The Last of Us

di
L'esclusiva che non ti aspetti
Quando ci si ritrova totalmente nelle mani di Naughty Dog, esempi come Crash, Jak o il più recente Uncharted ci fanno sempre dormire sonni tranquilli. Quando si pensa alla casa in quel di Santa Monica, la si ricollega subito ai più grandi successi della storia dei videogiochi, a dei prodotti che - in un modo o nell'altro - non sono stati dimenticati neanche dopo decenni dalla loro uscita. E se dicessimo “The Last of Us”? Ultimamente sta facendo parecchio chiacchierare di sé, ma non si sbaglia comunque se lo si bolla come uno dei segreti meglio tenuti dell'industria videoludica. In sviluppo ormai da svariati anni (praticamente da quando Uncharted 2 é approdato nei negozi), questo peculiare action in terza persona si é mostrato per la primissima volta solo un paio di mesi fa, scioccando pubblico e critica e dando un forte schiaffo morale a chiunque vedesse l'attuale generazione già sul viale del tramonto.



Se scaviamo nella storia del team di sviluppo, non possiamo non notare come The Last of Us sia una sorta di eccezione stilistica, una piacevole ed intrigante deviazione dal percorso principale che di certo nessuno si aspettava, soprattutto a mezza decade di distanza dall'uscita della console. É strano: Naughty Dog non ha mai inventato più di un franchise per piattaforma, così come non é mai successo che il team si espandesse in modo così corposo per poter lavorare a più progetti contemporaneamente. Tra l'altro, é la prima volta nell'intera storia di Naughty Dog che la software house si cimenta in un prodotto così maturo e, in un certo senso, violento. Il primo teaser, rilasciato a Dicembre, non lasciava presagire assolutamente nulla di quello che The Last of Us sarebbe stato. Bollato da Sony stessa come “l'esclusiva che non ti aspettavi”, il breve video mostrava varie immagini di disastri naturali, zone di quarantena e altre scene varie sicuramente poco allegre. Poi, una formica. Dal corpo di questa formica spuntava fuori quella che all'inizio sembrava essere una pianta; una pianta che, pian piano, avrebbe preso il controllo di mente e corpo del povero insetto.

Le congetture a riguardo sono state molteplici, ma qualcuno (sicuramente più acculturato di noi in materia) ci aveva azzeccato prima del tempo. Fu l'ufficializzazione a confermare le tesi: la “pianta” del video é propriamente un fungo. Questo parassita, realmente esistente in natura, si appropria della “vita” degli insetti più piccoli, costringendoli al suicidio. Una volta che l'ospite é morto, il fungo muta la carcassa in una sorta di pianta intelligente, infettando per via aerea chiunque sia a stretto contatto. Uno scenario inquietante, poco ma sicuro. The Last of Us riparte da qui. Ambientato in un futuro prossimo, questo fungo ha decimato l'intera umanità, costringendo militari e forze speciali a chiudere tutte le città in quarantena e a tenere sotto controllo ogni singolo cittadino, sopprimendo quelli infetti. Fortunatamente, c'é ancora qualcuno che é scampato al massacro. Purtroppo per lui, dovrà farsi strada tra zone controllate o comandate dai “non-morti”. Perché sì, non sono semplicemente le formiche ad esserne state infettate, ma anche tutte le persone. Quella che state ora per leggere, non é la classica storia di un gioco di zombie.



Non chiamatelo sparatutto con gli zombie
Se Naughty Dog sforna un nuovo titolo, a maggior ragione se appartenente ad un franchise completamente nuovo, é perché qualcosa di serio bolle in pentola. Fin dall'inizio, nessuno ha mai creduto - anche dopo una prima, approssimativa descrizione - che ci saremmo trovati di fronte all'ennesimo sparatutto con zombie infetti. Non é Resident Evil, non é Dead Nation e nemmeno Dead Island. The Last of Us ha un'anima completamente propria, e Naughty Dog ci tiene a sottolinearlo. The Last of Us é una strenua prova di sopravvivenza in un territorio abbandonato ma ancora affascinante, un grido di resistenza contro le varie fazioni in lotta. Non c'é posto sicuro, dentro o fuori la città: difenderci ci costringerà a contare ogni singolo proiettile sprecato, a tenerci cara ogni arma di fortuna reperita sul campo, a sentirci braccati da cacciatori che sembrano acquattati dietro ogni angolo. É ironico come una città così silenziosa e immersa nella natura possa essere in realtà un vero e proprio inferno virulento che ha già mietuto milioni di vittime.
Game Informer ha potuto provare con mano una breve ed esclusivissima demo dell'ultimo pargolo di Sony, e ce l'ha confermato una volta per tutte. The Last of Us é The Last of Us e nient'altro.


