MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!

Il baseball del team San Diego è pronto alla scalata verso le World Series!

MLB The Show 24 la recensione del ritorno del grande baseball

Passano gli anni, ma la passione per il diamante è sempre più forte!

Ogni anno in questo periodo ci ritroviamo a parlare del fatto che sebbene nel nostro paese a catalizzare l’interesse degli sportivi ci sia sua maestà il calcio, in altre parti del mondo esistano sport con altrettanto seguito e capaci di smuovere masse di appassionati e interessi milionari e uno di questi è il baseball. Giusto per capirne la portata, sono passati solo pochi mesi dalla notizia che il campione giapponese Shohei Ohtani ha siglato un contratto da 700 milioni di dollari spalmati su dieci anni con i Los Angeles Dodgers e la notizia ha letteralmente fatto il giro del mondo finendo anche sulle pagine dei nostri giornali.

Contratti da sogno a parte, eccoci dunque puntuali come un home run di Babe Ruth per la recensione di MLB The Show 24, il nuovo episodio del titolo dedicato al baseball sviluppato dai Sony San Diego Studio. MLB The Show 24 è disponibile per tutte le console sul mercato, sia di nuova che di vecchia generazione e ancora una volta ci cala nel mondo di questo stupendo sport facendoci vivere le atmosfere della Major League, il campionato maggiore americano. Volendo approcciarsi in modo forse un po’ troppo semplicistico (ma esplicativo) a questo titolo, potremmo definirlo il “FIFA” del baseball, per quanto FIFA non esista più, ma quantomeno riusciamo a fissare un concetto: MLB The Show 24 porta avanti la tradizione del marchio e si propone di far vivere un'esperienza a 360 gradi nella MLB, il tutto condito da un gameplay di stampo simulativo.

MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!
Un piacevole tuffo nel passato recente della MLB

Se stavate aspettando un episodio di The Show capace di tagliare col passato e compiere un netto salto di qualità, sappiate che il 2024 non è evidentemente l’anno giusto per questo step. Abbiamo già citato il fatto che siamo davanti a una produzione cross gen e quindi anche su Xbox Series X/S e PlayStation 5 (su cui è stata fatta la nostra prova) si nota il classico “collo di bottiglia” dovuto alla necessità di adeguare lo sviluppo alle macchine di vecchia generazione. La resa è quindi “vecchia”? Non proprio, perché in quel di San Diego si era lavorato davvero bene negli scorsi anni e The Show 24 continua a tenere botta, ma alcuni elementi iniziano a risultare un po’ troppo distanti dalle produzioni odierne.

Per quanto fluidità e colpo d’occhio siano sempre di qualità, quando si va a cercare i dettagli come i volti dei giocatori, qualcosa inizia a scricchiolare, soprattutto se parliamo di quanto creato da noi con l’editor, mentre le rappresentazioni dei giocatori reali mostrano un chiaro occhio di riguardo. Tutto questo per dire che sebbene l’impatto grafico non possa essere considerato il fattore più importante in un titolo sportivo, MLB The Show 24 mostra chiaramente la necessità di un cambio di rotta a riguardo, così da tornare ai livelli dei precedenti capitoli che oltre che a divertirci sapevano anche stupirci dal punto di vista tecnico.

Certo, iniziare una recensione parlando di tecnica può sembrare inusuale, ma così come il baseball americano tende a spettacolarizzare ogni suo elemento, alla stessa maniera MLB The Show 24 ci mostra tutto come un enorme… Show, al punto da ricalcare il suo  stesso titolo. Per quanto voci e testi siano tutti in inglese, bastano davvero pochi minuti per essere trascinati in una incredibile atmosfera che trasforma qualsiasi partita in un evento imperdibile, tra una telecronaca di qualità, luci, suoni, tifo e una regia capace di cogliere tutti gli elementi più interessanti, dai gesti atletici alle esultanze, passando per le smorfie insoddisfatte, magari dopo un colpo mal riuscito. Una manna per chi ama questo bellissimo sport, un circus affascinante per chi osserva da fuori e cerca di capire cosa ci sia di così eccitante nel colpire una pallina con una mazza… ma vi assicuriamo che il fascino di tutto quello che avviene sul diamante va ben oltre un lancio e una battuta. 

MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!
Lo spettacolo e l'atmosfera sono assicurtati

MLB The Show 24: poche novità, ma una marea di contenuti

Importantissimo passare un po’ di tempo sul tutorial, soprattutto per saggiare le diverse tipologie di comandi disponibili per le varie fasi di gioco, per quanto chi ha già giocato ai precedenti episodi avrà sicuramente una certa dimestichezza con le opzioni disponibili. Il team San Diego cerca, come sempre, di dare varie possibilità così che il gamer possa decidere se affidarsi al classico tempismo sulla pressione dei pulsanti o sfruttare le possibilità date dai controller di nuova generazione, dove a farla da padrone sono i comandi analogici. Per quanto ci riguarda, continuiamo a trovare la modalità classica più soddisfacente e funzionale, ma il fatto che ci siano tante possibilità rende l’esperienza di gioco adatta davvero a chiunque.

