The History Channel - Great Battles of Rome

The History Channel  Great Battles of Rome
Roma. Storia e mito si fondono in quattro semplici lettere. Una città, un popolo, una nazione che ha impresso a fuoco il proprio marchio sulle vicende umane a partire da mille anni prima della nascita di Cristo sino alle soglie dell'età moderna. Una civiltà complessa, passata da una schiacciante potenza militare ad una elaborata gestione burocratica. Un popolo che ha partorito opere d'arte immortali e altrettanto imperiture strutture architettoniche. Potremmo parlare per anni sulla grandezza di Roma, non avvicinandoci minimamente a una completa visione di tutto quello che essa ha rappresentato nella sua esistenza. Croce e delizia di ogni studente, scenario suggestivo per film, romanzi e naturalmente videogiochi. Da oggi un titolo in più cercherà di farci tornare con la fantasia all'epoca di Traiano e Marco Aurelio: nasce infatti dalla collaborazione di The History Channel, Slitherine e Black Beans, "The History Channel - Great Battles of Rome".


Come facilmente intuibile dal nome, The History Channel è un canale televisivo satellitare che da qualche tempo anche in Italia offre una programmazione totalmente basata su temi d'interesse storico. Con il crescente interesse dei media per l'intrattenimento videoludico, era solo questione di tempo vedere la nascita di un connubio che legasse un gioco di simile ambientazione a chi tratta l'argomento in maniera competente in televisione.
Sebbene Vespasiano decise per essere amato dal suo popolo di far costruire il Colosseo, i ragazzi della Slitherline hanno preferito centrare il discorso su un altro punto cardine della storia di Roma, cioè l'esercito e le innumerevoli battaglie con cui ha espanso e protetto i propri confini in praticamente tutto il mondo allora conosciuto. Fedele alla filosofia legata ad altri titoli già prodotti, la software house ci propone di rivivere le gesta dei legionari sotto forma di strategia in tempo reale, con una spruzzatina di gdr, che al giorno d'oggi va tanto di moda. Roma non è ancora l'impero che ha fatto tremare re e condottieri, ma da semplice aglomerato attorno al colle Palatino, inizia la sua espansione ai danni dei popoli latini situati nelle sue vicinanze. Noi siamo il comandate di uno di questi territori assaliti, e dopo una strenua resistenza (o meglio, un ottimo incipit per rendere più interessate il tutorial atto a imparare le meccaniche di gioco), verremo si battuti, ma come da costume romano verso chi dimostrava capacità e coraggio, presi sotto l'ala protettrice della città di Romolo e Remo. Abbiamo una nuova patria ed è giunto il momento di fare carriera tra le fila della più efficiente e letale macchina da guerra dell'antichità. Con un manipolo di guerrieri ai nostri ordini, vivremo da protagonisti le Grandi Battaglie di Roma.

Tralasciando i voli pindarici, mettiamo in chiaro una cosa: The History Channel - Great Battles of Rome non è il gioco "spaccamascella" che vi farà gridare al miracolo tecnico e sferzerà al massimo la vostra scheda grafica di ultima generazione. Il titolo infatti riprende quasi in toto Legion Arena, uscito all'inizio dello scorso anno sempre dagli stessi sviluppatori. Va dato atto che molti elementi sono stati rielaborati e migliorati, ma nulla che riesca a nascondere i segni del tempo, che nel mondo dei videogame, scorre ad una velocità smodata. L'idea pubblicata da Black Bean è quella di fornire al giocatore un interessante reticolato di filmati di The History Channel appunto, che faccia da filo conduttore tra battaglie più o meno importanti che hanno segnato la storia di Roma. Si è scelto dunque di affiancare agli straordinari documentari, un impianto di gioco più che collaudato, che permettesse di far divertire praticamente chiunque. Le richieste hardware sono infatti particolarmente indulgenti con ogni configurazione, dimostrando anche miglioramenti sulla fluidità a bassi regimi, rispetto alla precedenza incarnazione. Questo d'altro canto non significa una resa carente, semplicemente il tutto risulta più che altro, scusatemi il termine, spartano. Di missione in missione, guideremo il nostro alter-ego al comando di eserciti sempre maggiori, assumibili grazie alla fama e ai sesterzi che conquisteremo in base alle nostre vittorie più o meno schiaccianti.


