Nightbitch, la recensione: Amy Adams si carica sulle spalle un film che all'horror preferisce la favola

Una madre in difficoltà sente emergere dentro di sè istinti selvaggi: Amy Adams convincente in una non confortante riflessione sulla maternità

Nightbitch la recensione Amy Adams si carica sulle spalle un film che allhorror preferisce la favola

Nell’anno di The Substance, Nightbitch poteva essere un altro body  horror al femminile, ma il film con Amy Adams è interessato ad altro. Nell'anno di Povere Creature, presenta un’altra parabola di consapevolezza femminile, ma con un finale ribaltato rispetto al film con Emma Stone. Nightbitch è, in fondo, un perfetto film Searchlight (e quindi Disney)…nel bene e nel male. 

La trama di Nightbitch

Una donna, dopo essere diventata madre, ha accantonato la sua attività come artista e si è lasciata andare un po’ troppo. Mentre il marito è spesso lontano per lavoro, si occupa giorno e e notte del bambino, rimpiange la sua vecchia vita e disprezza tutto e tutti. Finché non emerge dentro di se un istinto selvaggio: vede prima comparire dei peli sulla sua schiena, poi comincia a mangiare da una ciotola, per poi trasformarsi in un cane vero e proprio, che di notte vaga per le vie con i suoi simili. 

Nightbitch, la recensione: Amy Adams si carica sulle spalle un film che all'horror preferisce la favola

Una Amy Adams che punta all'Oscar 

Nei panni della protagonista, Amy Adams va incontro a una trasformazione fisica e un impegno notevole, per puntare sicuramente a una nomination all’Oscar. Il suo personaggio incarna le difficoltà della maternità, che la sua voice over sbatte in faccia dall’inizio alla fine. La donna ha dovuto accantonare la propria vocazione artistica, il fuoco che le brucia dentro, per assumere un ruolo a cui nessuno l’ha preparata e per cui il marito non è di grande aiuto. Fattore che contribuiscono a un ritratto assolutamente non conciliatorio, che lascia emergere molti aspetti che solitamente si cerca di non far trasparire in pubblico.

Una favola ben poco horror

Con l'obiettivo di catturare un pubblico più ampio possibile, Nightbitch non punta molto sugli elementi più spaventosi: le immagini raccapriccianti (il suo corpo che si trasforma) e i momenti di shock (quando i suoi istinti emergono in pubblico) sono troppo brevi per spaventare davvero. La regista Marielle Heller taglia spesso nel momento decisivo, eludendo il potenziale jump scare.  Anzi, la componente horror, solitamente di rottura, viene completamente inglobata dalla storia come strumento per delineare la parabola della donna: il film si trasforma in una favola, morale inclusa. Rispetto alle premesse, il finale rimette in riga la storia e la protagonista, evidenziando le luci più che le ombre. Aspetto che farà storcere il naso agli appassionati di genere e che soddisferà invece chi cerca una vicenda in cui è facile immedesimarsi.

 

Nightbitch

Durata: 98'

Nazione: Usa

6.5

Voto

Redazione

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Nightbitch

Amy Adams punta forte a una nomination all'Oscar in Nightbitch, dove interpreta una neomadre in difficoltà. Il nuovo film di Marielle Heller è quello che ci si può aspettare da un prodotto targato Disney: gli elementi spaventosi della trama non sono mai veramente tali, ma funzionali a delineare una favola, morale inclusa, che comunque propone interessanti riflessioni sulla maternità. 

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