Zendaya è la prima, vera diva hollywoodiana degli anni ‘20: la sua carriera lo dimostra

Zendaya è già una stella e, film dopo film, il suo status di star sembra destinato a durare. Chissà che la consacrazione definitiva non arrivi con la collaborazione con Luca Guadagnino.

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È un po’ strano spiegare nel 2024 chi è Zendaya: questa sensazione è già una prova di quanto, a meno di 30 anni, l’attrice e modella sia già saldamente entrata nel firmamento dei divi di primissima fascia di Hollywood. Onnipresente, ammirata, elegantissima, mai una parola o una ciocca fuori posto: Zendaya è già una stella e probabilmente sarà uno dei nomi che definiranno l’Olimpo hollywoodiano nei decenni a venire, insieme a quelli dei giovani colleghi Timothée Chalamet, Florence Pugh, Austin Butler. A consacrarli come nuovi principi di Hollywood è stato il regista canadese Denis Villeneuve, che li ha voluti nel cast di Dune: parte due. In una recente intervista si è detto sicuro che questo quartetto è formato da quelle che saranno loro le star di domani.

Zendaya però è già una stella oggi ed è impressionante constatare come siano passati appena cinque anni dal ruolo che l’ha imposta all’attenzione di critica e pubblico, come attrice adulta. La sua vita però, ricorda le grandi star della generazione precedente: esordio da bambina, presenza continuativa in TV e nelle pubblicità, un’adolescenza sotto i riflettori di Disney Channel, tra musica, ballo, recitazione. Il vecchio mondo pre-Internet delle star bambine. Quella progressione così tanto anni ‘90di diventare star per una generazione di piccoli spettatori e evolvere e sbocciare nel mondo musicale o cinematografico adulto, spesso con uno strappo netto.

Zendaya è l’anello di congiunzione tra star bambine millenial e piccole dive gen Z, sostituendo lo strappo con l’influenza sui social, l’ingresso nel Marvel Cinematic Universe, la capacità di diventare icona di stile sui red carpet.

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Gli inizi (dimenticati) della carriera di Zendaya

Classe 1996, passaporto statunitense, Zendaya trascorre l’infanzia a Oakland, in California. È figlia di una coppia d’insegnanti: la madre caucasica è di origini europee, il padre afroamericano è di discendenza nigeriana. Zendaya è la più piccola di sei fratelli e, ancora bambina, manifesta interesse per la danza e la recitazione, partecipando alle recite scolastiche della sua scuola e ai gruppi teatrali della zona. Quando ha appena 12 anni, la famiglia di trasferisce a Los Angeles. Zendaya comincia così a partecipare a provini e audizioni: fa la modella per campagna pubblicitarie, balla nei video musicali, s’impegna con la compagnia teatrale della scuola, frequenta corsi di danza hip-hop.

Come molte colleghe allevate in seno a Disney Channel, i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo sono divisi tra recitazione e musica. Il primo singolo, Swag It Out (2011) arriva l’anno prima di un ruolo nel film TV Nemici per la pelle, sempre prodotto sotto l’egida Disney. Tra partecipazioni a talent di danza, conduzioni TV in programmi per ragazzi e serie Disney, Zendaya costruisce una solida carriera di star ragazzina, conosciuta e amata soprattutto dai suoi coetanei.

La svolta adulta, tra Spider-Man e HBO

Appena maggiorenne, a soli 21 anni, Zendaya riceve la chiamata più attesa a Hollywood negli anni ‘10: quella di casa Marvel. Per la precisione è Sony a volerla, per affiancare il nuovo Spider-Man nel terzo reboot cinematografico dedicato all’Uomo Ragno. È il 2017, Tom Holland è appena diventato un giovanissimo Peter Parker. Al suo fianco ha Michelle "MJ" Jones. Zendaya interpreta una sorta di rilettura omaggio del personaggio di Mary Jane, la fidanzata storica di Peter. Caustica, intelligente e un po’ distaccata, la sua MJ si conquista un posto stabile nel franchise.

Proprio sul set di Homecoming Holland e Zendaya s’innamorano: da allora fanno coppia fissa, diventando un duo iconico del jet set. Lui inglese e lei americana, lui bianco e lei nera, entrambi talentuosi e famossissimi, autoironici e a loro agio davanti alle cineprese, anche insieme: sono il prototipo della giovane coppia contemporanea.

