MotorStorm : Artic Edge

MotorStorm  Artic Edge
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I piani di Sony per la fine di questo 2009 erano chiari fin dall'E3: PSP non doveva più essere l'ultima ruota del carro, pecora nera di una famiglia che l'aveva ripudiata. No, assolutamente. Per una volta, possiamo dire senza paura di essere soddisfatti di come stia girando il vento. I risultati già iniziano a vedersi, e l'arrivo su console portatile di grandi saghe nate su PS3 ne é l'esempio più lampante. L'ottimo Resistance: Retribution, l'attesissimo Little Big Planet e ora questo spin-off tutto pepe di Motorstorm. Per l'occasione, la bandiera é passata a Bigbig Studios, piccola casa nata dalla costola di Evolution. Gare assatanate e motori rombanti saranno mai riusciti ad entrare nel piccolo schermo di PSP, senza perdere la lucentezza che li contraddistingue da sempre?

Potevano mai non esserci le motoslitte in un gioco ambientato sulla neve?
Potevano mai non esserci le motoslitte in un gioco ambientato sulla neve?
Ecco un esempio di bivio. Se non fosse per i cartelli luminosi, a quella  velocità a malapena vedremmo la strada.
Ecco un esempio di bivio. Se non fosse per i cartelli luminosi, a quella velocità a malapena vedremmo la strada.
Il Festival dei motori é tornato, più freddo che mai. La neve non é solo un fattore visivo, ma anche un problema in più a cui dar caso quando si corre.
Il Festival dei motori é tornato, più freddo che mai. La neve non é solo un fattore visivo, ma anche un problema in più a cui dar caso quando si corre.


Partiamo da una piccola - ma vitale - premessa, utile soprattutto a chi della serie conosce poco o niente. Motorstorm é un esperimento particolare, tanto lontano dal realismo quanto la notte é lontana dal giorno. Gli amanti della simulazione non sono mai stati i benvenuti, meglio chiarirlo fin dal principio, mentre chi viveva a pane e Burnout trovò lo stesso qualcosa di diverso dal solito. Il suo obbiettivo é quello di regalare ai giocatori una varietà fuori dal comune, con gare che vedono contemporaneamente moto, buggy o camion come suoi protagonisti. Gare che, di civile, non hanno nulla. Spintoni e voli in crepacci senza fondo sono l'unica regola, in un festival dove - di regole - non ne esistono. Sicuri di essere cattivi abbastanza per reggere una tale pressione? Allora seguiteci.

Come intuibile dal titolo stesso, Artic Edge trasferisce le battaglie su due e quattro ruote nelle gelide lande del Nord. In Alaska, per essere più precisi. Una giusta ventata d'aria fresca (o fredda?), dopo aver regnato incontrastati nei polverosi canyon della Monument Valley e, in seguito, nelle rigogliose foreste di Pacific Rift. Prima di parlare della novità rappresentata dalla neve, é doveroso premettere una cosa: rimpicciolita o no, l'aria di Motorstorm la si respira fin da subito. Ci sono le gare al limite del brutale, ci sono le piste multi-livello con infinite scorciatoie e strade secondarie da scoprire, c'é il Turbo illimitato da azionare quando più ci aggrada (a patto di non far surriscaldare il motore). Insomma, il divertimento é rimasto praticamente immutato, e la sensazione di giocare ad un capitolo per console casalinga non é poi così lontana.

La neve, dicevamo, non é una semplice introduzione grafica, messa lì solo per poter vantare un'ambientazione nuova. Anzi, é incredibile notare come anche su una console poco performante - soprattutto se paragonata a quella su cui Motorstorm é abituato a girare - il team sia riuscito a ricreare una differenziazione così netta tra le varie tipologie di terreno. Acqua, neve alta, neve bassa, fango, ghiaccio: prima di lanciarvi in un glorioso sprint fareste bene a controllare dove mettete i piedi (pardon, le ruote). Ogni veicolo é maggiormente portato ad attraversare incolume determinate zone senza più di altri. E se, ad esempio, tir e motoslitte mostreranno i muscoli nella neve profonda, veicoli più equilibrati avranno la meglio sul ghiaccio scivoloso. La scelta del mezzo giusto, quindi, non si baserà esclusivamente sulla nostra tipologia di guida, aggressiva o elusiva che sia, ma anche sulle strade che abbiamo intenzione di percorrere. Risultato? Imparare a menadito ogni percorso avrà ancora più importanza.

Buggie e macchine da corsa insieme? Niente di strano. Dopotutto, parliamo di Motorstorm.
Buggie e macchine da corsa insieme? Niente di strano. Dopotutto, parliamo di Motorstorm.
La modellazione delle mappe é molto fantasiosa. A volte sembra di essere su una pista da Bob.
La modellazione delle mappe é molto fantasiosa. A volte sembra di essere su una pista da Bob.
Attenti alle bufere di neve, perché la visibilità ne risentirà (ancora) di più.
Attenti alle bufere di neve, perché la visibilità ne risentirà (ancora) di più.


