GT Concept 2002 Tokyo-Geneva
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Allorché prima di entrarci mi ha assalito un dubbio, ma vuoi vedere che qui qualcosa non quadra, che hanno tralasciato alcuni dei fattori di successo della serie; speravo di sbagliarmi ma avevo una tragica, strana sensazione, un triste presentimento che si è trasformato in realtà appena ho scoperto che la fase imprenditoriale, manageriale, di gestione cocuzze o come la volete chiamare, è tragicamente sparita, lasciando spazio ad un gioco dove non è più possibile acquistare le macchine, ma semplicemente sceglierle o vincerle. Ovviamente lo sconforto ha toccato la cima più alta quando ho riscontrato che non era neanche più possibile comprare i pezzi, ma che i settaggi permettevano, senza nessuna fatica e disciplina di poter non tanto aumentare la cilindrata e fare modifiche, ma di poter liberamente scegliere la mescola dei pneumatici.
La modalità principale del gioco è suddivisa in sei sottomodalità: patenti, gara singola, gara a due giocatori, corsa libera, status di gioco e gara link.
La sezione patenti non è che la lontana parente delle modalità patenti delle altre edizioni di GT: il tutto si riduce al mero svolgimento di una gara contro il tempo con diverse macchine sui dieci circuiti del gioco; si, perché tutto il gioco si svolgerà su sole dieci piste, che in realtà dieci non sono, ma solo cinque da percorrere nei due sensi.
Quattro di questi circuiti (Midfield Raceway, Tokyo R246, Swiss Alps e Tahiti Maze), peraltro erano presenti in GT3, mentre il quinto (Autumn Ring) che non era presente nel terzo capitolo, faceva parte dei tracciati di GT2 su Playstation. Cosa sta a significare ciò? Beh, che i programmatori non si sono sforzati più di tanto per la realizzazione tecnica del gioco, con opportune azioni di taglio e cucito dai precedenti episodi, e con un montaggio finale, unito ai nuovi modelli e ai prototipi, che non fa certo gridare al miracolo per originalità.
Dopo aver divagato sul discorso circuiti, torniamo alle patenti: dopo aver ottenuto una delle tre medaglie (oro, argento e bronzo) in uno dei circuiti, otterremo la possibilità di disputare la gara singola su quel tracciato, in più otterremo una nuova auto da aggiungere a quelle selezionabili di partenza; in più, se otterremo una medaglia d'oro, ci assicureremo una ulteriore macchina bonus, da aggiungere alla categoria delle dream car. Procedendo in questo senso sbloccheremo tutti i circuiti, da affrontare poi in gara singola nelle due difficoltà, medium e pro, e alla fine, conquistate tutte le patenti, sbloccheremo il primo dei quattro segreti, ovvero la gara Pod, per intenderci quella nella quale potremo guidare quelle strane autovetture che tanto avevano impressionato, nelle foto rilasciate nei mesi scorsi, per forma e colori.
In effetti, la gara con le Toyota Pod si ridurrà ad una semplice gara su una sola pista, con l'unica variante dei comandi di freno a mano e ripartenza, che è meglio non spiegare, dato che sto svelando già troppi segreti.
Finita la sezione patenti, si passerà inesorabilmente a gareggiare nelle gare singole. Questa modalità, la più importante modalità del gioco, si riduce a ben poco, e cioè sarà un insieme di gare singole nelle quali l'unico scopo è quello di vincere. Devo dire, per coloro che hanno già dimestichezza con GT che la modalità gara singola a livello normal è davvero semplice, e in una mezz'ora scarsa la si finisce senza troppi sussulti, arrivando tranquillamente primo nelle dieci gare presenti e sbloccando altrettanti veicoli segreti, oltre che altri due segreti che non sto qui a svelarvi.
GT Concept 2002 Tokyo-Geneva
GT Concept 2002 Tokyo-Geneva
A detta degli sviluppatori, occorrono un centinaio di ore di gioco per completare GT3 e una trentina per questo GTC2002: sinceramente siamo riusciti a vedere praticamente tutto con 15 ore di gioco scarse, il che la dice lunga sull'effettiva longevità del titolo. Non nego che tutto questa mi da il senso di "fiera delle buone intenzioni". A che mi riferisco? Bè, a un prodotto che si limita a qualche miglioria riguardante il reparto grafico rispetto al fratello maggiore GT3, che sfrutta piste già viste nei precedenti episodi, che ha lo stesso identico sonoro e che è afflitto da una longevità decisamente inferiore rispetto a quella di GT3.
A dover di cronaca sono comunque tutt'altro che pochi i pregi che caratterizzano quest'ultima produzione Polyphony, primi tra tutti una realizzazione tecnica incredibile, un modello di guida divertente e immediato, sicuramente il migliore in circolazione, e una vena simulativa incredibile.
E allora forse è meglio considerare questo CTC2002 così: una sublime espressione artistica del mondo dei motori, una versione light del simulatore di guida per antonomasia, e un gustoso antipasto prima di GT4.
Da tener conto che il titolo è venduto al prezzo di 39 euro. Di killer application non si tratta, ma pur sempre un bel gioco è. Se amate GT3 alla follia, accaparratevelo, se non avete il capolavoro Polyphony, comprate quello e lasciate questo sullo scaffale.
A dover di cronaca sono comunque tutt'altro che pochi i pregi che caratterizzano quest'ultima produzione Polyphony, primi tra tutti una realizzazione tecnica incredibile, un modello di guida divertente e immediato, sicuramente il migliore in circolazione, e una vena simulativa incredibile.
E allora forse è meglio considerare questo CTC2002 così: una sublime espressione artistica del mondo dei motori, una versione light del simulatore di guida per antonomasia, e un gustoso antipasto prima di GT4.
Da tener conto che il titolo è venduto al prezzo di 39 euro. Di killer application non si tratta, ma pur sempre un bel gioco è. Se amate GT3 alla follia, accaparratevelo, se non avete il capolavoro Polyphony, comprate quello e lasciate questo sullo scaffale.