Jarhead – Scopriamo l'edizione 4K Universal
Materiale nativo 4K da scan del negativo 500 ASA e il piacere della traccia audio DTS

Jarhead non è un film di guerra nel senso tradizionale del termine: è piuttosto un film sull’attesa, la frustrazione e il vuoto che la guerra può generare in chi la vive senza nemmeno combatterla davvero. Diretto da Sam Mendes e tratto dal memoir di Anthony Swofford, il film racconta l’esperienza di un giovane marine durante la Prima Guerra del Golfo, mettendo al centro non l’eroismo ma l’assurdità.
Interpretato da un intenso Jake Gyllenhaal, il protagonista è un cecchino che assieme al suo osservatore è addestrato fino all’ossessione e poi privato della possibilità stessa di essere realmente protagonista. La sua guerra è estenuante e non prevede nemmeno un vero sparo. È qui che Jarhead trova la sua forza: nella contraddizione tra preparazione estrema e inutilità finale, tra disciplina militare e totale mancanza di senso.
La guerra tra sospensione e follia
Mendes descrive un gruppo di giovani soldati sospesi in un limbo fatto di caldo insopportabile, noia, rituali ripetitivi, frustrazioni sessuali e amicizie forzate. Non ci sono eroi, grandi azioni o retorica patriottica. Solo uomini comuni che cercano di dare un significato a ciò che stanno vivendo. Il rapporto tra Swofford e il suo spotter Troy (Peter Sarsgaard) diventa il cuore emotivo del film, soprattutto nella scena chiave in cui alla coppia viene negato il colpo che darebbe senso a una infinita attesa.
Visivamente potente, Jarhead è un film esistenziale più che bellico, vicino per spirito a Camus più che ai classici war movie. Racconta una guerra senza gloria, dove il vero nemico è il vuoto, dove ciò che resta sono solo storie personali, inevitabilmente importanti per chi le ha vissute, anche se il resto del mondo resta indifferente.

Girato analogico 35mm (Arricam LT, Arriflex 35-IIIC) su negativo 500 ASA a elevata sensibilità di luce che ha contribuito a restituire una certa grana di fondo e un maggiore senso di presenza dell'ambientazione, specie quando la narrazione si sposta nel deserto del Kuwait. Formato immagine originale 2.35:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato.
Con tanto di Dolby Vision e master nativo 4K, siamo in presenza della base necessaria a favorire la spettacolare cinematografia del Maestro Roger Deakins, che poi tornerà a curare luci e colori per Mendes per 007 – Skyfall. Cromatismi intensi, neri profondi per un risultato pressoché di eccellenza, fatta eccezione per un minimo banding sui toni più accesi di arancione nelle inquadrature che vedono bruciare i pozzi petroliferi nella notte.

Per l'audio torna il “vecchio” DTS lossy 5.1 (754 kbps, 24 bit) italiano incluso nel Blu-ray 2K (BD-50, VC-1) qui presente. Al netto dell'impossibilità di raggiungere vette reference, siamo in presenza di una traccia che favorisce la visione da un vero impianto HT a diffusori separati, con ampiezza scenica tra esplosioni, sibili e aviogetti in rapido spostamento laterale e fronte-retro. Superiore l'originale Dolby TrueHD 7.1 con oggetti ATMOS (16 bit), che apre a un panorama sonoro ancora più coinvolgente: bassi più profondi, dialoghi ancora più marcati ed elementi discreti maggiormente corposi. Sul BD-50 troviamo invece l'inglese DTS-HD MA 5.1 (24 bit).
Nel disco 4K di Jarhead gli extra (già tutti pubblicati in passato) sono ricchi e pensati per offrire più livelli di lettura tra creativo, produttivo, umano e storico.

“Swoff’s Fantasies” raccoglie 4 clip, con commento opzionale di regista e montatore, che espandono l’immaginario interiore del protagonista. Le interviste complete ai Marines, sempre con commento opzionale di Sam Mendes e del montatore Walter Murch, permettono di vedere integralmente il materiale solo parzialmente usato nel film.
Ci sono 11 scene tagliate dal montaggio finale. I documentari “Jarhead Diaries” (31') e “Background” (31') offrono uno sguardo dietro le quinte e materiali girati dagli attori. “Semper Fi: la vita dopo l'esercito” è forse il contenuto più toccante: attraverso interviste e materiali d’archivio, esplora le difficoltà del ritorno alla vita civile dei veterani. Completano il quadro i commenti audio: quello di Sam Mendes, dettagliato e analitico sul piano registico, e quello con lo sceneggiatore William Broyles Jr. e Anthony Swofford, più autobiografico e riflessivo. Sottotitoli in italiano ovunque.


