Nightmare 7 Film Collection – Il Box 4K che non ti aspetti
La saga completa di Freddy Krueger tranne il reboot: tutti i film anche 2K...e una brutta sorpresa

Nel panorama dell’horror anni Ottanta poche icone hanno avuto forza simbolica e longevità di Freddy Krueger. Nato nel 1984 dalla mente di Wes Craven, il “mostro dei sogni” ha saputo distinguersi subito dai suoi rivali più fisici e silenziosi come Michael Myers o Jason Voorhees: Freddy dialoga con le sue vittime, le sbeffeggia cinicamente, le provoca e soprattutto colpisce nel luogo più intimo possibile, il sogno.
Da questa intuizione nasce una saga che nel giro di 10 anni attraversa fasi alterne passando dall’orrore puro alla spettacolarizzazione, fino a una sorprendente riflessione metanarrativa. Ripercorriamo quindi i 7 capitoli ufficiali della saga classica, disponibili per la prima volta in 4K da Warner Bros. e distribuiti in box amaray o steelbook anche in Italia.
Nightmare – Dal profondo della notte (1984)
La storia prende forma a Springwood, dove alcuni adolescenti condividono incubi ricorrenti su un uomo orrendamente ustionato che indossa un guanto dotato di lame. Quando Tina muore nel sonno in circostanze inspiegabili, l’amica Nancy comprende che ciò che accade nei sogni può avere conseguenze reali. L’entità che li perseguita è Freddy Krueger, ex custode di una scuola accusato di abusi su minori e bruciato vivo anni prima dai genitori del quartiere, desiderosi di farsi giustizia. Tornato come creatura sovrannaturale, Freddy si nutre della paura dei loro figli.
Wes Craven costruisce un horror profondamente originale, ispirato a reali casi di ragazzi morti nel sonno dopo lunghi periodi di incubi. L’idea che non ci si possa difendere nemmeno dormendo rende il film disturbante ancora oggi.

Il guanto artigliato nasce per rendere Freddy più animalesco e immediatamente riconoscibile, mentre la celebre scena della morte nel letto – con il sangue che invade il soffitto – entrò di diritto tra le icone assolute del genere. Nel cast anche un giovanissimo Johnny Depp al suo debutto.
Il film fu un enorme successo commerciale, pietra miliare di una mitologia nuova, destinata a durare nel tempo. Inclusa la versione Uncut (solo inglese), che rispetto alla Theatrical vede 4 elementi non esclusi dal montaggio, per poco meno di 9” secondi di materiale censurato. Seamless branching senza inserire 2 volte il film, eppure tracce audio bloccate fuori dall'originale.
Nightmare 2 – La rivincita (1985)
Il secondo capitolo prese una direzione narrativa inaspettata rispetto a un sequel facilmente immaginabile. Jesse Walsh si trasferisce nella casa di Nancy e diventa il nuovo bersaglio di Freddy, che tenta di impossessarsi del suo corpo per agire nel mondo reale. Qui il sogno non è più l’unico territorio dell’orrore: Freddy cerca una vera incarnazione umana.
Diretto da Jack Sholder (L'alieno, Faccia di rame), il film è ancora oggi il più discusso dell’intera saga: molti lo considerano il più debole, ma col tempo è stato anche rivalutato. Il suo incipit onirico è tra i migliori della serie e la colonna sonora di Christopher Young è particolarmente efficace. Opera che abbandonava in parte la logica originale del sogno come spazio esclusivo dell’orrore, scelta che ne compromise la coerenza narrativa.

Negli anni è diventato oggetto di numerose letture legate al sotto testo omoerotico, soprattutto per la caratterizzazione del protagonista, mentre non mancano sequenze diventate celebri come quella dello scuolabus guidato da Freddy, che finisce in bilico su tremolanti torri di pietra. Insieme di elementi non tutti dichiarati intenzionali dallo stesso sceneggiatore David Chaskin, qui al suo esordio, che almeno per alcuni hanno contribuito a renderlo film di culto.
Resta un capitolo di transizione, imperfetto ma non privo di intuizioni. A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge non venne tradotto più fedelmente per distanziarsi da Rambo 2 - La vendetta, in cartellone nel medesimo periodo.
Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987)
Dopo le critiche al precedente film, Wes Craven tornò come sceneggiatore proseguendo l'evoluzione di Freddy attraverso la sua personale visione. La storia segue un gruppo di adolescenti “difficili” ricoverati in un ospedale psichiatrico, tutti accomunati da atroci incubi. Un'adulta Nancy vi lavora come terapeuta e riconosce subito la concreta minaccia mortale di Freddy. La sua intuizione è che nei sogni i ragazzi possano difendersi, sviluppando poteri legati alla loro intrinseche personalità.

