Maths Play

Maths Play
di
Oh no, ancora un gioco di matematica! La nemesi del sottoscritto, costretto per tutti e cinque gli anni del liceo classico a prendere ripetizioni per evitare di ripetere la materia a settembre e poi scansata come la peste nella scelta della facoltà universitaria (legge) e del piano di studi (penalistico-criminologico), continua a perseguitarmi sotto forma di giochi para-didattici per la diffusa e apprezzatissima console di casa Nintendo.

Se però mi sono confrontato con l'umiltà derivante dalla maggior maturità, rispetto agli anni della scuola, con le sfide di logica proposte dall'imperturbabile dottor Kawashima, e ho apprezzato con compiaciuta sorpresa i test avvincenti e presentati in maniera accattivante di Brain Challenge, stavolta il boccone rappresentato dal titolo Natsume ha rischiato davvero di restarmi sullo stomaco, e non certo per la sua particolare difficoltà o macchinosità.

Incomincia così. E se il buon giorno si vede dal mattino...
Incomincia così. E se il buon giorno si vede dal mattino...
Quattro modalità di gioco. E un menu grafico da coin-op anni Ottanta
Quattro modalità di gioco. E un menu grafico da coin-op anni Ottanta
La strada per la laurea in ingegneria é ancora lunga, però...
La strada per la laurea in ingegneria é ancora lunga, però...


Graficamente rappresentato in modo abbastanza scarno da risvegliare in me il ricordo di vecchi coin-op degli anni Ottanta, accompagnato da una colonna sonora più minimalista di un quadro di Ellsworth Kelly (se non sapete chi é fa niente, davvero), Maths Play non fa altro che riproporre, in salsa giocosa, una serie d'insulsi quesiti d'aritmetica ed algebra con i quali, se la scuola italiana non fosse quel che é, qualsiasi studente del secondo anno superiore dovrebbe essere capace di districarsi con una mano legata dietro la schiena e un pezzo di metal sinfonico a palla nelle cuffiette dell'iPod.
L'approccio visivo si basa su combinazioni di carte troppo simili a quelle del popolare gioco UNO! per trattarsi di una mera coincidenza, da assortire, accoppiare e disporre in fila e colonna, formando operazioni matematiche ed equazioni disparate.

Le modalità di gioco sono quattro, rappresentate in un menu iniziale meno appetitoso di una cucchiaiata di olio di fegato di merluzzo, addolcito in modo solo infinitesimale presenza di un odiosa parodia di felino che, ahimé, continuerà a tentare di fare il simpatico per tutto il dannato gioco, nel tentativo mal riuscito di rendere più piacevole il gameplay.

Shuffle, come dicevo qui sopra, vi distoglierà da occupazioni più piacevoli che sicuramente vi attendono altrove per costringervi ad allineare le carte, numerate da 1 a 9 (niente zeri), in equazioni coerenti. Drill é una variante appena più avvincente che vi consente di formare le equazioni estraendo direttamente le carte e mettendole in posizione, invece di doverle prima disporre in un apposito spazio come nella prima modalità descritta. Nine é una specie di Sette e Mezzo (o Blackjack, se preferite) il cui obiettivo é quello di ottenere il punteggio massimo di 9 senza “sballare”. Match, infine, riprende di sana pianta lo schema di gioco di UNO!, e non mi pare il caso di aggiungere altro, se non che non mi pare il modo migliore per imparare la matematica.

Il gameplay, a dispetto di un approccio generale apparentemente tanto semplicistico, si dibatte intrappolato da alcuni difetti chiave. Uno fra tutti é l'imporre per la soluzione dei problemi di impostare una e soltanto una delle equazioni possibili. Quando spesso, invece, il giocatore potrebbe scegliere diverse opzioni. L'avversario elettronico nel gioco in solitario, poi, sembra avere sempre una marcia in più quasi conoscesse in anticipo le carte, al punto che se si trattasse di un essere in carne ed ossa e ci trovassimo in un saloon del vecchio West, la cosa potrebbe facilmente finire in una scazzottata o in un confronto alla pistola in Main Street.

Inoltre il gioco, nonostante i suoi requisiti hardware non certo esosi, al punto da consentirne il gioco wireless ad un numero massimo di sei giocatori con una sola game card, tende a piantarsi spesso e volentieri e sempre negli stessi punti. Di questo “crash bug” ho letto anche in rete, segno che non si tratta di una cartuccia difettosa ma di un vero e proprio difetto di programmazione.
Mi pare ce ne sia più che a sufficienza per avere ottimi motivi per tenersi alla larga da un titolo davvero sotto la sufficienza, minato da un aspetto poco curato, un gameplay noioso e frustrante e difetti tecnici che proprio non ci aspettavamo su un gioco per DS.
Se proprio morite dalla voglia di rispolverare l'algebra del ginnasio, vi suggerisco di recuperare il vostro libro di testo dell'epoca. Vi risulterà più divertente, fidatevi!

La difficoltà aumenta. Ora siamo a livello di seconda elementare
La difficoltà aumenta. Ora siamo a livello di seconda elementare
Ma io questo gioco lo conosco! Si chiama UNO!
Ma io questo gioco lo conosco! Si chiama UNO!
Potete zoomare. Ma così poi non si vedono le carte...
Potete zoomare. Ma così poi non si vedono le carte...


Maths Play
4

Voto

Redazione

0jpg

Maths Play

La moda dei giochi di matematica e d'intelligenza non si placa. Giustificando anche l'uscita di titoli, come questo Maths Play, che avrebbero fatto meglio a rimanere esercizi tecnici sul PC di un giovane diplomato in informatica. Nella game card targata Natsume, infatti, non c'é nemmeno un byte meritevole di essere commercializzato su un mercato già popolato di titoli eccellenti, dalla serie del Dr. Kawashima all'ottimo Brain Challenge di UbiSoft. Nemmeno il prezzo di partenza contenuto o la possibilità di sfruttare in multiplayer il gioco con un massimo di cinque amici, senza costringerli a procurarselo a loro volta, costituiscono attenuanti sufficienti a permettere a Math Play di raggiungere una quasi sufficienza al voto. Potrei consigliarvi mille modi migliori di spendere i vostri soldi, ma sono certo che non ne avete bisogno, vero?

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI