Space Adventure Cobra – The Awakening: la Recensione di un classico rispolverato
Microid e Magic Pockets ci fanno vivere le avventure di un eroe degli anni '70
Space Adventure Cobra è uno di quei classici che probabilmente non tutti conoscono ma che molti dovrebbero forse recuperare: il Manga Sci-Fi di Buichi Terasawa pubblicato tra il 1978 e il 1984 – da cui è stata tratta una serie Anime nel 1982 e un'altra nel 2010 – presenta infatti molti elementi caratteristici della cultura dell'epoca. Cobra è un po' Capitan Harlock e un po' Lupin III e volendo può essere visto come un antesignano dei protagonisti di City Hunter e Cowboy Bebop: un genere che al giorno d'oggi, nel bene o nel male, non è più tanto presente sul mercato. Ciò però non scoraggia i ragazzi di Magic Pockets che, spalleggiati da Microids, portano sui nostri schermi Space Adventure Cobra – The Awakening, trasposizione dei primi capitoli della saga. Ne varrà la pena?

Space Adventure Cobra: l'antieroe con l'arma nel braccio
Cobra è un avventuriero che vive combattendo e derubando i pirati spaziali: un “ladro dei ladri” che ha dunque contro di sé tanto la malavita quanto l'autorità costituita, che è in realtà corrotta e controllata dalla Gilda dei Pirati. Il segreto del suo successo è la Psycho-Gun, un'arma incredibile assemblata al posto del suo braccio sinistro che è in grado di sfruttare il suo potenziale psichico per sparare proiettili d'energia. Quando “pesta un piede” di troppo, Cobra decide di nascondersi cambiando nome in Johnson, alterando i suoi connotati e cancellando la sua memoria; 5 anni dopo, però, l'effetto di una macchina dei sogni e l'incontro col pirata Vaiken riportano a galla i ricordi e Cobra, sebbene indebolito, torna in attività.
Quanto raccontato costituisce la prima missione di “tutorial” del gioco in cui vestiamo i panni originali di Cobra con tutte le sue abilità e poteri, salvo poi precipitarci in quelli più attillati di Johnson con queste risorse ridotte al lumicino. Il gioco si identifica come un action-platform-shooter a visuale laterale organizzato in livelli successivi che potrete eventualmente rigiocare per recuperare i segreti persi (molti non possono essere ottenuti al primo passaggio in quanto serviranno poteri ottenibili più avanti) o semplicemente migliorare la vostra valutazione. Alcuni livelli Extra, inoltre, ci metteranno nei panni di altri personaggi della storia, ma in generale il protagonista sarà Cobra [possiamo smettere di chiamarlo Johnson].

