Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale, recensione
Kirby è carico a molla!

A volte ritornano. No, non parliamo degli ex fidanzati, ma dei giochi. E in entrambi i casi, quando accade è un turbinio di sensazioni contrastanti: alla gioia per il ritorno si somma sempre un po’ di amarezza. Remaster, remake e enhanced edition sono ormai termini con cui ogni videogiocatore ha dovuto familiarizzare negli ultimi anni. E se per lungo tempo Nintendo è stata la sola (o quasi) ad astenersi da questa pratica non sempre apprezzata dal pubblico (quanto meno a parole, perché poi sono le vendite ad alimentare il trend), della scorsa generazione di console anche sulle sponde di Kyoto si assiste a un via vai di ritorni in varie forme, di cui Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale (sì, il titolo completo è proprio questo) è solo l’ultimo esponente.
La colpa, in fondo, è tutta di WiiU. La sfortunata console Nintendo, infatti, ha collezionato una gran quantità di titoli di altissima qualità, forse la percentuale più alta di capolavori sull’intero parco titoli nella storia delle console, su cui tuttavia pochissimi giocatori hanno potuto, o voluto, mettere le mani sopra a causa delle bassissime vendite di WiiU. La decisione dunque di riproporre al nuovo, abbondante pubblico di Switch nuove versioni dei titoli della passata generazione appariva logica sotto ogni punto di vista: per Nintendo, si trattava di recuperare le vendite che quei titoli di altissima qualità avrebbero meritato su WiiU, mentre per buona parte dei possessori di Switch si trattava di giochi del tutto nuovi. Nel frattempo, però, le console si sono evolute verso un modello produttivo simile a quello dei cellulari: nuovi modelli ogni tot anni, costruiti sulla stessa architettura dei precedenti e retrocompatibili. In teoria, la fine di Remastered e simili. Già, in teoria.

In pratica invece poco è cambiato e lo dimostrano i numerosi giochi di qualche generazione fa, teoricamente ancora giocabili sulle attuali console, ri-imbellettati e ri-impacchettati per essere nuovamente venduti a vecchi e nuovi giocatori (il primo Gears of War, in uscita in questi giorni, è un ottimo esempio). E Switch 2 non fa eccezione, al punto che le nuove versioni dei giochi Switch sono state una parte importante del Direct di presentazione della console, con tanto di approfondimento sui prezzi e le modalità di aggiornamento per chi già possiede la versione originale. Ancora una volta però, come sempre, Nintendo prende una strada tutta sua, ma prima di percorrerla con le dovute indicazioni è il caso di fare un piccolo passo indietro.
Dove eravamo rimasti con Kirby e la Terra Perduta?
L’ultima avventura di Kirby, uscita su Switch nel 2022, in un certo senso assomiglia a quei titoli WiiU che hanno spinto Nintendo ad abbracciare la via della remaster: non solo infatti vanta un livello qualitativo davvero alto, ma in mezzo a tanti altri titoli molto validi è passato un po’ in sordina. Non si può dire che abbia venduto poco, grazie alla base installata di Switch ogni titolo Nintendo è andato benissimo negli scorsi anni, ma è rimasto un po’ adombrato da un parco titoli sconfinato in cui i platform di altissima qualità abbondavano (qualcuno ha detto Super Mario Odyssey?).