Nasceva così I guerrieri del sogno, uno dei sequel più amati dell’intera saga. Freddy diventa il vero signore dell’universo onirico, capace di trasformarsi, mutare forma e manipolare la realtà, mentre le vittime acquisiscono a loro volta abilità speciali. Qui vengono introdotti anche elementi fondamentali del suo passato come la figura della madre, Amanda Krueger. Nel cast sono riconoscibili Lawrence Fishburne (Apocalypse Now, Matrix), infermiere dell'ospedale, e la giovane "paziente" Patricia Arquette (Oltre Rangoon, Una vita al massimo).
Il film bilancia horror, fantasia e dramma restituendo una diversa forma al personaggio dopo la “deviazione” del secondo capitolo. Insieme all’originale è spesso considerato il vertice qualitativo della saga e stabilisce una mitologia coerente che influenzerà i sequel successivi. Fu di ispirazione per il videogioco A Nightmare on Elm Street del 1989 per PC e Commodore 64.
Nightmare 4 – Il non risveglio (1988)
Freddy torna sfruttando il legame onirico di Kristen, una delle sopravvissute. Dopo la sua morte il “testimone” passa ad Alice, ragazza timida che scopre di poter assorbire le abilità degli amici man mano che vengono uccisi. Freddy diventa sempre più potente e spettacolare, trasformando i sogni in vere messe in scena visive. Fu scelto lo script di Brian Helgeland al posto di quello proposto da Craven, che in seguito rispose negativamente quando la produzione gli chiese di riscriverlo.

Diretto da Renny Harlin (Cliffhanger, Corsari, Die Hard – 58 minuti per morire tra i tanti), il film è tra quelli che più incarnano lo spirito degli Ottanta. Colori accesi, musica pop, estetica da videoclip e morti estremamente elaborate a renderlo a tratti memorabile. Fu anche il maggiore successo commerciale della saga. Sequenze come la trasformazione in insetto o le apparizioni surreali di Freddy sono entrate nell’immaginario collettivo.
Qui Freddy smette definitivamente di essere solo una presenza spaventosa e diventa una star, ironica e teatrale. Per molti spettatori è il capitolo più iconico, quello che ha fissato per sempre l’immagine pop del personaggio. Tra le ipotesi narrative c'era già quella che vedeva Freddy combattere contro Jason Voorhees, ma New Line Cinema e Paramount Pictures non giunsero a un accordo soddisfacente. Per il memorabile scontro in Freddy vs. Jason si è dovuto aspettare il 2003.
Nightmare 5 – Il mito (1989)
La storia riparte da Alice, ora incinta. Freddy sfrutta il bambino non ancora nato per tornare a colpire, potendo agire persino quando la protagonista è sveglia. Il film approfondisce ulteriormente le origini del mostro, mostrando la sua nascita e il ruolo della madre Amanda. Pessima scelta del titolo italiano rispetto all'originale A Nightmare on Elm Street: The Dream Child, per la direzione di Stephen Hopkins (Predator 2).
L’atmosfera è molto più cupa e gotica rispetto al precedente, quasi soffocante. Ciononostante il numero di omicidi diminuisce e la narrazione si concentra maggiormente su simbolismi legati alla maternità e alla colpa. Elementi come il famigerato “Freddy-bebè” hanno diviso il pubblico e contribuito alla cattiva reputazione del film, con uno script stanco e poche idee originali, nel complesso sotto la resa del capitolo 2.