Buono il parco veicoli, una ventina in totale (tre per ogni tipologia), e questa volta differenziato non solo nell'aspetto, ma anche nelle peculiarità interne. Ciò non implica che il puro fattore estetico passi in secondo piano, assolutamente. Un completo editor, infatti, ci permetterà di personalizzare il nostro bolide fin nei minimi particolari, dal colore della carrozzeria a quello dei cerchioni, dalla posizione degli adesivi al vestiario del pilota stesso. Come é giusto che sia, ogni giocatore deve avere la possibilità di infondere la sua anima nella propria creazione, e Arctic Edge glielo permetterà. Intuibile che non tutto questo sarà disponibile fin dal principio. Volete sbloccare il possibile e immaginabile? Allora preparatevi psicologicamente ad affrontare il Festival, vera anima della modalità in singolo. Una serie di gare non aspettano che voi, una decina di mostri rombanti non desiderano che altro essere domati. Riuscirete ad addomesticare questi cavalli imbizzarriti o cadrete inesorabilmente dalla loro sella?

Purtroppo, come in ogni Motorstorm, il Festival si rivela essere nient'altro che un collante - dal dubbio gusto, per di più - tra una corsa e l'altra. Colpa la sua parziale mancanza d'innovazione rispetto ai capitoli precedenti, o i pochi tipi di modalità disponibili. Insomma, potrebbe venire a noia dopo sole poche ore, e non é un aspetto chissà quanto positivo. Per la cronaca, parliamo di gare normali, sfide contro il tempo o di eliminazione, in cui tocca rimanere in testa alla classifica per un tot di secondi prima di vincere. Vero, niente di così fresco o appetibile, ma match rapidi e divertenti come questi - magari tra una fermata di treno e l'altra - ben si adattano alla portabilità di PSP. Ma é altrettanto vero che é il comparto multiplayer a farla da padrone. E poteva mai essere altrimenti? Che sia in rete o in locale poco importa: lo spasso é assicurato.

Il lato tecnico di Artic Edge, più che esagerare nel riempire lo schermo di poligoni ed effetti speciali di ogni tipo, preferisce puntare alla funzionalità. Esatto, un po' come i capitoli casalinghi. Al fermo immagine é facile notare textures slavate o scenari spigolosi, ma quello che conta é che renda soddisfacentemente una volta in movimento. E, per fortuna, ci riesce. Non abbiamo un motore fisico capace di farci sentire ogni sbalzo delle sospensioni, come non abbiamo neanche un sistema di illuminazione in tempo reale degno di questo nome, per motivi così ovvi che non stiamo neanche a precisarli, ma quando ognuna di queste “mancanze” aiuta il frame-rate a restare stabile conta davvero qualcosa? É forse questa la più grande vittoria della software house: l'aver creato un gioco piacevole, simile ai fratelli maggiori e - soprattutto - fluido. A seguire, la solite e azzeccatissime tracce rock e non. Nomi altisonanti come i Bullet For My Valentine, Motorhead, Chemical Brothers o i Queens of Stone Edge vanno ad unirsi ad un cocktail esplosivo di musica spaccatimpani. Pezzi distruttivi per un gioco distruttivo, ed é giusto che sia così.

Anche le moto, ovviamente, avranno il loro spazio. Certo, con un bestione come quello alle spalle, il risultato é a dir poco scontato.
Anche le moto, ovviamente, avranno il loro spazio. Certo, con un bestione come quello alle spalle, il risultato é a dir poco scontato.
Siamo su PSP, ma qualche effetto carino c'é lo stesso. i fiocchi di neve spazzati dal vento, ad esempio, oltre alle tracce lasciate sul terreno dai pneumatici.
Siamo su PSP, ma qualche effetto carino c'é lo stesso. i fiocchi di neve spazzati dal vento, ad esempio, oltre alle tracce lasciate sul terreno dai pneumatici.
E quello? E' uno spazzaneve? Come se la situazione non potesse complicarsi ulteriormente!
E quello? E' uno spazzaneve? Come se la situazione non potesse complicarsi ulteriormente!


MotorStorm : Artic Edge
8

Voto

Redazione

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MotorStorm : Artic Edge

Motorstorm: Artic Edge tiene alto il nome della saga offrendo corse aggressive, audio sopra le righe e un level design che non ha nulla da invidiare ai capitoli PS3. Grafica a parte, é difficile dire dove finisca un capitolo portatile e dove cominci quello casalingo. Che sia un bene o un male, sta a voi deciderlo. Nonostante l'hardware rimpicciolito, Arctic Edge é praticamente identico agli episodi precedenti tanto nell'offerta quanto nel divertimento, con in più l'introduzione delle piste innevate, belle da vedere e da giocare, e del tuning estetico dei veicoli. In linea di massima, non siamo incappati in difetti scioccanti, o inattesi: il problema di questo spin-off é il suo appartenere alla serie, portandosi dietro tutti i pro e contro del caso. Il solito Festival noiosetto, l'ovvia tendenza all'arcade più sfrenato, lo schermo ridotto che - in racing come questi - non aiuta mai troppo: riuscirete a sorvolare su queste magagne? Allora preparate sciarpa e guanti, perché state per sbarcare in luoghi gelidi. A voi la possibilità di rendere questi ghiacciai il trono di un'indiscussa vittoria. O la vostra tomba.

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