole di comandi e di dati da tenere sotto controllo sia molto più adatta a un sistema basato su mouse e tastiera. Ovviamente chi decide di giocate un titolo come questo su console deve mettere da conto una ovvia problematica legata al sistema di controllo, e anche Nobunaga's Ambition Awakening mostra una certa farraginosità, con un sistema non troppo intuitivo che vede combinazioni tra tasti frotali e dorsali che permettono di accedere a varie sezioni. Difficile pensare ad alternative, ma anche dopo decine di ore di gioco mi sono trovato a non ricordare la combinazione necessaria per accedere a una specifica sezione: frustrante!

Tecnicamente Nobunaga's Ambition Awakening offre soluzioni votate ad alleggerire un sistema in cui la CPU deve gestire una marea di variabili, con la mappa di gioco abbastanza sacrificata e soluzioni bel poco animate nelle varie scene narrative. La scelta è funzionale, ma tradisce uno sviluppo legato alla precedente generazione di macchine da gioco. Magari in futuro potremo sperare in qualcosa di più, ma per ora dobbiamo accontentarci di questo. Il sonoro è piacevole, ma non ci sono state situazioni in cui abbiamo ascoltato tracce davvero memorabili. Tutto concorre a rendere Nobunaga's Ambition Awakening un degnissimo nuovo capitolo di una saga che ha alle spalle tantissimi anni di esperienza, ma anche questa volta rimane imbrigliata da due fattori: da una parte un mercato di riferimento indubbiamente di nicchia, dall'altro un budget di sviluppo che non ha permesso soluzioni più all'avanguardia.

Nobunaga's Ambition Awakening, la recensione!
Quando trovi il tuo personaggio storico preferito in un video game, sei tanto felice!

Ad ogni modo la nuova avventura nell'epoca Sengoku, dove inseguiremo i sogni di Oda Nobunaga, si è rivelata capace di regalare tante soddisfazioni, a patto di mettere in campo tanta (ma tanta) pazienza e voglia di imparare tutte le meccaniche di un gioco che sebbene faccia qualche sconto ai giocatori rispetto al passato, continua a risultare dedicato a una fetta di pubblico hardcore e fortemente interessata alla storia del Giappone. Se amate le saghe storiche dedicate a samurai e daimyo, potreste trovare svariate soddisfazioni in questo titolo, grazie anche a una struttura ben studiata, ma ricordate che la strada per conquistare il paese del Sol Levante non è mai stata semplice!

Nobunaga's Ambition: Awakening

Versione Testata: PS4

7

Voto

Redazione

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Nobunaga's Ambition: Awakening

Nobunaga's Ambition: Awakening è uno strategico gestionale che non delude, per quanto indirizzato a una nicchia di utenti davvero ristretta, soprattutto nel nostro mercato. Una marea di dati da seguire sfruttando controlli un po' farraginosi, quantomeno sulla versione PlayStation 4 provata da noi. Come in passato, le azioni tendono a ripetersi troppo già nel medio periodo, ma alcune novità aumentano le variabili. Se però siete amanti del periodo Sengoku o della storia giapponese in generale, godrete di enormi soddisfazioni quando riuscirete a far prosperare il vostro dominio a o vincere una difficile campagna militare. Attenzione però: il gioco è totalmente in inglese (anche le voci, niente giapponese) e la mole di testi e istruzioni è importante, anche rispetto ad altri titoli dello stesso genere. D'altro canto unificare il Giappone è sempre stata un'impresa per pochi: siete pronti a raccogliere la pesante eredità di Oda Nobunaga?