Crimini in serie: lo scandalo P.Diddy e il crimine nel rap
Sean Combs dall'olimpo all'arresto

Il nuovo episodio di Crimini in Serie si occupa del caso di Sean “Diddy” Combs e di alcuni omicidi nell’ambiente del rap americano.
Il documentario di Sky Lo scandalo P. Diddy, in onda il 24 e 25 febbraio, ripercorre il caso che ha travolto Sean Combs, noto come Diddy o Puff Daddy, mostrando immagini sconvolgenti che hanno segnato la sua caduta da produttore musicale di successo a sospettato in gravi crimini. Prima di analizzare il caso, è utile osservare come il mondo del rap sia stato spesso legato a vicende criminali. Dalle morti di Tupac Shakur e The Notorious B.I.G. fino a recenti omicidi come quelli di Pop Smoke e XXXTentacion, il confine tra musica, gang e violenza è stato sempre sottile.
Il caso P.Diddy - Il podcast
Tupac Shakur, tra i più influenti artisti hip-hop, fu ucciso il 7 settembre 1996 a Las Vegas dopo un incontro di boxe. Sei giorni dopo, morì a 25 anni. Si sospetta che la sua morte sia stata una rappresaglia per una rissa scoppiata poco prima con Orlando Anderson, membro dei Southside Crips. Tuttavia, nel tempo, è emersa una teoria secondo cui Sean Combs avrebbe offerto un milione di dollari per eliminare Tupac e Suge Knight, capo della Death Row Records e suo rivale. Nel 2023, Duane Davis, ex membro dei Crips, è stato arrestato per il delitto e ha fornito dettagli che collegherebbero Diddy alla vicenda.
Morti senza sosta
Solo sei mesi dopo, il 9 marzo 1997, Christopher Wallace, alias The Notorious B.I.G., fu assassinato a Los Angeles mentre lasciava una festa della sua etichetta, la Bad Boy Records. Nessuno è mai stato incriminato, ma molti credono che la sua morte sia stata una vendetta per quella di Tupac. Alcuni ipotizzano che Suge Knight abbia ordinato l'omicidio, altri sospettano persino il coinvolgimento del LAPD per proteggere interessi nell'industria musicale. Anche in questo caso, il nome di Sean Combs è stato associato a speculazioni, anche se non sono mai emerse prove concrete.
L'hip-hop ha continuato a essere segnato dalla violenza in episodi di cui vi parliamo nel podcast e che dimostrano come il rap sia spesso intrecciato a rivalità personali e dinamiche criminali.
Sean Combs ha dominato l’hip-hop per decenni con la sua Bad Boy Records, lanciando artisti come The Notorious B.I.G. e Faith Evans. Tuttavia, la sua carriera è sempre stata accompagnata da accuse e sospetti. Duane Davis ha affermato che Combs offrì denaro per l’omicidio di Tupac e Suge Knight, sebbene non esistano prove definitive. Nel 1999, Diddy fu arrestato per possesso illegale di un’arma dopo una sparatoria in un nightclub di Manhattan, ma venne assolto. Nel 2023, sono emerse nuove accuse di abusi e intimidazioni nel mondo della musica, con ex collaboratori che hanno descritto un ambiente tossico all’interno della Bad Boy Records.
Rap e crimine
Jennifer Lopez, ex compagna di Combs, fu coinvolta nella strage per la calca che causò 9 morti a una serata a cui presenziò insieme al produttore. Kim Porter, madre di quattro figli di Diddy, morì nel 2018 ufficialmente per polmonite, ma alcune testimonianze suggeriscono che fosse stata vittima di violenze per anni.
Il documentario porta alla luce testimonianze di ex agenti della CIA, FBI e procuratori federali, aumentando il peso delle accuse. Ma il punto centrale è un video: un filmato chiave che inchioda Diddy. Se inizialmente il produttore ha negato ogni accusa dichiarandosi innocente, è evidente che la sua immagine pubblica è ormai compromessa.
Il rap è nato per raccontare le difficoltà della strada, ma molti artisti si sono ritrovati coinvolti in contesti pericolosi. I casi di Tupac e Biggie, così come le accuse contro Diddy, dimostrano quanto il legame tra musica e criminalità sia complesso. Se in futuro emergeranno nuove prove in grado di fare luce su questi misteri, resta incerto, ma una cosa è sicura: l’eredità di questi artisti continua a vivere attraverso la loro musica, nonostante le ombre del passato.