Probabilmente parte della scarsa considerazione di cui gode Kirby presso il grande pubblico dipende dalla sua natura di gioco destinato ai più piccoli, come evidenziato dal livello di difficoltà tarato sensibilmente verso il basso. All’inizio del gioco viene infatti chiesto di scegliere tra due modalità, Brezza e Tempesta, con la prima decisamente più permissiva e la seconda più generosa in termini di monete rilasciate dai nemici sconfitti. La bassissima frequenza di morti durante la nostra prova, tuttavia, ci lascia immaginare che la prima opzione sia stata concepita per i giocatori davvero giovanissimi o alle prime armi. Sotto un’apparenza puccettosa, però, Kirby e la Terra Perduta ha serbo un game design che stampa un sorrisone sul viso a prescindere dall’età.
Kirby e la Terra Perduta è la prima declinazione tridimensionale del… uhm… aspiratutto rosa (vi viene in mente un’altra definizione per Kirby?), ma i risultati sono ottimi, soprattutto per come gli sviluppatori di Hal Laboratory hanno saputo tradurre in poligoni il classico gameplay bidimensionale della serie. In questo senso, il suo ritorno oggi può risultare complementare a Donkey Kong Bananza sullo scaffale dei platform di Switch 2. Se il primo finisce per stravolgere il concetto di platform del gioco originale, la Terra Perduta trovata da Kirby appare certo nuova, ma familiare, grazie anche a uno studio attento della telecamera che non sbaglia una mossa nemmeno nelle sezioni più eccentriche. A questo proposito, contribuisce senza dubbio la Boccomorfosi, nuova abilità che consente a Kirby di trangugiare alcuni oggetti, acquisendone le abilità. Ed ecco quindi la sezione in cui guidiamo una macchina-Kirby, una sorta di 2CV (altro riferimento giurassico, comprendo) ricoperta da un telone antipioggia rosa con due occhi chibi, o un Kirby-aliante che plana sopra lo scenario: sì, Kirby è piuttosto famelico.

Questa fame atavica porta Kirby a inglobare anche i nemici, di cui può acquisire in questo modo le abilità. La particolarità di Kirby e la Terra Perduta è che queste abilità possono essere evolute ottenendo delle particolari stelle nei bonus stage. E nei livelli più avanzati gli stessi bonus stage richiedono le versioni avanzate delle abilità, in un loop che porta a sviluppare la curiosità per le nuove evoluzioni. Uno dei (pochi) limiti di Kirby e la Terra Perduta è che questa curiosità si esaurisce piuttosto in fretta a causa della durata contenuta del gioco, almeno se ci si limita a seguire la storia principale e raccogliere abbastanza Waddle Dee per accedere al livello del boss.
Il mondo astrale di Switch 2
Quanto detto finora è un veloce riepilogo di quanto proposto da Kirby e la Terra Perduta nella sua prima incarnazione (e ovviamente incluso nella cartuccia per Switch 2), ma quella di cui stiamo parlando è la Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale, quindi è lecito attendersi delle novità. La prima è percepibile a colpo d'occhio ed è il balzo nella risoluzione, salita a 1080 in modalità portatile e 1440 in modalità docked. Quando si parla di Nintendo spesso l'aspetto tecnico ha un peso relativo, Kirby e la Terra Perduta è bello a vedersi per il lavoro di design e di cura che ha alle spalle, prima ancora che per il numero di poligoni o la risoluzione, ma il guadagno in pulizia è percepibile e apprezzato.

La seconda parte del titolo invece fa riferimento al contenuto aggiuntivo Il mondo astrale che va a incastrarsi, in più di un modo, nella struttura principale del vecchio gioco. Il mondo astrale si inserisce infatti nella trama del gioco principale attraverso eventi aggiuntivi causati dalla caduta di misteriosi cristalli sulla Terra Perduta. La presenza dei suddetti cristalli è però un’opportunità sfruttata da Hal Laboratory non solo per introdurre versioni “cristallizzate” dei nemici, ma anche nuovi percorsi che deviano da quelli della modalità classica sfruttando maggiormente la verticalità dei livelli, anche grazie alle nuove possibilità della Boccomorfosi ampliate in questo DLC, come l'enorme molla attraverso cui Kirby può spiccare salti ben superiori alla norma, con tanto di attacco in ricaduta o gli armadietti inchiodati che possono essere prima assorbiti da Kirby e poi fatti dondolare, sgretolando intere pareti e rivelando nuove porzioni di livello.
Per quanto già nella versione Switch abbondassero le idee, effetto ulteriormente condensato dalla durata del gioco, i contenuti del DLC funzionano come una boccata d'aria aggiuntiva di cui si sentiva il bisogno. Non era indispensabile, il gioco originale è ancora oggi un gran bel platform, ma è la classica ciliegina sulla torta che va a risolvere uno dei principali limiti del gioco originale, ovvero la longevità e in qualche modo, attraverso i nemici potenziati, offre anche un livello di sfida più elevato. Anche quando si tratta di seguire un trend dell'industria, come le nove versioni di vecchi giochi, Nintendo fa sempre le cose alla maniera tutta sua.

