Captain America: Brave New World e l’importanza dei villain
Marvel sembra dimenticare che i suoi cattivi non sono semplici ostacoli da abbattere

Captain America: Brave New World è disponibile su Disney+ e nella versione tecnicamente superiore su Blu-ray 4K, dietro le quali però si cela una profonda delusione. Il film che doveva consacrare Sam Wilson come nuovo Captain America è palesemente inciampato su un errore sempre più ricorrente nel Marvel Cinematic Universe: ignorare l’anima dei suoi villain.
Il ritorno di Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns, alias Il Leader, era tra i punti più attesi. Dopo L’incredibile Hulk (2008), il suo personaggio meritava finalmente spazio. Eppure, nonostante un passato carico di rabbia e tradimento, Sterns viene trattato più come un accessorio narrativo. Ha motivazioni forti, ma mai esplorate davvero. È un cattivo con potenziale ma senza profondità.
I villain meritano più attenzione
Questo difetto finisce per danneggiare anche il percorso di Sam. Senza un antagonista solido il nuovo Capitan America fatica a emergere. Manca il conflitto morale, manca lo specchio oscuro che dovrebbe metterlo alla prova.
Era successo con il ridicolo Modok in Quantumania, con Wanda nel Multiverso della Follia e ora si ripete. Marvel sembra dimenticare che i suoi cattivi non sono solo ostacoli: sono specchi, catalizzatori emotivi, cuori pulsanti della storia. Brave New World doveva segnare una rinascita per la saga e la mancanza di un vero antagonista lo ha reso un’occasione quasi del tutto sprecata.