Everything, everywhere, all at once - L'edizione 4K italiana è una bomba!

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Donna di mezza età con troppi rimpianti e pochi successi nella vita, Evelyn gestisce una lavanderia a gettoni sull'orlo del pignoramento, il marito prossimo a chiederle il divorzio, un padre anziano brontolone e all'antica a cui non può rivelare che la complessata nipote Joy è lesbica. Il controllo fiscale sull'attività porterà la famiglia presso il palazzo delle imposte, dove Evelyn scoprirà l'esistenza del multiverso e che lei stessa è l'ultima linea di difesa dalla minaccia multiversale di Jobo Tupaki, versione criminale della figlia Joy.

Un'autentica follia multi sensoriale

Scritto, diretto e co-prodotto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert (assieme tra gli altri ai fratelli Russo), noti come “Daniels”, Everything, everywhere, all at once è un'action comedy fantascientifico diviso in tre parti non eque, alla stregua del titolo del film. La coppia nel 2016 si era già distinta per il divertente e surreale Swiss Army Man, dove l'ex Harry Potter - Daniel Radcliffe interpretava un defunto individuo utilizzato da un coetaneo come si fa con un coltellino svizzero, ma umano.

Questa nuova incursione filmica dei Daniels è tanto sorprendente quanto debordante dimostrazione della loro creatività, senza perdere occasione per omaggiare l'amato cinema tra wuxia, cyberpunk, animazione anche a passo uno e melodrammoni. Una sorta di caleidoscopica follia visiva in cui si viene risucchiati dal momento in cui la disfunzionale famiglia di Evelyn varca la soglia dell'IRS (Internal Revenue Service), ovvero il palazzo del governo americano per la riscossione tributi.

Alla base l'idea che uno stesso soggetto sia replicato N volte all'interno di altrettanti universi, con versioni altre che possono essere del tutto simili o incredibilmente diverse con diverse conoscenze, esperienze, attitudini, morale, fisicità e carattere. È così che Evelyn dialoga con la versione “alpha” del marito, che le comunica  dell'esistenza di una versione distruttiva e imbattibile, della figlia Joy.

Restando indulgenti almeno per la prima mezz'ora del racconto ci si ritrova letteralmente risucchiati all'interno di una sorta di “centrifuga” visiva senza soluzione di continuità. Purtroppo però il gioco combinato dai Daniels finisce per restare con l'acceleratore a tavoletta per troppo tempo, in un profluvio di immagini tra colori, suoni e luci, dove persino il quadro visivo varia in continuazione (tra 2.39:1, 2.00:1, 1.78:1, 1.33:1) contribuendo a rimarcare differenti connotazioni di tempo e luogo. Sottostante lo stordente e poco controllato luna park multi sensoriale il messaggio che è l'amore la chiave attraverso cui tutto può risolversi.

Nel cast un'irriconoscibile quanto divertente Jamie Lee Curtis, più o meno imbolsita a seconda della versione di sé stessa, lo stesso Daniel Scheinert nei panni di un manager con qualche perversione di troppo. A far coppia con la brava Michelle Yeoh il redivivo Ke Huy Quan: bambino al fianco di Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto e parte dei Goonies. Entrambi hanno già portato a casa il Golden Globe, premio della critica statunitense, mentre il film, che è stato un grande successo commerciale, è candidato a 11 premi Oscar.

 

Disco 4K da riferimento

Girato interamente digitale con camere Arri Alexa Mini a risoluzione nativa 2.8K/3.4K e poi finalizzato in 4K, il film viene presentato nell'esatto multi formato visivo con cui è stato originalmente concepito, e quindi con immagini che alternano diversi aspect ratio: 2.39:1, 2.00:1, 1.78:1, 1.33:1. Codifica HEVC su BD-100 triplo strato, tecnicamente uno spettacolo tutto da gustare specie se in possesso di schermi nativi 10 bit e Dolby Vision.

Un'opera che per le incredibili scelte narrativo-visive avrà messo sotto torchio il cinematographer Larkin Seiple (Swiss Army Man, Cop Car tra i tanti), ritrovandone il lavoro tra luci e colori specie in virtù dei metadati dinamici. Neri profondi lasciando l'impressione di essere più che mai legati alle scelte artistiche. Strepitoso livello di dettaglio anche in secondo piano all'interno di un quadro visivo in continua mutazione, qui riproposto grazie a un'edizione qualitativamente eccelsa.

Dolby ATMOS in italiano!

Di pari livello l'esplosivo Dolby ATMOS (presente anche sul Blu-ray 2K) inglese e italiano (Dolby TrueHD 7.1 + 11 oggetti dinamici), tra passaggi avvolgenti e travolgenti. Dinamica esplosiva, ampio palcoscenico sia anteriore che posteriore, transizioni verticali, densità sonora tra effetti, dialoghi e accompagnamento musicale portando entrambe le tracce sul podio reference dei migliori sound design mai ascoltati in ambito Home Theater. Alcuni passaggi in lingua cinese hanno i sottotitoli forzati.

Alla scoperta della produzione

Eccetto il commento dei registi incluso su entrambi i dischi, il resto degli extra è presente sul BD-50 con la versione Full HD: making of di 10' minuti con interventi di parte di cast e troupe; 13' minuti di scene tagliate cucite assieme nell'ordine temporale in cui sarebbero state incluse nel film con il commento obbligatorio dei registi e senza traccia audio originale separata; 8' minuti di follie dai set tra errori e scherzi. Sottotitoli in italiano ovunque.

Ricordiamo che questa spettacolare edizione UHD di Eagle Pictures è limitata numerata in 1000 copie (già esaurite, con qualche offerta sui soliti siti di "usato"), con sovracoperta in cartonato e include 1x card commemorativa e il poster. Vendite

 

Everything Everywhere All at Once

Rating: Tutti

Durata: 112'

Nazione: USA

10

Voto

Redazione

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Everything Everywhere All at Once

Se mai ci fosse ancora bisogno di ribadirlo, questa produzione Home Video interamente italiana è la dimostrazione di ciò che è possibile realizzare in termini di qualità tecnica assoluta anche nel nostro Paese quando si è al di fuori delle dinamiche commerciali delle Major(!). Edizione UHD + FHD doppio disco che grazie a Eagle Pictures è tecnicamente tra le migliori mai realizzate per l'Home Video italiano.