Winnie The Pooh: Tigro e la caccia al miele

Winnie The Pooh Tigro e la caccia al miele
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SALVE SONO TIGRO, CHE SI SCRIVE T-I-G-R-O, CHE POI SAREI IO
Il gioco é un classico platform quasi in 3D. Infatti, nonostante la presenza di elementi che creano la sensazione di profondità, lo schema di gioco é più vicino ai platform bidimensionali a percorso fisso. I movimenti della camera sono fluidi e raramente creano dei problemi. In questo gioco sono presenti tutte le tecniche di animazione possibili: dal classico cartone animato di Winnie The Pooh, che fa da introduzione fra un livello e l'altro alle belle e diverse illustrazioni che fanno da sfondo ai caricamenti delle varie sezioni; dalle splendide animazioni in 3D che rendono a pieno lo spirito e il mondo fantastico di Winnie e dei suoi amici allo stile cartoon di alcuni elementi, come i cartelli che vi segnalano dove andare o i check-point. Splendidi i background, ricchi di elementi grafici, luminosi, colorati delicatamente come a ricordare le illustrazioni ad acquarello dei libri per bambini. Tutti i nove livelli, presentano ambientazioni differenti, si passa dal notturno "le favole della sera", all'autunnale "una giornata ventosa", al nevoso "lo stagno delle rane". Le animazioni di Tigro sono a dir poco esilaranti, ed é un piacere vederlo fluttuare fra i vortici d'aria agitando le braccia come stesse nuotando nel vuoto oppure vederlo mentre si prepara al salto molleggiandosi sulla coda. Se ogni tanto vi prendete una pausa, lui afferra la sua coda e la fa roteare per poi utilizzarla come bastone da passeggio oppure tira qualche colpo di boxe. La musica é piacevolissima, varia ad ogni livello e gli effetti sonori azzeccatissimi, in perfetto stile cartoon. I personaggi sono ben doppiati, sia i dialoghi sia i testi sono completamente in italiano. Ovviamente Winnie The Pooh: Tigro e la Caccia al Miele é un gioco destinato a un pubblico di giovanissimi: la difficoltà é irrisoria, il più é scoprire dove sono nascosti alcuni dei vasetti e come raggiungerli e, se durante il percorso veniste punti dalle api o saltaste su un cespuglio di rovi, azzerando così le tre vite che avete a disposizione, ricomincereste semplicemente il gioco dall'ultimo check-point superato. Una volta completati i nove livelli, potete ricominciare cercando di raggiungere quei punti dove non potevate arrivare prima di possedere le nuove abilità di salto, oppure rifare il percorso in una frenetica lotta contro il tempo
Winnie The Pooh: Tigro e la caccia al miele
Tigro e Uffa il Gufo son ben lieti di aiutare Winnie

Winnie The Pooh: Tigro e la caccia al miele
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Winnie The Pooh: Tigro e la caccia al miele

Questo platform 3D è un gioco lieve e dolce, come i vasetti di miele che dovrete recuperare. Il gioco mantiene intatto sia lo spirito dei personaggi e del mondo di Winnie The Pooh creato da A.A. Milne, sia la leggerezza dello stile grafico a cui le illustazioni di Shepard ci avevano abituato, seppur rivisitate e aggiornate con le nuove tecniche dell'animazione in computer grafica. E' un prodotto tipicamente disneyano, fatto con cura e pensato per il target cui è destinato: i bambini dai quattro agli otto anni. Il gioco è semplice, fluido e divertente. La grafica è accattivante e Tigro, mantiene intatta la sua spumeggiante simpatia, così come tutti i personaggi presenti nel gioco, questo grazie anche all'ottimo doppiaggio. I dialoghi sono divertenti e completamente in italiano. L'impressione generale è molto positiva. Peccato che, come talvolta accade per i giochi destinati a un pubblico di giovanissimi, il gioco non risulti lunghissimo. I nove livelli di Winnie the Pooh: Tigro e la caccia al miele, si superano con facilità e la sua longevità è data dal voler terminare il gioco al cento per cento o nel voler rifare i livelli nel minor tempo possibile. La presenza dei mini giochi che, soprattutto se fatti in compagnia risultano essere molto divertenti, contribuisce a darne una maggior longevità. E' pur sempre vero che stiamo parlando di un gioco destinato ai più piccoli, ma vi assicuro che mi ci sono divertita pure io, che bambina non sono.