Era il 1996 quando Nights into Dreams debuttava sul Sega Saturn, si trattava di un titolo altamente spettacolare, onirico e coinvolgente, l'avversario numero uno, in piena guerra fredda tra console di quel Super Mario che sarebbe uscito solo qualche mese più tardi sul Nintendo 64.Nonostante l'ottimo successo raccolto, Nights sembrava destinato a non avere alcun successore, una scelta dettata forse dall'originalità e dall'unicità del titolo difficilmente replicabile in un sequel, oppure più semplicemente per vie delle numerose vicissitudini che hanno dovuto affrontare la Sega ed il Sonic Team in questi anni. Invece a dispetto di quello che poteva sembrare un oblio eterno, Nights ritorna su console, scegliendo il Wii come nuova casa.
Ogni livello sarà disseminato di anelli; centrateli per incrementare la vostra barra energetica.
Il punto esclamativo indica che quell'uccellaccio nasconde qualcosa d'interessante, catturatelo!
Nights....un abbigliamento perlomeno bizzarro.
Così come accadeva nel titolo per Saturn, anche in questa occasione si potrà scegliere tra due differenti personaggi, Will ed Elen, due ragazzini (rispettivamente maschio e femmina), molto diversi tra di loro ma accomunati da problemi e paure relative alle loro amicizie e famiglie. I due protagonisti si ritroveranno nel fantastico Mondo dei Sogni, diviso in Nightopia un reame felice che ci ospita nelle nostre notti serene, e quello di Nightmare, dove gli incubi prendono vita ed il cui re vorrebbe distruggere il regno rivale per poter offrire solamente notti infauste.
A seconda del personaggio scelto, andremo a vivere due avventure differenti, che presenteranno però similitudini ed incroci e che soprattutto inizieranno nello stesso modo. Appena fatta conoscenza con Nights dovremo infatti “dualizzarci” con lui, uno strano neologismo per indicare che assumeremo le sembianze di questo androgino giullare unendo i rispettivi spiriti. Una volta entrati nell'ambiguo corpo del vero protagonista del titolo, dovremo affrontare un breve e per la verità scialbo tutorial, utile per memorizzare le (poche) mosse a disposizione del nostro eroe e soprattutto per padroneggiare al meglio il sistema di controllo.
A proposito di quest'ultimo aspetto, al giocatore viene concesso in tale ambito assoluta libertà. Si potrà utilizzare il solo “telecomando”, l'accoppiata Wii Mote/Nunchuk, il classic controller fino al pad del Gamecube. A parte il primo (poco pratico da padroneggiare), tutte le altre tipologie di controllo si sono rivelate piuttosto adatte, anche perché oltre allo stick analogico sarà utilizzato solamente un altro pulsante.
Dopo qualche minuto di legittima confusione, basterà davvero poco tempo di pratica per incominciare a muoversi con grande leggerezza, svolazzando per i livelli esattamente come accadeva dodici anni fa con il suo predecessore.. I livelli però non saranno esplorabili completamente, difatti nonostante il gioco presenti degli ambienti tridimensionali e profondi, il nostro personaggio potrà muoversi (sempre riferendoci alle fasi di volo) solamente in due dimensioni, rimanendo legato ad una orbita invisibile ma predefinita. Una scelta che può apparire strana, ma solo per chi non ha mai avuto la fortuna di giocare il capitolo originale.
I boss richiederanno sempre una certa dose di arguzia e strategia per essere battuti.
Nelle sue fasi più ispirate il titolo presenta uno stile grafico di altissimo valore.
Non si stanno toccando le mani, si stanno dualizzando!
Questo sistema funziona infatti benissimo, e permette al giocatore di sbizzarrirsi in coreografie volanti, giri della morte e quant'altro con estrema naturalezza e facilità. Le fasi “volanti” rappresentano anche in questo nuovo episodio, il fulcro stesso del gioco, anche se non ci si potrà muovere a 360 una discreta fase di esplorazione sarà comunque garantita dal fatto che potremo affrontare il livello su diverse altezze, inoltre la relativa linearità del gioco serve a mantenere il ritmo sempre molto elevato. Ed é appunto su quest'ultimo fattore che si basa gran parte della giocabilità di Nights; i livelli sono infatti disseminati di anelli da attraversare per ottener buoni punteggi e soprattutto per ricaricare la propria barra energetica.
Barra che andrà progressivamente esaurendosi utilizzando l'accelerazione. Questa spinta servirà sia per incrementare la velocità (utile per raggiungere nemici più rapidi) e sia come aiuto per ottenere delle concatenazioni sempre più lunghe andando così ad incrementare il nostro score finale. Oltre alla spinta di accelerazione, l'unica altra abilità a disposizione del nostro “giullare” é una sorta di piccolo vortice in grado di risucchiare i nemici, che si può formare solamente effettuando velocemente un giro della morte.
Queste sezioni per così dire classiche, sono certamente le più riuscite dell'intero gioco, grazie al buon ritmo e alla discreta varietà offerta, ma sono purtroppo ogni tanto interrotte da altre decisamente meno ispirate. In alcuni momenti, pochi per fortuna, Journey into dreams si trasforma infatti in un platform, dove controlleremo uno dei due ragazzini, caratterizzato da situazioni banali, mediocrità diffusa ed anche da un notevole passo indietro dal punto di vista grafico. Altre varianti sul tema, pur divertenti, sembrano in alcuni casi un po' forzate ed estranee alla vera natura del gioco. Discorso differente invece per gli scontri con i boss, tutti di ottima fattura; di dimensioni spesso spropositate, richiederanno un grande impegno ed anche una certa astuzia per essere risolti a proprio favore.
Come già accennato in precedenza il titolo anche per quel che riguarda la grafica si presenta altalenante; da una parte abbiamo le fasi in cui Nights é protagonista (la grande maggioranza), che presentano ambienti onirici davvero evocativi, coloratissimi, ricchi di dettagli e dove ci si muoverà sempre in maniera fluida, ed ottimamente seguiti dalla telecamera, dall'altra le sezioni platform, con texture che sembrano appartenere alla scorsa generazione, animazioni legnose, ed inquadrature non sempre precise. Più “coerente” il sonoro, che offre dei brani orchestrati di altissima qualità, non solo decisamente adatti ma anche molto orecchiabili.
La possibilità di vivere due storie differenti, giova certamente alla longevità del titolo, aiutata anche da una modalità multigiocatore, semplice ma ben riuscita (soprattutto per quel che riguarda le corse), che permetterà di sfidarsi contro giocatori di tutto il mondo grazie all'online,
Nights Journey into dreams é un prodotto certamente di qualità; un buon seguito di un titolo che ha fatto storia, che però non riesce ad avvicinarsi al suo predecessore, soprattutto per via di una cura altalenante, capace di offrire sezioni coinvolgenti e divertenti con altre certamente meno ispirate.
Più combo concatenerete e più elevato sarà il punteggio, semplice no?
Ogni livello deve essere affrontato entro un limite di tempo, ma a meno che non ve la prendiate davvero comoda, il conto alla rovescia non dovrebbe creare problemi.
Mangiare un gelato non é sempre una situazione piacevole.
Il seguito dello storico Nights, é un titolo globalmente discreto, che offre il meglio di sé nelle fasi ispirate al suo predecessore (quelle di volo e gli scontri con i boss) e che invece delude nelle novità. Peccato perché con una maggior cura il titolo avrebbe potuto ambire a ben altra valutazione.
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