Xbox e VR? Quando ci sarà il pubblico

Microsoft temporeggia e osserva la situazione

Xbox e VR Quando ci sarà il pubblico

L'argomento "Realtà Virtuale" (o VR per usare l'acronimo anglofono) continua ad essere piuttosto divisivo sul mercato: se da un lato società come Sony, Meta, Google, Steam investono sulla tecnologia sviluppando col tempo nuovi visori o nuovo software, dall'altro c'è chi ancora temporeggia non considerando i tempi maturi per questo genere di supporto.

È il caso di Microsoft che, pur essendo un colosso in termini informatici, al momento non ha ancora dimostrato particolare interesse per l'argomento. Il motivo si può leggere nelle parole che Matt Boot, capo di Xbox Games Studios, ha rivolto a The Hollywood Reporter.

"Penso che per noi sia solo questione di aspettare un po' finché ci sarà un certo pubblico - si sbilancia Booty - Siamo molto fortunati ad avere quelle grosse Ip che sono diventate franchise di successo con grandi community: abbiamo 10 giochi che hanno raggiunto 10 milioni di giocatori al momento, che è un grande traguardo ma è anche il livello di successo di cui abbiamo bisogno di vedere per un gioco e, semplicemente, non è ancora raggiungibile con AR [Realtà Aumentata] o VR."

Insomma: secondo il parere di Booty se un gioco non ha la possibilità di vendere 10 milioni di copie non ha senso di essere prodotto. Attualmente Meta afferma di aver venduto un po' più di 20 Milioni di Meta Quest 2, mentre Sony ha piazzato 600mila PSVR2 nei primi 6 mesi (a valle di circa 5 milioni di PSVR dal 2019). Si tratta ovviamente di una base installata troppo bassa per puntare a 10 milioni di copie su ogni gioco prodotto - basti pensare che il best-seller Beat Saber ha venduto poco più di 4 milioni di copie dal 2018 a oggi.

Da questo punto di vista le parole di Booty appaiono decisamente sensate, ma da un altra prospettiva c'è chi afferma che se non si investe sulla nuova tecnologia e non la si porta sempre più nelle case quelle cifre non si potranno mai raggiungere. È però vero che "spingere" nuove tecnologie è sempre un rischio: ci ricordiamo di Kinect?