Ordinaria amministrazione
Joel é un cinquantenne con un triste e pesante passato alle spalle. Spacciava droga e armi sul mercato nero e si guadagnava spesso da vivere anche come mercenario su commissione. É lui la vera star della storia, il protagonista che - probabilmente - comanderemo dall'inizio alla fine. Il suo background ci é ancora ignoto, così come é ignota la motivazione per cui un uomo di questo calibro debba fare coppia con una ragazzina, Ellie, che é il suo esatto opposto. Pura e assolutamente fuori luogo in un mondo così tetro e pieno di dolore, Ellie non ha mai avuto il piacere di vivere sulla Terra quando era ancora un pianeta “pacifico”. Infatti, é appena entrata nei primi anni dell'adolescenza, mentre il virus si é diffuso almeno due decenni prima. É vivace e incuriosita dai resti della precedente civiltà, che pian piano imparerà a scoprire durante la costretta permanenza con il suo partner. “Costretta” perché, fin da subito, é chiaro che i due non si piacciono. Non sappiamo ancora i particolari di come siano finiti assieme, ma una cosa é certa: Ellie é un fardello che Joel deve portarsi dietro a causa di una promessa che ha fatto ad un suo amico in punto di morte. La sua missione é quella di proteggerla e scortarla fuori dalla zona di quarantena, lontana da tutti quegli infetti che potrebbero facilmente renderla una loro preda.




La scena inizia con i due in un camion, intenti a proseguire verso la città di Pittsburgh. Poco più avanti, però, una montagna di veicoli abbandonati blocca loro la strada. O, quantomeno, li costringe a procedere lentamente zigzagando tra essi. L'attenzione di Joel viene presto attirata da un uomo disteso a terra più avanti, apparentemente ferito, che chiede aiuto. Ellie sembra scattare dal suo sedile per andargli incontro, ma Joel la ferma. É esperto della città e delle tattiche di avvicinamento dei malavitosi, e sa di non sbagliarsi, quando ne vede uno.
“Ellie, mettiti la cintura di sicurezza”, afferma con sicurezza.
“Ma cosa ne sarà di quell'uomo?”, chiede stupita lei.
“Quell'uomo non é nemmeno ferito”, risponde Joel, mentre dà gas al motore e si appresta ad andargli addosso senza pietà.
L'uomo si rialza, ormai certo che il suo piano non abbia funzionato, e fa cenno ai compagni di uscire allo scoperto. La strada presto si popola di assassini. Joel parte a tavoletta investendone buona parte. I corpi si scontrano uno dopo l'altro sul parabrezza, rompendolo e facendo schizzare migliaia di pezzi di vetro all'interno dell'abitacolo. Il veicolo sbanda e va a schiantarsi nella vetrina di un negozio. Per un attimo, il buio. Al risveglio, pochi secondi dopo, entrambi sembrano stare bene. Purtroppo per loro, però, i loro assalitori non si sono persi d'animo. Uno di questi riesce a prendere Ellie con sé, mentre un altro stordisce Joel e cerca di sgozzarlo con uno dei tanti frammenti di vetro che si sono sparsi in giro dopo l'incidente.

L'uomo riesce però a liberarsi dalla morsa nemica, pestandolo a morte e lasciandolo in un lago di sangue. Anche Ellie é riuscita a liberarsi dal suo “rapitore”. I due si nascondono dietro al bancone del negozio e aspettano che il resto della banda mostri la faccia. Impugnata una pistola, Joel ne fa cadere uno dopo l'altro appena mostrano il loro brutto muso all'interno del buio stanzino. Le munizioni però sono poche e, presto, i due si ritroveranno senza più proiettili. Lo scontro continua, fino a quando non si conclude in quella che sembra essere la scena presentata durante il primo (ed unico) trailer del gioco. Joel sale le scale per inseguire gli ultimi assalitori rimasti, ma viene sorpreso alle spalle, pur senza fortuna da parte del nemico. Raccolti un paio di proiettili dal cadavere, il cammino dei due “amici” ricomincia.

Percorso un altro breve tratto di strada, la coppia si imbatte in quelle che sembrano essere le precedenti vittime del gruppo di ladri che hanno appena affrontato. Una pila di cadaveri di innocenti uccisi e derubati di ogni loro avere, accatastati in un angolo con totale noncuranza.
“Questi potevamo essere noi”, pensa ad alta voce Joel.
“Cavolo, guarda quante persone non ce l'hanno fatta”, risponde Elle.
“Sapevo che avremmo fatto meglio a tornare indietro”
“Ma ce l'abbiamo fatta, no?”
“Per pura fortuna. Ora andiamocene da qui”
“Come facevi a saperlo?”
“Che cosa?”
“Che era una trappola”
“Diciamo che ho lavorato per entrambe le facce della medaglia, in passato”
“Quindi anche tu hai ucciso degli innocenti...”
“Pensa solo a cercare un'uscita da qui”
“Lo prendo come un 'sì'...”
“Prendilo per quello che ti pare”

The Last of Us

The Last of Us

Ancora tanti i dubbi a riguardo, ma questi primi stralci di informazioni lasciano ben sperare. Nonostante questo nuovo team sia nato da una costola di Naughty Dog, gli standard soliti della software house sembrano essere rimasti intatti. Ancora ci chiediamo come possa funzionare una modalità online, o quanto grande e liberamente esplorabile possa essere il mondo di gioco, ma siamo sicuri che le risposte non tarderanno ad arrivare. L'E3 dista ancora qualche mese, ma é probabilmente lì che verrà fugato ogni dubbio.