Lei avvia una collaborazione con lo stylist Law Roach, di cui diventa intima amica. Considerato un luminare della moda, Roach le crea un’immagine unica, sfruttando il suo fisico da modella, la sua capacità di interpretare stili molto differenti. Ogni apparizione di Zendaya diventa fenomeno di costume, ogni red carpet iconico. Roach le è così affezionato che quando a sorpresa annuncia di ritirarsi dal ruolo di stylist delle celebrità, fa un’eccezione per l’attrice e continua a curarne gli outfit.

Se Spider-Man traghetta Zendaya da Disney Channel al mondo degli adulti e del cinema, è una serie TV a consacrarla,rendendola un’icona per la sua generazione e puntando un faro sulle sue capacità recitative. Zendaya si prende un rischio enorme accettando il ruolo di Rue in Euphoria. È il suo strappo - non così brutale, ma comunque significativo - dal suo passato disneyano. La serie scritta da Sam Levinson è il rifacimento di una produzione israeliana senza filtri, durissimo. Euphoria propone un racconto dell’adolescenza drammatico, spesso accompagnato da droghe, sesso, violenza.

Zendaya è la prima, vera diva hollywoodiana degli anni ‘20: la sua carriera lo dimostra

Euphoria è la svolta per Zendaya

Zendaya interpreta Rue Bennett, il personaggio centrale e voce narrante della storia. Rue è una studentessa 17enne tossicodipendente con molti disturbi psicologici. Nonostante sia sopravvissuta a stento a un’overdose, Rue è convinta che le sostanze psicotrope le siano necessarie per navigare un periodo (l’adolescenza) e un luogo (la scuola) da cui nessuno dei suoi conoscenti e amici sembra uscire indenne. La serie mette in luce altri giovani interpreti oggi sulla cresta dell’onda - Sydney Sweeney e Jacob Elordi - ma solo per Zendaya diventa una consacrazione. Grazie al ruolo di Rue è la prima attrice a conquistare in così giovane età due Emmy Awards da protagonista di una serie drammatica.

Nel frattempo Zendaya è già entrata nel progetto più imponente in corso di produzione a Hollywood: Dune, l’adattamento “impossibile” della saga fantascientifica di Frank Herbert, diretto dal regista canadese Denis Villeneuve. Sulla carta il suo ruolo su Arrakis sarebbe gregario: Chani nei romanzi infatti è una figura importante per Paul Atreides ma non centrale della storia. Villeneuve invece la rende voce narrante di Dune e una presenza fondamentale al fianco del protagonista messianico interpretato da Timothée Chalamet, altro divo giovanissimo già consacrato da Hollywood.

Guadagnino firmerà la svolta scandalosa di Zendaya?

Zendaya e Timothée Chalamet hanno un altro legame in comune: il regista italiano Luca Guadagnino, con cui entrambi hanno lavorato in un ruolo da protagonista. Timothée Chalamet è stato consacrato proprio dal ruolo di Elio in Chiamami col tuo nome, diretto da Guadagnino. Zendaya invece sarà la protagonista di Challengers, il prossimo film del regista. Avremmo già dovuto vederlo alla scorsa mostra del cinema di Venezia come film d’apertura, ma a causa dello sciopero degli sceneggiatori la pellicola è stata rimandata da Warner a questa primavera.

Zendaya è la prima, vera diva hollywoodiana degli anni ‘20: la sua carriera lo dimostra

Se andrete a vedere Dune: parte due in sala, vedrete il trailer di quello che si preannuncia essere un thriller sportivo ad alto tasso sensuale. Zendaya infatti interpreta Tashi Duncan, una tennista professionista al centro di un triangolo amoroso e sportivo. Dopo che un grave infortunio le ha interrotto la carriera, diventa l’allenatrice del marito Art. Il destino vorrà che Art si scontri sul campo da tennis al Torneo Challenger proprio con Patrick, ex fiamma di Tashi, tutt’altro che indifferente alla ex fidanzata e al di lei marito.

Sappiamo già che la pellicola sarà sensuale, esplicita: negli Stati Uniti è stata già vietata ai minori di 17 anni. Per scoprire quanto però dovremo attendere il 26 aprile 2024, quando arriverà nelle sale italiane.