Orcs Must Die! Deathtrap: Recensione del tower defence co-op che giocherete

Orcs Must Die! Deathtrap è l'ultimo capitolo della serie Robot Entertainment

Maciulliamo Orchi!

Orcs Must Die! appartiene ad una folle serie tower-defense che nel corso degli anni ho divorato in tutte le sue forme. La base di questo titolo infatti prevede che ci sia uno o più varchi da cui gli orchi escono, attraversano un determinato percorso, per poi entrare in una o più brecce. Se avviene per un numero determinato di creature dalla pelle verde - con tutte le orripilanti varianti -, la partita è persa. Lo scopo è naturalmente quello di ottenere i migliori risultati possibili, ma da sempre l'idea nella testa di qualsiasi giocatore è quella di poter cooperare con qualcuno, questo perché sia il mago di turno può colpire gli orchi direttamente, quindi cambia le regole in campo, sia la condivisione di informazioni può aiutare nella riuscita dell'impresa.
In soldoni, l'ultimo capitolo, chiamato Deathtrap introduce diverse novità rispetto ai capitoli precedenti della serie. Riepilogando si può dire che mentre il primo Orcs Must Die! ha stabilito le basi del gameplay con la difesa del rift tramite trappole e combattimenti in terza persona, il secondo capitolo ha ampliato l'esperienza introducendo il gioco cooperativo e nuove trappole e armi. Orcs Must Die! Unchained ha portato una svolta significativa con l'introduzione del PvP e nuovi eroi con abilità uniche, oltre alla modalità Sabotage che ha aggiunto un elemento competitivo. Con Orcs Must Die! 3, la serie è tornata alle sue radici, ma con un aumento significativo del numero di orchi invasori e l'introduzione della modalità Scramble, che ha aggiunto elementi roguelite. Questo capitolo ha anche migliorato molti aspetti basati sul feedback dei fan, mantenendo il focus su ciò che ha reso la serie popolare.

Orcs Must Die Deathtrap, si cambia tutto o no?

Orcs Must Die! Deathtrap riprende, potenzia e amplia enormemente proprio il concetto di roguelite, che ora ha un sapore moderno, dato che si distingue per le sue mappe enormi, che permettono percorsi complessi per i nemici, e per l'introduzione di un limite iniziale di barricate, che può essere aumentato tramite potenziamenti. Gli eroi in questo capitolo hanno un set di armi pronte in base al personaggio scelto e un set di trappole pre-determinato con gli elementi essenziali per spazzare via "l'onda verde" che si accalca per sfondare i cancelli delle arene.

Il sistema di progressione roguelite aggiunge varietà e profondità strategica, mentre il supporto per il gioco cooperativo fino a quattro giocatori amplia le possibilità di collaborazione. Questo significa che in parte ci viene sottratta, almeno nella parte iniziale, la scelta di quali trappole possano essere le migliori possibili, mantenendo il focus su quelle effettivamente utili, che in seguito possono anche essere a loro volta potenziate. Inoltre ad ogni fine-orda ci viene proposto un potenziamento di un elemento del gioco a nostro vantaggio, quindi maggiore percentuale di danno da parte di un'arma o cose simili, nulla di stravolgente, ma comunque utile a spostare leggermente l'ago della bilancia a nostro favore, mentre in rari casi ci si presentano malus che a tendere possono tornarci utili per secondi fini, dato che sono sottili debuff che con alcuni upgrade possono darci una mano. Finire una missione o più missioni, vuol dire guadagnare "teschi" che permettono di fare upgrade a oggetti, trappole, acquistarne di nuove da inserire nell'inventario, armi e perk in grado decuplicare resistenza e ovviamente migliorare la qualità della vita in-game, così da essere sempre più performanti e durare sempre più orde. La miscela è fresca e difficilmente giocate due volte sullo stesso terreno anche ricaricando spesso, anche se ovviamente un po' sì e sono simili tra loro, ma esplorare un "dungeon" diventa quindi fondamentale per capire l'attraversamento degli orchi, ma anche le zone in cui piazzare le trappole per ottenere l'efficacia massima. 

Sul fronte grafico la serie è sempre stata all'avanguardia, rispetto a produzioni indie a basso budget, in grado quindi di mantenere il giusto grado di piacevolezza estetica in cell shading, unita ad una discreta modellazione poligonale in grado di regalare sorrisi in stile black-humour sulla base delle truculenti eliminazioni delle nostre orde. Quest'ultimo capitolo non fa eccezioni, ma il salto qualitativo non è certamente così evidente come in altri episodi del passato, anche se lo sforzo del miglioramento si vede, soprattutto nella qualità delle arene, seppure sarete concentrati a correre in ogni direzione possibile con lo scopo di evitare che qualche mostriciattolo sfugga dal suo destino.

Cadere in trappola

Deathtrap si conferma quindi un'ottimo capitolo evolutivo della formula originale, con tanti spunti per giocare e rigiocare il titolo Robot Entertainment, che mira a solleticare la voglia nel giocatore di fare un'altra partita, ma che dall'altra parte finisce un po' vittima di sé stesso. Il fatto ad esempio che le partite siano randomiche e non livelli pre-determinati è vincente, così come conquistare sempre nuovi teschi (tanti!) per ogni partita è stimolante. Dall'altra parte avere mille-mila perk da sbloccare, tonnellate di valuta da investire per potenziare le trappole, comprarne di nuove e così via rende il tutto estremamente lungo e un po' ridondante, dato che ad un certo punto le missioni iniziano a ripetersi parecchio, con poche varianti legate a bonus-malus e punti di apparizione degli orchi. La logica è quindi relegata nel giocare con altri per farmare più teschi e durare per più missioni, ma dall'altra parte se giocate con chi non conoscete o che sceglie di giocare male è anche più frustrante che divertente. L'idea roguelite è certamente quella finale a cui non tornare più indietro, rispetto ad avere un numero prestabilito di missioni a scalare, ma speriamo che facciano in futuro un passo ancora in più con più missioni, più arene e un briciolo di stimolo a non dover giocare per ore per avere i potenziamenti che ci servono per durare oltre le primissime missioni.

Orcs Must Die! Deathtrap

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Orcs Must Die! Deathtrap

Orcs Must Die! Deathtrap è il nuovo capitolo della serie ideata da Robot Entertainment che porte parecchie novità, tra cui una formula roguelite molto stimolante, ma che richiede una quantità enorme di dedizione per poter ingranare realmente e portare l'esperienza ai livelli più avanzati.

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