Rock Band Unplugged

Una strofa non é niente di diverso da quello che vi aspettate: ovvero un preciso pezzo di canzone, composto da un certo tot di note. Nel caso riuscissimo a suonare questo breve segmento senza incappare in alcun errore, allora potremo temporaneamente abbandonare lo strumento in questione in favore di altri, lasciandolo nelle mani della CPU. E sottolineiamo “temporaneamente”. Ciò significa che dovremo sbrigarci nel completare almeno una strofa per conto di un altro membro della band, prima che il tutto ci sfugga di mano. Esatto, é proprio come avete capito. La regola principale sarà quella di completare un pezzo di uno strumento per poi passare in tutta tranquillità agli altri (switchando con i tasti dorsali), per poi ricominciare daccapo. In caso dovessimo sbagliare una nota, la strofa verrà spostata più avanti, così da permetterci di riprovare all'infinito. Certo, almeno in linea teorica. Infatti, più tempo perderemo su una singola strofa, più gli altri strumenti “gracchieranno” a causa della mancanza di un suonatore. Pena: la sconfitta. Tutto molto dinamico e divertente, non c'é che dire, anche se ci si debba un po' impratichire prima di poter digerire una simile “innovazione”.
Che recensione sarebbe se non si analizzasse a fondo la vera protagonista? Inaccettabile, a dir poco. Ovviamente, parliamo della signora tracklist. Per fortuna, abbiamo una lista completa di tutte le tracce presenti in Unplugged, divise per anno d'uscita. Ve la offriamo qui di seguito.
2000 :
AFI - "Miss Murder"
All-American Rejects - "Move Along"
Audioslave - "Gasoline"
Black Tide - "Show Me the Way"
Freezepop - "Less Talk More Rokk"
Jimmy Eat World - "The Middle"
The Killers - "Mr. Brightside"
Lacuna Coil - "Our Truth"
Lamb of God - "Laid to Rest"
Modest Mouse - "Float On"
Queens of the Stone Age - "3's and 7's"
System of a Down - "Chop Suey!"
Tenacious D - "Rock Your Socks"
1990
3 Doors Down - "Kryptonite"
Alice in Chains - "Would?"
Blink 182 - "What's My Age Again"
Foo Fighters - "Everlong"
Judas Priest - "Painkiller"
Lit - "My Own Worst Enemy"
Lush - "De-Luxe"
Mighty Mighty Bosstones - "Where'd You Go?"
Nine Inch Nails - "The Perfect Drug"
Nirvana - "Drain You"
The Offspring - "Come Out and Play (Keep 'em Separated)"
Pearl Jam - "Alive"
Smashing Pumpkins - "Today"
Social Distortion - "I Was Wrong"
Soundgarden - "Spoonman"
Weezer - "Buddy Holly"
1980
Billy Idol - "White Wedding Part 1"
Bon Jovi - "Livin' on a Prayer"
Dead Kennedys - "Holiday in Cambodia"
Motòrhead - "Ace of Spades"
The Police - "Message in a Bottle"
Siouxsie & the Banshees - "The Killing Jar"
1970
Boston - "More Than a Feeling"
Jackson 5 - "ABC"
Jethro Tull - "Aqualung"
Kansas - "Carry on Wayward Son"
Rush - "The Trees"
1960
he Who - "Pinball Wizard"
Piuttosto varia e di ottima qualità, nulla da ridire. Non mancano grossi nomi, anche di generi sostanzialmente differenti tra loro. C'é un leggero Bon Jovi di fianco ai Blink, gli scanzonati Tenacious D seguiti a ruota dai simpaticissimi Jackson 5. E, inutile precisarlo, c'é il metal più pesante: Motorhead, Juda's Priest e System of a Down in primis. Oltre che ben fornita, la scaletta é suddivisa in vari livelli di difficoltà, aprendo così il gioco a tutte le tipologie di acquirente, hardcore e non. Anche i singoli pezzi sono stati scelti con estrema cura: Harmonix ha infatti cercato di congiungere nel migliore dei modi canzoni al limite dello scalmanato e tasti del portatile. Senza strumenti fisici, infatti, sono fuori discussione schitarrate inumane del calibro di un Through the Fire and Flames o di un Satch Boogie, con assoli connessi. Una leggera diminuzione di complessità, quindi, in favore di esibizioni più abbordabili.
Purtroppo, non tardano ad arrivare i primi problemi. Per quanto la tracklist sia variegata ed ispirata, ad esempio, puzza di già visto lontano un miglio, tant'é che buona parte dei pezzi offerti l'abbiamo già trovata o nei precedenti capitoli della serie o in quelli della concorrenza. 41 canzoni, poi, non sono neanche chissà che grande numero. Possiamo capire il bisogno di stringersi per far rientrare il tutto in un semplice UMD, ma girovagare per il mondo costretti ad eseguire i soliti brani (che tenderanno per forza di cose a ripetersi ben prima del previsto) non é il massimo della vita. A risollevare un po' il tutto ci pensano i contenuti aggiuntivi a pagamento. Frenate gli animi, perché non solo il prezzo é un tantino elevato per un capitolo “piccolo” come questo, ma la spesa non sarà neanche supportata da nessuno dei fratelloni per console casalinghe. In ogni caso, ecco la lista. I nomi di seguito sono solamente quelli certi, appena annunciati, mentre altri saranno sicuramente in arrivo.
DLC
30 Seconds to Mars - “The Kill”
Avenged Sevenfold - “Afterlife”
Belly - “Feed the Tree”
Disturbed - “Inside the Fire”
Dream Theater - “Constant Motion”
Lynyrd Skynyrd - “Gimme Three Steps”
Muse - “Hysteria”
Mute Math - “Typical”
Motley Crue - “Dr.Feelgood
No Doubt - “Just a Girl”
Oasis - “Wonderwall”
Paramore - “Crushcrushcrush”
Red Hot Chili Peppers - “Under the Bridge”
Stone Temple Pilots - “Sex Type Thing”
Se qualche piccola carenza dal lato contenutistico non ci indispettirà di certo, la mancanza del multiplayer é stata sicuramente un colpo basso, oltre che inatteso. Già, lo stesso multiplayer che, in generale, vivacizza ed espande ulteriormente questa tipologia di giochi. Offline o online non cambia; toglietevelo dalla testa, non c'é nessun modo per sfidare amici e sconosciuti in scontri diretti all'ultima nota. E questa ce la leghiamo al dito.
Il cambio di piattaforma, in ogni caso, non ha minimamente intaccato lo spirito del brand. Per quanto si sia “scollegato”, Unplugged é ancora un Rock Band a tutti gli effetti. Lo si nota dal menù principale, identico per stile, opzioni e colori. Lo si nota nel gioco stesso, negli effetti speciali o nelle movenze del gruppo, che nonostante l'hardware ridimensionato si presentano comunque apprezzabili. Insomma, niente di cui lamentarsi. Un piccolo neo, invece, sono sicuramente i caricamenti. Nulla di preoccupante o di impossibile da sostenere, siamo chiari. É solo che, spesso e volentieri, si mettono di mezzo a spezzare il ritmo, anche durante la semplice navigazione dei menù. Brevi, certo, ma forse un po' troppo frequenti.
Voto
Redazione