Cobra tra salti, revolver, Psycho-Gun e sigari vari
Space Adventure Cobra – The Awakening presenta dunque un'interfaccia da platform-2D, il ché implica il movimento tramite analogico [NON croce direzionale], il tasto di salto, quello di schivata/scatto/scivolata e varie forme di attacco: i pugni da usare nei rari corpo-a-corpo, il revolver utile unicamente ad abbattere determinate barriere, i sigari esplosivi da lanciare a parabola come granate e ovviamente la Psycho-Gun. Questa è indiscutibilmente l'arma principale, utilizzabile sia con colpi semplici sia con colpi caricati – che tra l'altro sfondano determinate pareti – ma soprattutto con il Colpo Guidato che costituisce indubbiamente il twist più originale e interessante del gioco: utilizzandolo, infatti, si “paralizza la scena” [una sorta di Bullet Time] e potremo guidare la traiettoria del raggio con curve anche piuttosto ardite. Ovviamente la potenza, la distanza e il numero di utilizzi varieranno man mano che Cobra recupera i suoi Ricordi – i quali altro non sono che i vari power-up da raccogliere lungo il gioco.
Alcune meccaniche accessorie riguardano l'utilizzo del rampino per agganciarsi ad appositi sostegni e prolungare i salti, degli stivali magnetici per arrampicarsi su determinate pareti e il sigaro subacqueo per respirare sott'acqua. Ciò che però lascia un po' spiazzati in Space Adventure Cobra – The Awakening è il fatto che il sistema di controllo sia eccessivamente intricato. Per fare qualche esempio: la traiettoria della Psycho-Gun si orienta con lo stesso analogico del movimento, il ché comporta una dinamicità scomoda ma volendo si può “bloccare” Cobra sul posto con un tasto laterale per prendere la mira con precisione; quando si prende la mira per il sigaro esplosivo, invece, il tasto laterale è un altro, lo stesso che è usato per il mega-colpo finale [???]. Se ci aggiungete una certa riottosità nella risposta dei comandi alle sollecitazioni avete un'idea generale di come giocare, a volte, richieda molta, molta pazienza...
Cobra tra il classico riesumato e il moderno a basso budget
La realizzazione tecnica di Space Adventure Cobra – The Awakening non è certamente da AAA, ma sicuramente questo non era l'obiettivo nelle idee – e nel budget – di Magic Pockets. In generale comunque gli ambienti sono ben ricreati ricalcando, soprattutto nei fondali, lo stile del Manga e dell'Anime originali. Le animazioni dei personaggi sarebbero potute essere curate un po' meglio, soprattutto quelle di Cobra – si veda sopra l'osservazione sulla riottosità – ma con un po' di pratica se ne viene a capo. Il level-design è ben curato e i segreti abbondano: purtroppo manca una mappa di supporto e questo ci obbliga a perdere del tempo per capire dove stiamo andando e perché.
Per le cinematiche il team ha scelto di utilizzare spezzoni tratti dall'Anime originale: in questo senso il lavoro svolto è grigio, nel senso che le sequenze utilizzate avrebbero probabilmente richiesto una maggiore ripulitura, ma in generale trasmettono bene sia l'ambientazione sia l'effetto nostalgia. Anche le musiche sono riadattamenti dei temi dell'epoca: un vero tuffo nel sound dei tardi anni '70, anche se non avrebbero guastato dei refrain più lunghi [alcuni durano meno di 10 secondi]. Tra le lingue disponibili per i testi e il doppiaggio non figura purtroppo l'Italiano: noi abbiamo scelto le voci Giapponesi – ottime – coi testi in Inglese di default, ma se siete francofoni potrete optare per la lingua d'oltralpe.

Space Adventure Cobra – The Awakening: pura nostalgia o occasione mancata?
Il nostro impatto iniziale con Space Adventure Cobra – The Awakening è stato, in una parola, traumatico: il sistema di controllo è concepito male, inutile girarci intorno, ed il primo livello con il “vecchio” Cobra catapulta il giocatore in una pletora di meccaniche – rampino, stivali, colpo guidato – che poi però deve abbandonare quando inizia il gioco vero e proprio nei panni di Johnson. Il tutto con una difficoltà di default tutt'altro che incoraggiante. In seguito, però, tra maggiore confidenza col sistema, progressivo ritorno delle meccaniche e – non ci vergogniamo ad ammetterlo – la riduzione del livello di difficoltà, abbiamo cominciato ad apprezzare l'avventura di Cobra.
Al di là della storia, che può piacere o non piacere e di cui alcuni risvolti possono far inarcare un sopracciglio, rimane comunque la re-implementazione di un classico della Sci-Fi giapponese avventurosa degli anni '70-'80, un tempo in cui un anti-eroe solitario poteva affrontare nemici terribili [tutti maschi e mostruosi] sempre con tra le labbra un sigaro e tra le braccia una donzella in pericolo [tutte bellissime e poco vestite]. È dunque l'effetto nostalgia, più che il gameplay o la realizzazione, a trainare il carro, ma in conclusione Space Adventure Cobra – The Awakening riesce a conquistarsi la sua sufficienza.
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Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Space Adventure Cobra: The Awakening
Space Adventure Cobra – The Awakening raggiunge la sufficienza più per l'effetto nostalgia che non per la qualità della realizzazione: è soprattutto il sistema di controlli ad essere decisamente rivedibile sin dalla sue radici, anche se con la pratica si riesce comunque a venirne a capo. Un regalo per gli amanti della serie originale e uno stimolo per gli altri per riscoprirla, ma in generale un gioco nella media.

