Nonostante i limiti resta interessante per chi desidera seguire la continuità narrativa della saga e approfondire la mitologia del personaggio. La protagonista Alice cresce ulteriormente e rimane uno dei volti più solidi dell’intera serie. Peraltro unico film del franchise a ricevere il rating USA vietato a minori di 17 anni (“X”, poi sostituito da “NC-17”) per l'eccesso di violenza, portando all'esclusione di elementi come la decapitazione del personaggio di Mark, l'appassionato di fumetti.
Anche per questo sono presenti 2 versioni del film: theatrical e non censurata (solo in inglese). Le differenze in termini di revisione di montaggio sono in totale 14, con la “uncut” più lunga di circa 31 secondi(!). Fa incazzare la scelta di offrire le differenze via seamless branching (quindi senza inserire 2 volte il film, ma legando tra loro le scene alternative in base alla versione selezionata), bloccando di fatto l'ascolto con audio diverso dall'inglese per l'integrale.
Nightmare 6 – La fine (1991)
Pensato come capitolo conclusivo, il film mostra una Springwood ormai priva di bambini dato che Freddy li ha uccisi tutti. Un ragazzo senza memoria fugge dalla città e incontra Maggie, giovane assistente sociale che scoprirà di essere la figlia dello stesso Krueger. Sarà lei a doverlo affrontare definitivamente.
Il tono vira apertamente verso la farsa. Freddy diventa una caricatura sopra le righe, più comica che minacciosa. Incluse sequenze 3D, visibili all'epoca in sala con occhiali con montatura di cartone e lenti rosso-blu che generavano stereoscopia (a scapito dei colori originali), idea della produzione per attirare pubblico dopo il calo d’incassi del quinto capitolo. Effetto riuscito e funzionale ai fini della storia, anche se a distanza di tanti anni appare più che altro goffo.

Vengono mostrati flashback sull’infanzia e la vita adulta di Freddy, nel tentativo di chiudere il cerchio narrativo. Nonostante l’ambizione, la sua morte appare affrettata e poco solenne. Resta comunque un capitolo chiave per comprendere l’evoluzione e il declino della saga classica. Da segnalare un cameo di Johnny Depp.
Per le riprese tridimensionali del viaggio nella mente e nei ricordi di Freddy fu usata una cinepresa StereoCam (della HinesLab), che per l'eccessivo ingombro era limitata nel movimento: la regista Rachel Talalay non riuscì a far cambiare idea alla New Line sul 3D. Inizialmente la creazione della sceneggiatura fu affidata a un giovane Peter Jackson, ma la sua idea di un Freddy indebolito e bullizzato dai giovani di Springwood in A Nightmare on Elm Street Part 6: The Dream Lover fu scartata.
Nightmare – Nuovo incubo (1994)
Wes Craven tornò un'ultima volta reinventando tutto. In questo film Freddy non è più solo un personaggio cinematografico ma un’entità antica e malvagia, tenuta a bada proprio dai film che lo raccontano. Quando la saga si interrompe, la creatura si libera e inizia a colpire nel mondo reale. Heather Langenkamp interpreta sé stessa, perseguitata da un mostro più oscuro e primordiale.
Il film è una riflessione metacinematografica sorprendente, che anticipa le idee poi sviluppate in Scream. Robert Englund indossa una versione più inquietante del costume, meno caricaturale. Le interpretazioni sono solide, in particolare quella della stessa Langenkamp, qui finalmente matura e più che mai convincente.

La colonna sonora di J. Peter Robinson è considerata tra le migliori dell’intera saga. Curiosamente durante le riprese si verificò un vero terremoto a Los Angeles, poi integrato nel film. New Nightmare non è una continuazione diretta ma una rilettura adulta e intelligente del mito, che restituisce a Freddy un’aura autenticamente minacciosa. L'idea del film venne a Craven dopo aver ascoltato dall'attrice Heather Langenkamp dei suoi guai con uno stalker. Il regista non ebbe il coraggio di richiamare Johnny Depp, ormai star affermata, che anni dopo lo rimproverò per non essere stato coinvolto nel ruolo di sé stesso.
Icona pop assoluta
La saga di Nightmare rappresenta uno dei percorsi tra i più complessi e affascinanti dell’horror moderno. Inizia come racconto di pura paura, diventa spettacolo pop, scivola nell’eccesso e infine si reinventa con sorprendente lucidità. Freddy Krueger non è solo un assassino sovrannaturale ma metafora della colpa, della paura e dell’immaginazione che si ritorce contro chi tenta di reprimerla.