Il gameplay è suddiviso, esattamente come lo stesso baseball, in meccaniche di difesa e meccaniche d’attacco. Nelle prime dovremo cercare di evitare che i battitori raggiungano la casa base, mentre nelle seconde dovremo colpire la palla lanciata e correre di base in base: una semplificazione estrema attraverso la quale passano le decine e decine di azioni e scelte tecnico-tattiche che rendono il baseball il grande sport che è. Il gameplay di MLB The Show 24 riprende quasi del tutto quelle del precedente episodio e a essere necessari sono tempismo, mira e colpo d’occhio, ma segnaliamo una interessante novità nel gameplay difensivo per quel che riguarda il passaggio della palla tra le basi.

Quando ci troveremo a giocare in difesa, quindi in prima, seconda, terza base, interbase o esterni, qualora dovessimo lancia una palla o riceverne una dai nostri compagni, dovremo portare a termine quello che potremmo definire come un quick time event, dove avremo un periodo di tempo molto limitato per portare coi gli analogici un cursore in un dato punto e premere uno dei tasti dorsali, solo così lanceremo una palla precisa o riusciremo a bloccare a dovere il lancio ricevuto. La novità riesce a dare una maggiore dinamicità alle meccaniche di difesa e per quanto non si possa considerare una rivoluzione, risulta un piacevole tocco di freschezza.

MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!
Il sistema delle figurine funziona alla grande, anche senza microtransazioni

Ad ogni modo se siete gamer con esperienza sul diamante di The Show non avere alcun problema a entrare nel mood del nuovo episodio, mentre se siete neofiti dovrete mettere in conto, anche al livello di difficoltà più basso, una certa difficoltà nel comprendere le meccaniche di battuta. Questa, che piaccia o no, rimane una delle tecniche più difficili da padroneggiare e sappiate che anche dopo tante ore di gioco, piazzare un fuoricampo non sarà mai troppo semplice.

Se come abbiamo detto il gameplay ha ricevuto migliorie e novità marginali e il comparto tecnico risulta tendenzialmente invariato, quello contenutistico è ancora una volta il fiore all’occhiello di MLB The Show 2. Se già lo scorso anno la quantità di modalità e cose da fare era enorme, oggi sono ulteriormente aumentate, tanto che ai primi ingressi nel menù iniziale ci si sente quasi spaesati tra le tante possibilità. Non mancano le più classiche opzioni come amichevoli, campionati e gare di home run, ma sono altri i veri “core” del gioco, a partire dalle sfide online, dove purtroppo abbiamo notato diversi problemi di latenza che ci hanno impedito di portare a termine le partite con la corretta fluidità: ritardi e lag vari sono impensabili in un titolo dove il tempismo è tutto.

Possiamo anche pensare che i problemi siano legati al fatto che i giocatori presenti online sono quasi tutti d’oltreoceano, ma questo non toglie il problema. In alcune partite abbiamo anche avuto una stabilità maggiore, ma quando si tratta di azzeccare il momento perfetto per colpire un lancio, serve comunque una stabilità quasi perfetta. Anche nelle situazioni migliori non abbiamo mai avuto la sensazione che le reali capacità nostre o dei nostri avversari fossero davvero riportate nella gara e ci ripromettiamo di tornare a controllare questa modalità tra qualche mese, magari con qualche patch capace di sfruttare dei meccanismi in stile rollback dei picchiaduro

Quante c'è da fare sul diamante?

Meglio quindi pensare al gioco in singolo e qui l’offerta è davvero enorme. Tra tutte le possibilità disponibili segnaliamo l’immancabile Diamond Dynasty, una modalità in stile FUT dove dovremo gestire la nostra squadra e guadagnarci figurine per avere nuovi giocatori, oggetti e via dicendo, in un sistema che prevede la possibilità di microtransazioni, ma permette comunque di giocare con soddisfazione anche senza pagare. Per quel che abbiamo potuto vedere a oggi, anche senza spendere si riescono a trovare carte forti, ma sarà necessario capire come andrà a svilupparsi il gioco e il suo mercato interno tra gamer per comprendere quanto effettivamente sarà possibile divertirsi senza sborsare ulteriori soldi oltre l'acquisto della propria copia di MLB The Show 24.

MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!
Non sarebbe male fare un bel fuori campo...

