Leisure Suit Larry Box Office Bust

Leisure Suit Larry Box Office Bust
Quando le donne avevano la coda
Stempiato, con la pancetta e impacciato, ma perennemente attratto dalle donne come una calamita dal ferro. Così vogliamo ricordare Larry Laffer, tanto pasticcione quanto simpatico. Semplicemente un idolo degli anni '80-'90, protagonista di una serie di avventure grafiche nate dalla geniale mente di Al Lowe ed edite dalla mai abbastanza compianta Sierra On-line. Ma gli anni passano anche per i miti e avvengono naturali passaggi del testimone. Sulla cresta dell'onda (si fa per dire) é ora infatti Larry Lovage, nipote diretto dell'uomo che ci ha donato centinaia di risate e altrettante battute a sfondo sessuale. Già protagonista di Leisure Suit Larry: Magna Cum Laude, apparso su console della scorsa generazione, il nuovo Larry torna alla carica, nuovamente nel disperato tentativo di conquistare il cuore (e non solo...) di qualche bella signorina.

Quasi meglio dell'attore originale...
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Negli studios si producono film molto poco probabili...
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La povertà grafica regna sovrana
La povertà grafica regna sovrana


Entrato in scena proprio con l'abbandono della serie da parte di Al Lowe, a causa di problemi nati dalla chiusura della Sierra On-Line, il giovane Larry si trova a dover rispondere alla richiesta d'aiuto del vecchio zio ormai magnate del cinema, ma sempre con la passione delle “pollastrelle”. Il compito dello strampalato nipotino sarà quello d'infiltrarsi negli studi cinematografici nei panni di un semplice garzone, per scovare una “talpa” mandata da una ditta avversaria a sabotare i lavori del buon Laffer. Tra un lavoretto e l'altro, il nostro protagonista non si farà mancare il tempo per abbordare praticamente qualsiasi essere di sesso femminile tra i personaggi principali del gioco che, più o meno puntualmente, non mancheranno di trattarlo come il meno interessante degli esseri umani presenti sul pianeta.

Segno distintivo della serie é un continuo ed incessante humor a doppio senso, fatto di perenni richiami al sesso, vissuto e trattato con toni comici, quasi macchiettistici, come d'altro canto dimostra il design “cartoonesco” che da sempre accompagna la famiglia dei Larry. Praticamente ogni elemento del videogioco é permeato da chiare e inequivocabili richiami ad atti o figure sessuali, senza contare i dialoghi, scritti per essere a doppio senso dalla prima all'ultima parola. Chi ha avuto la fortuna di mettere mano ai precedenti capitoli, sa perfettamente cosa attendersi, nonostante sia necessario segnalare un picco verso il basso per quanto riguarda lo stile profuso nelle battute. Fatte salve alcune salacità, spesso si incontrano situazioni sconclusionate, dove la volgarità sembra essere più fine a se stessa che intenzionata a strappare la risata del giocatore.

(In)degno nipote
Insomma, la mancanza della mano di Lowe si fa sentire, molto più che nel precedente Magna Cum Laude. Non parliamo solo della stesura dei copioni, ma dell'aria che si respira durante tutto il gioco. Inserito in un ambiente totalmente in tre dimensioni, con un approccio sostanzialmente action-adventure, Larry dovrà districarsi tra i vari compiti (tutti di stile molto... particolare) che, gira e rigira, finiranno spesso con il seguire il canovaccio di raggiungere un punto prestabilito e parlare con il dato personaggio. Di tanto in tanto, sarà possibile affrontare alcuni mini-game, che andranno dallo sparatutto alla prova di riflessi, passando per una discreta gamma di situazioni che purtroppo si rivelano estremamente semplicistiche, dalla prima all'ultima.

Tutto si svolge dentro gli studios di zio Laffer, in cui andremo a conoscere abitudini, capricci e vizi delle star, cercando di fare del nostro meglio per accontentarle. Per rendere più varie le partite, il nostro Larry avrà l'occasione di fare sogni “a tema”, ispirandosi ad alcuni capolavori della storia del cinema (non avrete davvero nessuna fatica a capire le fonti d'ispirazione). L'escamotage dei sogni, permette dunque di ampliare le ambientazioni, che passeranno dal selvaggio West a enormi transatlantici (chi ha detto “Titanic”?), tenendo sempre presente il tema fisso del sesso. Insomma, qualche spunto su cui costruire il gioco, ci sarebbe anche. Peccato che basti muoversi per pochi minuti in questo mondo di cineprese e sfondi di cartone per capire che, la realtà, può diventare peggiore delle aspettative più grigie. Ambienti spogli, grafica degna della generazione passata e texture di una povertà che speravamo non esistesse più, ci fanno immediatamente da contorno, senza dimenticare frequenti rallentamenti quantomai ingiustificati.