Tra alti e bassi la serie ha costruito un universo memorabile, ricco di personaggi ricorrenti e di una mitologia rara nel genere. A distanza di decenni, ancora oggi basta il suono delle sue lame o una filastrocca sussurrata per ricordarci che l’incubo, in fondo, non dorme mai.
Nightmare 7 Film – Come si vedono
La lavorazione di tutti i film per le nuove edizioni Home Video è legata a nuovi scan 4K dei negativi originali, lasciando la sensazione di un'elevata accuratezza nella color correction e il rispetto dei lavori dei vari cinematographer che si sono avvicendati. Balzo di qualità tecnico rispetto alle passate produzioni 2K, non di meno l'impressione di aver cercato di rispettare la grana e le diverse emulsioni delle pellicole su cui è stato impresso il girato analogico dei 7 film.

Formato immagine sempre 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato. Già a partire dal cultissimo del 1984 (girato 100 ASA) è palpabile il salto di qualità, con maggiore dettaglio specie in secondo piano e nei numerosi passaggi notturni. Alcune leggere flessioni del quadro digitale anche se in misura diversa rispetto alla vecchia edizione Full HD VC-1, la cui esuberanza luminosa legata alla compressione dinamica risulta meglio distribuita in virtù dell'HDR-10, di cui beneficia ogni singolo film.
Volendo stilare una classifica in ambito tecnico, schierati in testa ci sono Nightmare 3 (125 ASA), 4, 5 e 6, seguiti a ruota da New Nightmare (100 e 500 ASA), sempre eccellente ma dal quale era lecito attendersi un superiore consolidamento del fronte video rispetto alla controparte 2K se non altro perché il più recente. Resa molto buona ma con alcuni limiti nell'encoding e inferiore solidità, forse risolvibili scegliendo dischi BD-100 e un superiore bit rate per i rimanenti Nightmare 1 e 2.

Niente occhiali anaglifo nell'amaray italiano!
Deprecabile la scelta di non includere nell'edizione italiana amaray gli “occhialini” per la visione degli inserti stereoscopici presenti in Nightmare 6 (4K), anche se in testa al disco si può scegliere tra 2D e 3D. Solo la costosissima versione steelbook italiana, andata letteralmente a ruba con prezzi ridicolmente al rialzo fino a 299€ anche da parte di siti e-commerce, ne include una coppia. Scelte diverse all'estero, dove per esempio in UK è disponibile a un prezzo più umano il box amaray con i soli film 4K (e tracce in italiano) + gli occhialini.
A tale proposito va ricordato che l'amaray 7 film italiana 4K vede la presenza delle versioni Full HD, in misura simile al precedente box 2K: solo il primo Nightmare è presente su BD-50 separato, i restanti 6 film sono inclusi a coppie su 3x BD-50. Box 2K che peraltro includeva un quinto disco di ulteriori extra, qui assente, tra i quali (solo) 2 episodi dell'omonima serie televisiva.

Nightmare 7 Film – Come si sentono
Tra elementi monofonici e stereofonici, l'offerta per l'italiano resta quella di sempre, con traccia Dolby Digital 1.0 per il primo, seguita da un 2.0 per i successivi (sempre 192 kbps). Minimo sindacale che nel corso delle produzioni Home Video non ha mai beneficiato di upgrade locale, offrendo se non altro tracce lossless che (probabilmente) avrebbero aggiunto più gusto allo spettacolo, dando più spazio agli originali cartelli di voci nostrane.
In anni in cui si badava più a capire chi fosse disponibile sul momento che non a tramandare l'eredità di una specifica voce, diversi doppiatori si avvicendarono ai dialoghi di Freddy. Nell'ordine dal capostipite: Wladimiro Grana, Giorgio Bandiera, Pierangelo Civera, Sergio Di Stefano, Franco Zucca, Sergio Di Stefano, Sergio Di Stefano. Curiosamente quest'ultimo in Nightmare 3 interpretò le battute del Dott. Neil Gordon (Craig Wasson). Inutile sottolineare i limiti dinamici per musiche ed effetti di materiale molto compresso.

