Daredevil

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Piccolo appunto: Se non avete ancora finito di guardare la seconda stagione di Daredevil, questo speciale potrebbe contenere alcuni piccoli spoiler. Se quindi volete preservare tutte le sorprese di questa season, continuate a leggere dopo l'intera visione.

La redenzione del diavolo?



Daredevil é stato il primo prodotto realizzato da Netflix dopo l'accordo con Marvel. Una stagione d'esordio perfetta, che ci ha mostrato una visione molto più matura delle proprietà intellettuali della casa delle idee. Le scelte azzeccate sono state diverse tra cui Charlie Cox perfettamente credibile nel ruolo di Matt Murdock, un sontuoso Vincent D'Onofrio nei panni del Re del crimine Kingping, scene d'azione coreografate molto bene e una sceneggiatura lineare ma in grado di dettare i tempi coretti nell'evoluzione del racconto.

Con un esordio così esplosivo i timori verso questa seconda stagione aleggiavano preoccupanti sopra le nostre teste. Cosa avrà fatto Netflix? sarà stata in grado di bissare lo stupore della prima stagione? dopo una scrupolosa visione, una risposta ve la diamo, ma non é così semplice e scontata come potrebbe sembrare.



Rispetto alla prima stagione ci troviamo davanti a tredici puntate che buttano decisamente tanta benzina sul fuoco con personaggi e nomi di un certo peso che entrano in scena tutti insieme. Oltre a Matt Murdock/Devil (Charlie Cox), Foggy Nelson (Elden Henson) e la bella e tenace Karen Page (Deborah Ann Woll), nel quartiere di Hell's Kitchen si manifesteranno nuove figure e graditi ritorni. Il nome più altisonante é sicuramente quello di Frank Castle meglio conosciuto come il Punitore.

Un uomo senza scrupoli che dopo aver perso l'intera famiglia decide di farsi giustizia da solo uccidendo tutti i malavitosi che lo meritano. Il personaggio interpretato da Jon Berthall é senza ombra di dubbio il man of the show, colui che ruba la scena a tutto il cast, e in più di una occasione si ha quasi la sensazione che la seconda stagione sia stata costruita più attorno a lui che a Devil. Inoltre, grazie ad una serie di dialoghi molto ben articolati e alla rivalità con il Diavolo Rosso, l'evoluzione del Punitore é forse una delle cose più riuscite dell'intera season, con la ciliegina sulla torta regalata da un dialogo da brividi tra Punisher e Kingping.

Castle non é però l'unico nuovo volto di questa stagione; a turbare il presente di Matt arriverà un fantasma dal passato (non é Stick, ma torna anche lui!) che si fa chiamare Elektra Natchios. L'assassina bella e conturbante interpreta da Elodie Yung é un personaggio dal doppio volto. Inizialmente presentata in maniera piuttosto blanda e superficiale, Elektra si riscatta nelle ultime puntate, lasciando intravedere una speranza per il futuro legato all'evoluzione del suo personaggio.

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Come avrete intuito, l'introduzione di questi due pezzi da novanta ha sostanzialmente cambiato lo stile narrativo della stagione. Dalla linearità della prima si é passati ad una trama più ramificata, con più storie da raccontare e personaggi da sviluppare. Purtroppo gli sceneggiatori non sono stati in grado di gestire tutto al meglio, e diversi passaggi risultano a volte allungati, altri buttati li troppo frettolosamente. Il minimo comune denominatore é la volontà di Murdock nel convincere i due (finti) villain che la morte delle persone non é la soluzione, non é giustizia. Un'idea interessante ma che non viene supportata in maniera interessante, e anzi, porta quasi ad un ridimensionamento della figura di Daredevil, che onestamente le prende davvero da chiunque.

Come se non bastasse gli sceneggiatori aggiungono ulteriori personaggi e storie come il clan della mano alla ricerca del potente Black Sky e una nuova e pericolosa figura nel traffico di droga di New York che si fa chiamare Blacksmith. Proprio questi due elementi, che all'atto pratico si tramutano nei veri cattivi della season, sono ancora meno approfonditi di Elektra e in più di una situazione il modo sbrigativo in cui vengono svelati e spiegati alcuni passaggi chiave di queste figure, ci é sembrato davvero troppo superficiale.

Ovviamente tutti queste elementi messi assieme, portano via tempo e minutaggio su schermo a due protagonisti che in questa seconda stagione forse meritavano più spazio, ovvero Karen e Foggy. La prima instaurerà un rapporto molto particolare con Frank Castle, e da assistente di uno studio di avvocati si trasformerà addirittura in giornalista (anche qui il passaggio fa sorridere, forse meritava più tempo e profondità), il secondo invece si troverà a fare i conti con la doppia identità del suo amico di sempre, trovandosi più volte nell'ingrato ruolo di portare avanti le cause dello studio e coprire Murdock. Questi due personaggi ci sono piaciuti davvero tanto, ed é un vero peccato che non abbiamo avuto il tempo e lo spazio necessario per poter essere raccontati meglio.

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Infine non mancheranno elementi molto importanti come ad esempio il ritorno di un sontuoso e inarrivabile Vincent D'Onofrio con il suo Kingping. Presente in un paio di puntate, il suo personaggio ruba letteralmente la scena a chiunque, e solamente un grandissimo jon berthnal riesce a tenergli testa. Senza alcun tipo di dubbio, possiamo tranquillamente ammettere che questi due personaggi sono i meglio riusciti, recitati e caratterizzati dell'intera season.

Pur non essendo all'altezza della prima, la seconda stagione di Daredevil rimane comunque un prodotto di altissimo livello, grazie anche ad una regia e una fotografia assolutamente di livello, in cui spicca la totale maturità del progetto. Menzione d'onore anche per le coreografie dei vari combattimenti che offre sempre degli splendidi momenti di arti marziali, misti a sparatorie e violenza.

Insomma, arrivati alla seconda stagione, pur con qualche dettaglio da limare e migliorare, Daredevil si conferma una serie di tutto rispetto e sicuramente tra le migliori presenti nell'offerta di Netflix. Se siete amanti dei supereroi ed in particolare del diavolo di Hell's Kitchen, non rimarrete delusi nemmeno questa volta.

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