Il vecchio Larry ha davvero fatto i soldi!
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Ed ecco la più grande passione di tutti i Larry: le donne!
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Dovremo parteciparealla realizzazioni di lungometraggi di ogni tipo
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Anche le manovre più semplici, come camminare o correre, svelano che persino il gameplay soffri di grossi problemi. I movimenti sono approssimativi, spesso imprecisi o vittime di cattiva gestione della fisica, causando blocchi del nostro alter ego o cadute rovinose quando dovremo, ad esempio, camminare in stretti spazzi sospesi nel vuoto. Molte missioni andranno ripetute diverse volte proprio a causa di errori compiuti non per sbagli del giocatore, ma per la scarsa cura nella calibrazione degli spostamenti o, ancora peggio, per repentini cambi di telecamera che di colpo ci impediranno di seguire la giusta direzione. I minigame di cui si accennava in precedenza, non migliorano la cosa, limitandosi a proporre situazioni di scarso appeal e comunque estremamente semplicistiche.

La pecora nera della famiglia
All'onor del vero, dobbiamo segnalare il discreto lavoro profuso nel doppiaggio (inglese, naturalmente, ma accompagnato da sottotitoli in italiano), in cui sono stati coinvolti attori come Nikki Cox o Carmen Electra. Il parlato é spesso presente, ma cozza con musiche estremamente ripetitive e piatte, capaci semplicemente di abbozzare le atmosfere da film che si é cercato di scimmiottare. Insomma, il sonoro sembra essere davvero l'unico punto del gioco in grado di salvarsi, assieme al prezzo budget a cui é presentato il gioco.

Se lo stesso Al Lowe ha tenuto a precisare la sua distanza dal progetto, che ha definito come il punto più basso toccato dalla serie, qualche cosa vorrà significare. Anche volendo passare sopra ai difetti tecnici del gioco (ma riuscirci é davvero un'impresa titanica), la trama non riesce minimamente ad avvicinarsi agli standard degli episodi precedenti. Troppo spesso il tema sessuale scade nella volgarità assoluta, senza che vi sia qualche reale motivo per sfruttarne la comicità, ragione per cui ci meravigliamo anche del fatto che, il PEGI (l'organo che si occupa di segnalare l'età adatta per fruire di un videogame) abbia semplicemente consigliato il titolo ai maggiori di 16, quando giochi di tenore meno “scabroso” sono stati consigliati ad un pubblico maggiorenne.

Insomma, nessuno vuole scandalizzarsi per qualche battuta a luci rosse, ma un conto é assistere a situazioni comiche, un altro é leggere una sequela di parolacce senza capo ne coda. Un vero peccato vedere la firma del glorioso Team 17 su questo prodotto che sembra, quantomeno, non aver nemmeno goduto della fase di beta testing. Non é un mistero che Box Office Bust abbia subito diversi rallentamenti legati al cambio di produttore, ma questa non é una scusante per proporre sul mercato un titolo simile, che non può fare altro che scontentare tutti, in primis i fan della serie. Purtroppo, dopo il buon Magna Cum Laude, il giovane Larry mostra di non avere nemmeno un briciolo della classe del suo vecchio zio. Lui si che, nonostante la pancia e l'incipiente calvizie, le donne sapeva conquistarle, in un modo o nell'altro. E se proprio queste non volevano saperne, ad essere conquistati dalla sua simpatia erano i giocatori. Giocatori a cui dobbiamo consigliare, nostro malgrado, di evitare questo titolo. Chissà, magari un nuovo discendente della famiglia....

Gli occhi del protagonistam non stanno di certo ammirando il viso dell'attrice...
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Questo regista ci insegnerà i segreti del montaggio
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Nel vecchio west, c'é sempre un treno in pericolo!
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Leisure Suit Larry Box Office Bust
3.5

Voto

Redazione

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Leisure Suit Larry Box Office Bust

Dispiace davvero vedere il celebre nome di Larry legato ad un prodotto tanto approssimativo come questo Box Office Bust. Tecnicamente povero e con un gameplay ai minimi storici, il gioco riesce a sollevarsi unicamente grazie ad un discreto doppiaggio e a qualche battuta riuscita, benché principalmente si sia davanti ad una volgarità che nulla ha a che vedere con i colpi di genio dei precedenti capitoli della serie. Possiamo capire tutti i problemi che il titolo ha avuto in fase di sviluppo, ma questo é palesemente un gioco che, oltre a necessitare una nuova gamma di idee, sembra essersi fermato a livelli molto precedenti al beta-testing. Vedere il Team 17 legato a tale mediocrità non può che far male al cuore di chi gli ha visto sfornare capolavori su capolavori. Almeno Al Lowe, creatore storico della saga, ha avuto il buon senso di dissociarsi totalmente da Box Office Bust. Tirando le somme, l'unico motivo per comprarlo, potrebbe essere il desiderio di un collezionista di avere tutti i titoli della serie. Volerci giocare, ci pare una scelta un po' azzardata.

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