Unico modo per illuminare la scena sonora è passare all'originale inglese, che per tutti offre encoding Dolby TrueHD 7.1 con oggetti ATMOS e variazioni su dinamica e presenza scenica per la scelta del 16 bit (Nightmare 2,5,6,7) e 24 bit (Nightmare 1,3,4). Incluse tracce con codifica DTS-HD Master Audio 2.0 fedeli alle varie epoche: mono (24 bit) per Nightmare 1,2,3, stereo (24 bit) per Nightmare 4,5,6 e 5.1 (24 bit) per l'ultimo. Ricchezza di elementi discreti, accompagnamento musicale e dialoghi più corposi per tutti, mezzo gradino sotto le aspettative per il capitolo 2 e 7.
Nightmare 7 Film – Gli extra
Nightmare 1
Versione cinema primo commento al film con Wes Craven, Heather Langenkamp, John Saxon e il direttore della fotografia Jacques Haitki. Versione cinema secondo commento con Wes Craven; il fondatore della New Line Cinema Robert Shaye; Robert Englund, Heather Langenkamp, Amanda Wyss e Ronee Blakley; i produttori Sara Risher e John Burrows; il direttore della fotografia Jacques Haitkin; il compositore Charles Bernstein; gli editor Rick Shaine e Patrick McMahon; il designer degli effetti speciali meccanici Jim Doyle; l'artista degli effetti di make-up David B. Miller; lo storico del cinema David Del Valle.

Focus Points - Più di due dozzine di brevi segmenti dietro le quinte e riprese alternative; 3 finali alternativi; featurette retrospettiva (22'); making of (50'). “Terrori notturni: Le origini degli incubi di Wes Craven” - Focus sul mondo dei sogni (15').
Nightmare 2
Eroi e cattivi (6'): Robert Shaye, il regista Jack Sholder e Wes Craven discutono delle origini del film e dei vari stili dell'horror, in particolare nel contesto della serie Nightmare. Nel “Circo psico-sessuale” (3'): l'assistente di produzione Rachel Talalay, il regista Jack Sholder e l'attore Robert Englund discutono senza mezzi termini dei problemi del film, dell'identità del personaggio principale e dei sottintesi omoerotici del film.
The Male Witch (3'): il regista Jack Sholder e l'artista degli effetti speciali Kevin Yagher discutono del trucco e dell'aspetto di Freddy. Freddy on 8th Street (5'): il regista Jack Sholder, il pubblicitario Jeffrey Wells e l'attore Robert Englund Wells discutono della “Freddy mania”.

Nightmare 3
Una raccolta di brevi featurette che approfondiscono diversi aspetti della produzione: tra fama ed evoluzione del progetto, effetti speciali, battute iconiche fino alla vita sul set e l’impatto della saga sulla New Line Cinema. Nel complesso uno sguardo vario e leggero sul dietro le quinte e il ritorno del cast nel terzo capitolo per un totale di circa 26' minuti. Video musicale dei Dokken.
Nightmare 4
Krueger, Freddy Krueger (8)': Al Shapiro, presidente New Line Theatrical Distribution, parla della storia della serie e del successo del quarto film. Il regista Renny Harlin, il produttore Robert Shaye, la produttrice Rachel Talalay e lo sceneggiatore Ken Wheat parlano dell'ingaggio di Harlin, dell'impatto dello sciopero degli sceneggiatori sul film e la trasformazione di Freddy in antieroe.

Hopeless Chest (4'): l'artista degli effetti speciali John Carl Buechler parla della sua collaborazione con Renny Harlin in Prison e della creazione della famosa pizza in questo film. Robert Englund e l'artista degli effetti speciali Steve Johnson ricordano gli elementi visivi del film, mostrando riprese dietro le quinte. Let's Makeup (2'): il truccatore Howard Berger parla della community di fan del film e dell'applicazione del trucco di Freddy. The Finnish Line (2'): il regista parla della proiezione test e della prima del film.
Nightmare 5
Una featurette articolata in più parti che analizza in profondità il film: le origini e i temi narrativi passando per gli effetti visivi e alcune scelte chiave di regia, fino al lavoro sul set con Robert Englund e le differenze rispetto agli altri capitoli della serie per un totale di circa 15' minuti.

