Hunt The Pale Gods: Recensione di un card game discreto (ma noioso)

Hunt The Pale Gods vi fa combattere creature oscure a colpi di carte

Se avete avuto modo di provare le demo del (sempre interessante) Steam Next Fest - in cui vi ricordo che ci facciamo sempre una copertura piuttosto corposa delle demo, quindi veniteci a trovare sul nostro canale Twitch qui, perché in quel periodo ne proviamo d'ogni -, vi sarete accorti che i card game sono di sicuro uno dei generi meglio sfruttati da tanti sviluppatori indipendenti. La logica c'è: non richiede troppa elaborazione grafica, sono dei rogue-like "naturali", hanno requisiti inesistenti, possono diventare vere e proprie droghe per i giocatori. 

In questo caso però c'è da considerare che non va sottovalutato come genere, non tutti sono Slay The Spire - di cui ricordo arriverà il secondo capitolo molto presto - e la fortuna di quest'ultimo non è legata al caso, ma al gran lavoro di chi c'è dietro nel renderlo un gioco stimolante e in grado di creare una grande dipendenza, unito al fatto che tra piacere e sfida è difficile che non vi siate fatti almeno un centinaio di ore su di esso, tanto per dire.

Hunt The Pale Gods: Recensione di un card game discreto (ma noioso)
Ci si muove su una sorta di scacchiera

Hunt The Pale Gods: un gioco pallido

Questo gioco è ambientato in un mondo oscuro e misterioso, dove i giocatori devono affrontare creature mostruose e divinità antiche. La trama ruota attorno alla caccia ai Pale Gods, entità cosmiche che minacciano l'esistenza stessa del mondo. I giocatori assumono il ruolo di cacciatori, ciascuno con abilità uniche, che devono esplorare territori pericolosi, combattere nemici terrificanti e raccogliere potenti carte e reliquie. 

Durante il gioco, i cacciatori scoprono antichi segreti e affrontano sfide sempre più difficili, cercando di svelare i misteri dietro i Pale Gods e fermare la loro avanzata. Ogni partita è unica grazie alla combinazione di carte e reliquie che i giocatori possono trovare, creando sinergie potenti e strategie diverse per ogni run. La narrazione si sviluppa attraverso incontri con boss e eventi speciali, che rivelano frammenti della storia e del mondo di gioco, per quanto in modo frammentario e non troppo sviluppato, per quanto questo non sia un grosso problema per il giocatore medio, che si aspetta solamente un rogue-like... ed è esattamente ciò che ha.

I personaggi includono il Pescatore, che utilizza reti e arpioni per controllare il campo di battaglia ed è anche quello iniziale, e il Cacciatore, che sfrutta trappole e attacchi a distanza per eliminare i nemici. Oltre a loro ci sono: l'Occultista che manipola le forze arcane e utilizza incantesimi potenti per controllare il campo di battaglia e infliggere danni devastanti ai nemici; il Guerriero Primordiale sfrutta la magia del sangue e la forza bruta per sopraffare gli avversari con attacchi feroci e abilità di rigenerazione; il Progenitore manipola il tempo e lo spazio, creando distorsioni temporali e spostamenti dimensionali per confondere e sconfiggere i nemici. L'Abissale comanda il mare e la pietra, utilizzando la forza degli elementi per schiacciare chiunque si opponga; l'Ombra sfrutta le tenebre e il terrore del vuoto, diventando un'ombra letale che si muove furtivamente e colpisce con precisione mortale. Infine, il Cultista dell'Occhio utilizza segreti antichi e fiamme purificatrici per sconfiggere i nemici e proteggere i suoi alleati. Ogni personaggio ha un set di carte specifiche che riflettono il loro tema e le loro capacità, permettendo ai giocatori di sviluppare strategie diverse a seconda del personaggio scelto.

Una partita tipica inizia con la scelta del personaggio e del mazzo. I giocatori esplorano una mappa generata proceduralmente, affrontando nemici e raccogliendo carte e reliquie lungo il percorso. Le battaglie sono tattiche e richiedono una gestione attenta delle risorse e del posizionamento. I giocatori devono scegliere le carte giuste da giocare in ogni turno, bilanciando attacchi diretti, effetti di stato e abilità difensive.

Le dinamiche di gioco prevedono che i giocatori possano sbloccare carte divine rare sconfiggendo nemici potenti. Queste carte offrono sinergie e combinazioni uniche che possono cambiare radicalmente il modo di giocare. Inoltre, i giocatori possono raccogliere curiosità antiche che offrono effetti di gioco straordinari, aggiungendo un ulteriore livello di strategia.
Le partite sono caratterizzate da un ritmo incalzante, con nemici che diventano sempre più difficili man mano che i giocatori avanzano. Ogni scelta conta, e i giocatori devono pianificare attentamente le loro mosse per superare le sfide e sconfiggere i boss finali. La varietà di personaggi, mazzi e carte garantisce che ogni partita sia unica e coinvolgente.

Hunt The Pale Gods: Recensione di un card game discreto (ma noioso)
L'eroe che tutti i marinai vorrebbero essere.

Recensione Hunt The Pale Gods: questione di stile…

In questo titolo i problemi non sono molti, ma questi ultimi penalizzano l'originalità e la voglia di andare oltre. Ad esempio non c'è alcun premio nel giocare una partita o ad essere sconfitti prima del boss - cosa piuttosto inedita ma anche frustrante -, le animazioni o gli effetti visivi sono talmente elementari da non essere incisivi, ma il problema più grande è come sono stati pensati i mazzi, con magie che hanno anche senso, anche nella loro evoluzione per come sono arricchiti i mazzi per le carte che vengono aggiunte, ma il titolo annoia e non poco, sia che sfruttiate il sistema che permette di avere delle run più "dolci" con i bonus aggiunti, sia che scegliate di giocare il titolo così come è stato pensato e questo è un problema, alla lunga e spiace un po'. Le idee di base ci sono tutte, ma se si vuole distinguersi bisogna saper azzeccare quella formula che bypassa concept e grafica, ma che arriva dritta al cuore del giocatore, come è accaduto per Balatro, Slay The Spire e Loop Hero… questo gioco ne è privo. 

Hunt The Pale Gods
6.5

Voto

Redazione

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Hunt The Pale Gods

Hunt The Pale Gods è quel gioco che svolge il suo compitino, ma non benissimo. Tra gli indie quello dei card game è sicuramente un genere molto ambito e questo brand ha nel cassetto buone idee, peccato che la scelta di difficoltà, pochissimo rewarding e una rigiocabilità poco stimolante, lo porta ad essere un'esperienza dimenticabile.

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