Kandria, la libertà alla fine del mondo – Recensione PC

La recensione del platform di Shirakumo Games, un po’ Celeste, un po’ Metroidvania, con qualche neo ma tanto carattere

Kandria la libertà alla fine del mondo  Recensione PC

Realizzato interamente in Common Lisp, Kandria è un platform di precisione incentrato sull’esplorazione, sporadici combattimenti e tanti dialoghi tra un intermezzo e l’altro. Uscito in questi giorni su PC tramite Steam, il titolo è stato realizzato da Shirakumo Games, che ci ha fornito la possibilità di provarlo; ecco le nostre impressioni.

Kandria, la libertà alla fine del mondo – Recensione PC

Kandria è ambientato in un mondo post-apocalittico in rovina, dove l’umanità ha trovato rifugio nel sottosuolo. Nei panni di un androide risvegliato dal suo torpore dopo chissà quanto tempo, porteremo a termine incarichi di vario genere per le varie fazioni in campo, smuovendo gli equilibri geopolitici e scoprendo man mano i misteri del pianeta, o di quel che ne resta, ma senza fretta, e soprattutto senza impegno.

Caratteristica principale di Kandria è l’enorme mappa di gioco interconnessa, liberamente esplorabile sin dalle primissime battute. Non ci sono abilità da ottenere, né percorsi da sbloccare o a senso unico; dal momento che il tutorial si conclude il giocatore è libero di procedere come vuole, dove vuole, in barba a trama e/o richieste degli NPC.

Kandria, la libertà alla fine del mondo – Recensione PC

Detto questo, calarsi nella parte e ascoltare i dialoghi a risposta multipla dei numerosi personaggi secondari rivela un comparto narrativo ben congegnato, che scandisce i passi del giocatore proponendo di volta in volta nuovi obiettivi sulla mappa da raggiungere. Ovviamente non viene mai specificato il percorso da seguire, al di là di qualche indicazione generica, e questo potrebbe creare qualche grattacapo ai meno avvezzi con la filosofia dei metroidvania (benché Kandria di fatto non lo sia), ma una volta capito che qui la parola d’ordine è esplorare non ci vuole molto a trovare un pertugio dove infilarsi per ritrovare la strada smarrita. Va detto però che la piantina del mondo di gioco potrebbe segnalare almeno gli ingressi delle numerose stanze (ottima in compenso l’idea della traccia dinamica con i nostri spostamenti). 

Come platform è impossibile non fare paragoni con il Celeste di Maddy Makes Games, da cui riprende l’iconico scatto aereo, usato dagli sviluppatori per costruire labirinti aerei di punte e strapiombi da cui cavarsi d’impaccio. Il level design delle varie prove è arduo e variegato al punto giusto, e sfrutta appieno il parco mosse della protagonista, dal già citato guizzo alla possibilità di aggrapparsi alle pareti, senza dimenticare l’immancabile salto a parete e il movimento orizzontale dell'attacco in volo, da combinare poi a lanterne che ricaricano lo scatto, trampolini, piattaforme semoventi e altri orpelli che rendono ogni stanza una sfida stimolante e divertente. Unico neo una risposta dei comandi non sempre pronta, una condanna a morte in troppe occasioni, dove è richiesta una precisione millimetrica che il gioco non riesce a garantire, ma se non altro il respawn è veloce e nelle immediate vicinanze.

Kandria, la libertà alla fine del mondo – Recensione PC

Poco fa abbiamo menzionato l’attacco in volo; ebbene, in Kandria occasionalmente tocca mettere mano alle armi e difendersi da zombie metallici, lupi e macchine imbizzarrite. Le animazioni sono molto sceniche, ma il feeling del sistema di combattimento è abbastanza fiacco, probabilmente la parte meno riuscita del titolo. Non c’è peso dietro i nostri colpi, che senza vie di mezzo sbalzano via oppure sembrano fare il solletico ai nemici. C’è anche un trascurabile sistema di level-up, utile a farsi un’idea dei propri progressi nella campagna. Diciamo che per come è imbastita l’avventura si poteva fare a meno delle mischie, ma è comunque un bene avere quel pizzico di varietà extra. 

Ottima la realizzazione degli ambienti in pixel art, ricchi di dettagli e di animazioni, sia per quanto riguarda i minimali personaggi che gli elementi dello scenario. Magnifica invece la colonna sonora, con brani di grande atmosfera e azzeccatissimi al contesto, che rievocano quella sensazione di libertà, ma anche malinconia percepita durante i viaggi per i malconci sistemi di gallerie, insediamenti improvvisati e vecchi palazzi dell’era trascorsa. Il tema del deserto in superficie in particolar modo potrebbe far capolino in un Nier: Automata a caso e non stonerebbe affatto.

Kandria, la libertà alla fine del mondo – Recensione PC

Kandria è un gioco piuttosto difficile, se non si è avvezzi ai platform più ostici alcune sezioni possono richiedere dozzine di tentativi, ma per fortuna Shirakumo Games ha ben pensato di assecondare coloro che vogliono solo assaporare storia ed atmosfere (oppure ha poca pazienza), con un set di opzioni di accessibilità che garantiscono aiuti non da poco, come scatti infiniti, respawn immediato in caso di morte e così via. Non solo, è persino possibile acquistare in-game i vari achievement con i rottami accumulati in giro. Un incentivo più che valido per dedicare anima e corpo all'attività della pesca, che, come sapete, denota l’estro delle produzioni superiori. 

Kandria

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Kandria

 

Abbiamo nominato diverse opere e filoni per descrivere Kandria, ma nessuno riesce davvero ad incapsularlo. È un platform 2D in chiave open world con qualche problema di precisione degli input, un metroidvania senza abilità nascoste e caratterizzato da combattimenti limitati e approssimativi, un’avventura la cui narrazione fa da cornice all’esperienza senza mai porsi in primo piano, nonostante il cast nutrito e dialoghi nel complesso buoni, un’opera tanto rilassante quanto potenzialmente snervante se si perde facilmente la bussola, vuoi letteralmente durante le traversate o metaforicamente in occasione dei livelli più complessi. Insomma, Shirakumo Games ha prodotto un’opera grezza in più punti ma di sicuro fascino, che consigliamo agli amanti dei platform atipici, che non disdegnano fare quattro chiacchiere o menare le mani; familiare, eppure unica nel suo genere.