Nightmare 6
Il sogno di Rachel (3'): breve panoramica sulla regia e le ispirazioni tratte da Carnival of Souls e dalla serie TV Twin Peaks. 3D Demise (2'): sguardo ai limiti dello stile cinematografico della Talalay unito alle riprese 3D. “86'D” (2'): Bob Shaye parla di come il franchiseabbia meno mordente. Hellraiser (1'): Clive Barker sulle sfide legate alla realizzazione di horror per numerosi franchise.
Nightmare 7
Commento al film con Wes Craven, con numerosi focus tra i quali: trama e temi del film, la riprogettazione di Freddy, aneddoti, cast e personaggi, location, dettagli tecnici delle riprese.

Rispetto al passato si aggiungono 2 extra
Boiler Room Confessional (8'): riflessioni sul perché la serie continui ad attrarre pubblico, la longevità e il fascino del cattivo, mentre Englund parla delle sue fonti di ispirazione e dettagli della sua interpretazione. Freddy's Footnotes (8'): I momenti chiave, le uccisioni, le battute preferite e le scene tecnicamente impegnative della serie.
E ancora...
Becoming a Filmmaker (8'): Craven parla del processo che lo ha portato a diventare regista e la crescita nell'industria cinematografica. Una troupe improvvisata (1'): Craven sul primo passo nella realizzazione di un film horror. Due mondi (2'): Craven parla della premessa del film e risponde alle domande sul panorama dei film horror. Il problema dei sequel (2'): Craven condivide le sue riflessioni sulla partecipazione a questo progetto e i problemi dei sequel horror. Il regista (5'): Craven parla di cosa significhi per lui essere un “regista”.
Nightmare Collection 4K 7 Film box amaray italiano
Benvenuti a Prime Time (49'): Robert Englund parla delle influenze che lo hanno aiutato a plasmare il personaggio, delle difficoltà incontrate da Craven nel convincere gli Studio ad accettare il suo progetto, casting dei ruoli principali, dinamiche dei personaggi e accettazione da parte degli attori dei temi più profondi della serie, la progettazione del guanto e del costume di Freddy, effetti speciali e del trucco della serie e di come abbia “liberato” la performance di Englund, la struttura della trama e i temi della storia, il processo di ripresa, la scenografia, il rifiuto della Paramount a realizzare il primo film, il successo commerciale della serie e i finali alternativi.
Conclusioni (17'): analisi dettagliata degli elementi sadomaso della serie, lo stile, il nuovo panorama degli effetti digitali, l'importanza della trama e della novità nell'horror, l'importanza della personalità del cattivo e del mito della serie e la sua importanza nella cultura giovanile.
Eccetto i commenti al film e video musicale il resto del materiale è sottotitolato.
Rating: V.M. 18
Nazione: Stati Uniti
Voto
Redazione

Nightmare - Dal profondo della notte
Evitando il salasso della limited steelbook, fuori catalogo e con alcune copie "usate" recuperabili a prezzi da ladrocinio presso i soliti siti, c'è ancora disponibile l'edizione amaray 7 dischi 4K + 4 dischi 2K con l'opera omnia su Freddy, tranne il modesto reboot del 2010. Video tecnicamente superiore che poteva essere ancora migliore optando per dischi BD-100 e il Dolby Vision in vece del solo HDR-10; tracce audio per l'italiano identiche a quelle dei DVD, da ascoltare le originali theatrical e remastered lossless DTS-HD MA e Dolby TrueHD + ATMOS. Incomprensibile la scelta di vincolare l'ascolto all'inglese nelle versioni uncut de primo e sesto film. Tanti extra dedicati a ogni singolo film, ma anche qui un'offerta incompleta rispetto al passato. Deprecabile la scelta di NON includere gli "occhialini" anaglifo per la visione 3D sul disco 4K della sequenza all'interno del sesto film, a questi livelli di prezzo è davvero una brutta sorpresa ritrovarsi per le mani un'edizione monca.


