After Life: in Ma sei Serial? una serie che ti cambia la vita

Il nuovo episodio di Ma sei Serial? è dedicato a un titolo di quelli che lasciano il segno: After Life è la serie-capolavoro che, a partire da un lutto, si celebra la vita.

Il celebre e pungente comico Ricky Gervais ci ha regalato un gioiello: After Life, la serie di Netflix che ha scritto, diretto, prodotto e interpretato, è un vero e proprio inno alla vita. Trasforma lo straziante dolore del lutto in una riflessione sul valore della vita, dell’amicizia, dell’amore. E del prendersi cura degli altri.

Tony, il personaggio di Gervais, ci parla del lutto come pochi hanno saputo fare prima: in modo imperfettamente, irresistibilmente umano.

After Life, il podcast

Redenzione e senso della vita

Il tema ricorrente di After Life è la continua ricerca di significato, ma anche di redenzione.

Tony inizia la serie, quando lo conosciamo, con la precisa idea di “punire” il mondo intero per avergli portato via la sua amatissima Lisa, e di continuare a girare anche senza di lei. Come se niente fosse.

La rabbia di Tony ci mette di fronte alla profondità del dolore del lutto, che stravolge le vite e che trasforma il mondo agli occhi di chi lo subisce: niente, dopo un lutto, sarà mai più come prima.

Imparare a convivere con il dolore

After Life, come ricordiamo nel nuovo episodio di Ma sei Serial? dedicato alla serie di Netflix in 3 stagioni, ci insegna a convivere con il dolore. Lo insegna a Tony, con tanta fatica, e di conseguenza a noi che lo vediamo. Seguiamo le fasi del lutto, quelle classiche, dalla rabbia fino all’accettazione, in attesa di riscoprire il valore di una vita che, per Tony, sembra ormai priva di senso.

After Life costruisce un microcosmo fatto di personaggi verosimili, imperfetti proprio come Tony e per questo incredibilmente umani.

Lngo il percorso di elaborazione del lutto, Tony è costretto a confrontarsi con l’idea che forse c'è un significato da trovare anche nei momenti più bui. La sua evoluzione, per quanto lenta e piena di ostacoli, è per lo spettatore una testimonianza del fatto che la vita, perfino quando sembra non avere più senso, può ancora offrire occasioni per il cambiamento.

Non si tratta di una redenzione istantanea o facilmente raggiungibile, bensì di una riflessione sul fatto che, nonostante il dolore, le connessioni umane possono ancora essere uno stimolo per crescere. A qualsiasi età.

Guarire dal dolore

Ricky Gervais non offre una visione semplicistica della “guarigione” dal dolore. Perché da un dolore come il suo non si guarisce mai. La sua scrittura evita i cliché, lasciando che Tony affronti la realtà della perdita, pur cercando di dargli un significato che possa aiutarlo a trovare un senso a una vita che gli sembra senza scopo. Insieme al suo cane Brandy, quel cane che Lisa tanto amava e che costringe Tony a continuare a prendersi cura, se non di sé, almeno di un altro essere vivente, Tony ci fa da guida.

Chi ha conosciuto il dolore del lutto si riconoscerà in molti suoi atteggiamenti, inclusa la rabbia.

Chi ha la fortuna di non averlo ancora sperimentato sarà più preparato: perché, a volte, le serie TV ci danno lezioni preziose sulla vita reale. Quella fuori dallo schermo e fatta di imperfetta, irresistibile umanità.

Scoprite cast, curiosità, ruolo die personaggi e tanto altro su After Life nel nuovo episodio di Ma sei Serial?