Gradita la novità gestionale di un centro operativo: avremo un accampamento dove scegliere le nostre truppe, armarle in base alle nostre disponibilità monetarie e, in caso abbiano fatto abbastanza esperienza sul campo, promuoverle e allenarle in alcune abilità per migliorarne le prestazioni in battaglia. Il tutto segue la strada che molti strategici su pc stanno intraprendendo (e si sa, tutte le strade portano a... Roma), che giunge alla commistione tra i classici riferimenti del genere con fattori più vicini ai giochi di ruolo. Finiti i nostri preparativi, sarà il momento di gettarci sul campo. Una breve introduzione ci mostrerà il territorio e le forze nemiche, indicandoci il risultato da conseguire per passare al capitolo successivo. Ci apparirà dunque una visione a volo d'uccello per permetterci di posizionare i plotoni come su una scacchiera e dare alcune linee guida generali per iniziare le ostilità. Al momento dello scontro vero e proprio, sempre da una visuale dall'alto (ruotabile e zoommabile in diversi modi abbastanza funzionali), ci troveremo nei panni del Legato romano, o meglio del comandante. Se le direttive date in precedenza non ci soddisferanno o se la reazione del nemico sarà particolarmente inaspettata, potremo dare nuovi ordini per cambiare in meglio l'esito della lotta. Proprio in questo momento ci renderemo conto dell'importanza della figura del nostro Legato. Le direttive impartibili ci costeranno alcuni "punti ordine", che una volta finiti, renderanno impossibile l'interazione con i soldati, sino al ricaricarsi con il tempo dei suddetti. Certo, salendo di livello, potremo aumentare la capacità di dirigere i nostri, ma sarà appunto questa limitazione a contare maggiormente sulla strategia di avvicinamento alla vittoria, sempre tenendo presente che ogni tipologia di unità ha i suoi punti deboli e i suoi maggiori pregi in rapporto al genere di situazione in cui verrà a trovarsi.
Ancora il Legato è protagonista del fattore morale delle truppe: avere il proprio condottiero nelle vicinanze, oltre a migliorare la comunicazione del da farsi, renderà più coraggiosi i guerrieri che eviteranno dunque di scappare anche davanti a situazioni di pericolo o inferiorità numerica.

Se Polibio, famoso autore greco, portato schiavo a Roma nella casa degli Scipioni, rimase abbagliato dalla bontà del governo repubblicano, un po' più cautamente, ma sempre con occhio benevolo, dobbiamo guardare i difetti che minano The History Channel - Great Battles of Rome. Oltre al già citato livello tecnico (ricordiamo per altro che non sono supportate risoluzioni più alte di 1024 per 768 pixel), legionari e compagnia bella, anche ad alte specializzazioni, non sempre sembreranno ascoltare i nostri dettami sul campo di battaglia, cadendo in qualche (molto) sporadico bug che li vedrà in grotteschi siparietti fatti di movimenti a zig zag, senza una direzione ben definita. La difficoltà a livello normale risulta semplice per chiunque, a volte anche troppo, permettendo di risolvere missioni con improvvise cariche della cavalleria senza nemmeno rimediare eccessive morti tra le proprie fila. Fortunatamente ben diverso è il discorso in modalità più impegnative, dove la curva d'apprendimento darà soddisfazioni anche ai giocatori più esperti. Multyplayer un po' scarno, dove il tutto si riduce a scontri a due su varie battaglie, il cui conteggio finale deciderà il trionfatore. Discreta la longevità, con un'ottantina di missioni sotto le insegne dell'aquila che permetteranno di sbloccare una campagna aggiuntiva alla guida dei Celti e la possibilità di giocare in modalità arcade, cioè con punti ordine infiniti.
Sommando le varie considerazioni, The History Channel - Great Battles of Rome si presenta come un titolo da tenere in considerazione per vari motivi, che vanno dai più che pregevoli filmati a una buona rappresentazione delle milizie che combattevano realmente su e giù per l'Europa sotto la guida dei vari cesari, passando per un collaudato gameplay, senza dimenticare l'allettante prezzo bubget con cui il gioco si presenta sui nostri scaffali. Da tenere presente, non mi stancherò di ripeterlo, che chiunque ha già giocato Legion Arena, si troverà tra le mani qualcosa di molto simile e quindi di "già visto", mentre tutti gli altri potrebbero storcere il naso per una realizzazione grafica non all'ultima moda.
Se invece non vi spaventa arruolarvi nelle severe legioni della nazione che fece tremare il mondo, The History Channel - Great Battles of Rome merita una possibilità di entrare nella vostra ludoteca.

The History Channel - Great Battles of Rome
6.5

Voto

Redazione

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The History Channel - Great Battles of Rome

Storia e videogiochi. Un binomio di sicuro interesse per chi ama la strategia. Decine di titolii basano solidi background su fatti realmente accaduti, il titolo che abbiamo provato ne fa il proprio punto fermo, e si fa portabandiera del connubio tra The History Channel e i videogame. L'esperimento porta a casa una più che sufficienza meritata, i filmati sono di fattura ottima e il gioco, nonostante la pesante eredità di Legion Arena, cammina con le proprie gambe a patto di non aver già sviscerato il titolo succitato. Una buona occasione per guidare in battaglia un esercito, senza spendere troppo in continui upgrade del proprio hardware e nel software stesso. Certo, chiudiamo un occhio ( e a volte uno e mezzo) sulla grafica e la giocabilità non troppo varia, ma d'altronde, i romani non erano forse un popolo agli albori pratico e senza fronzoli? In marcia, Cartagine ci attende...