C’è poi la classica modalità che prevede anche una parte manageriale, adatta per chi vuole tenere sotto controllo ogni elemento della propria squadra del cuore e se l'impegno che volete è più marginale, per voi ci sarà la marcia verso le World Series, cioè le fasi finali in cui le migliori squadre delle leghe si danno battaglia per vincere l'agognato trofeo. Qui non dovrete giocare le partite nella loro interezza, ma verranno scelti alcuni momenti specifici in cui dovrete dare il vostro apporto per raggiungere dei risultati e portare avanti la caccia alle World Series... fermo restando che ancora oggi, a margine e con un sorriso sulle labbra, ci chiediamo come mai gli americani continuino a definire campione del mondo chi vince il loro campionato!

Ancora più interessante è la carriera in cui creeremo un giocatore e lo porteremo alla ricerca del successo. La grande novità rispetto agli anni passati è che potremo creare anche un avatar di sesso femminile che avrà una story line tutta personale che partirà dal MLB Draft Combine, un evento che serve a far mettere in mostra i migliori prospetti e ci porterà verso la gloria, a patto di giocare bene le nostre carte. Non manca la possibilità di scegliere come rispondere ad alcune situazioni, come interviste o chiacchierata con compagni e amici e in base a cosa diremo potremmo avere qualche bonus. La storia della Major League non ha mai visto scendere in campo una donna, se non nelle leghe minori, ma non c'è nessun regolamento che vieti che questo possa accadere in futuro e chissà che non saremo proprio noi a sfatare questo tabù, quantomeno virtualmente. In un periodo dove gli sforzi per l'inclusività non sono mai abbastanza, MLB The Show 24 compie un passo tanto importante quanto non forzato proprio perché, appunto, non c'è nulla che possa vietare nel baseball la presenza di un team misto come già accade in altri paesi del mondo. Uomo o donna, la scelta spetta soltanto a voi.

L'abbuffata non è certo finita qui, perché per gli amanti della storia dello sport sono presenti ben due campagne (e in futuro il San Diego Studio dovrebbe rilasciarne altre): una è la seconda stagione dedicata alla lega per solo giocatori neri che ha convissuto sino al 1960 con la MLB, l’altra è dedicata alla carriera di Derek Jeter, campione dei New York Yankees che a partire dagli anni ‘90 ha segnato un’epoca al punto che nel 2020 è stato inserito nella hall of fame del baseball e gli stessi Yankees ne hanno ritirato l’iconica maglia col suo numero 2. In entrambi i casi dovremo rivivere importanti momenti della storia del baseball e ovviamente portare a termine specifici compiti che ci permetteranno di andare avanti con le sfide disponibili.

MLB The Show 24, la recensione del ritorno del grande baseball!
Giocando con frequenza si possono ricevere diversi premi

A impreziosire il tutto ci sono tanti filmati d'epoca e contenuti che faranno la gioia di qualsiasi appassionato e magari faranno scoprire qualche interessante informazione a chi solo oggi si avvicina al baseball. Si, perché per quanto non sia un gioco perfetto, MLB The Show 24 rimane una ottima simulazione con una quantità di contenuti enorme e sebbene sia principalmente indirizzato a un pubblico di appassionati (molto ristretto qui in Italia) rappresenta anche un ottimo punto di inizio per avvicinarsi al baseball qualora ne foste incuriositi. Adesso però, cari ragazzi con sede a San Diego, ci aspettiamo un MLB The Show 25 davvero capace di sfruttare PlayStation 5!

 

MLB The Show 24

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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MLB The Show 24

MLB The Show 24 è un ottimo titolo e rimane senza alcun dubbio il punto di riferimento per gli amanti del baseball che puntano a un approccio quanto più simulativo possibile. Per quanto la concorrenza sia praticamente nulla, il team San Diego continua a lavorare per rendere l’esperienza sempre migliore, limandola di anno in anno. Sebbene dal punto di vista del gameplay si possono notare alcune interessanti novità, la produzione di un titolo cross gen inizia a farsi sentire e il chiaro “collo di bottiglia” dei vecchi hardware deve assolutamente sparire il prossimo anno. Contenutisticamente MLB The Show 24 è mastodontico e offre divertimento per tutti i gusti, passando dalle partite rapide a quelle dove ogni elemento della gestione di giocatori e squadra deve essere tenuto da conto, senza dimenticare carriera, modalità storiche e la Diamond Dynasty, per la gioia di tutti coloro che amano i titoli con carte collezionabili. Se amate il baseball l’acquisto è obbligato, se siete anche semplicemente affascinati da questo incredibile universo, MLB The Show 24 è comunque consigliatissimo, perché riesce a portare sulle nostre console tutte le emozioni del diamante. Godiamoci questo 2024, ma speriamo che il prossimo anno porti The Show su un livello davvero “next”.